Giselle
Dove sto andando? Sicuro lontano da quel posto di merda.
La mia timida migliore amica insieme Mike, il puttaniere della scuola?
Ci ho visto bene o ho le allucinazioni?
No, è tutto vero."Giselle!" Urla Cameron dietro di me per la centesima volta. Mi sembra un pazzo "Fermati! Dove vai?"
"Io me ne vado da qui per sempre, Cameron. Mi sono scocciata di stare in mezzo a questa gente di merda." Mi fermo e mi giro verso di lui, mentre il vento invernale mi butta i capelli davanti alla faccia.
"Giselle, ragiona." Si avvicina a me e mi tocca la spalla, mentre mi guarda con quegli occhi marroni e rassicuranti "Dove pensi di andare? Capitano questi brutti periodi."
"Capitano, sì. Ma io mi sono rotta il cazzo di tutto questo. Odio questo piccolo paese sperduto nelle montagne, odio tutta questa gente!" Do un calcio deciso al primo palo che trovo davanti. Non importa se fa male, ma ho bisogno di sfogarmi anche fisicamente, oltre che con le parole.
"Calmati..." si avvicina a me, ma io lo spingo via. Sta solo cercando di aiutarmi e io lo mando via.
"E tu levati dalle palle!"
Giselle, cosa ti prende?
Smettila di fare la stronza per una volta! Almeno con lo sfigato!Gli iniziano a luccicare gli occhi.
Non stanno bene con il suo viso sempre calmo e sorridente.
Quel viso da scemo...
Ok, forse ho esagerato e lui già è sensibile di suo. Non dovevo. Ma quel che è fatto è fatto e già mi sono pentita troppo in questa vita."Perché devi essere sempre così scontrosa e cattiva con tutti?" Mi chiede, aggiustandosi il colletto della camicia e osservandomi da capo a piedi.
"La gente mi ha fatta diventare così." Rispondo alzando gli occhi al cielo per non piangere.
Non resisto.
E mi metto a piangere davanti a lui. Perché proprio davanti a lui?
Quasi nessuno, tranne la mia migliore amica Helene, mi aveva già vista piangere.E so che per lui questo momento è strano, perché mi aveva focalizzata solo con il mio scudo da bulla.
Non dice niente.
E io continuo a singhiozzare.
Mi abbraccia...E io, tra le lacrime, ricambio quella stretta e mi sembra così strano.
Da quanto tempo non abbracciavo una persona di mia spontanea volontà? Da quanto tempo non mi sfogavo in un pianto?"Cameron" sussurro, con le labbra vicine al suo orecchio. Non riesco nemmeno a parlare a causa dei forti singhiozzi "Scusa per tutto. Almeno tu non andartene. Resta con me."
"Va bene, piccola."
Sciolgo l'abbraccio e lo guardo torva "Piccola?"
"Sì, sembri proprio una piccolina quando ti comporti così!" Sorride e con il pollice mi toglie una lacrima che sta scendendo lungo la guancia. Un gesto così carino... chi mai asciugherebbe le lacrime altrui quando ha da asciugare le proprie?
"Mi stai offendendo?" Il mio sguardo omicida si intensifica ancora di più.
"Ti pare?" Intreccia le dita dietro la nuca e fissa un punto indefinito "È un complimento!"
"Complimento?"
"Nel senso che sei così indifesa e carina... ehm..." arrossisce "quando sei in questo stato! Non ti avevo mai vista così in questo poco tempo che... sì insomma... che ci conosciamo." È ufficiale, il suo viso sta diventando a colore della sua orrenda camicia: rosso bordeaux.
"Ehi, non ti emozionare." Lo provoco.
"Ma chi si emoziona!"
Basta questa scena a farmi sorridere.
Tu mi emozioni, Cameron.
Sei tu l'unica persona che è stata capace di farmi sorridere. E non è poco.Non so che mi prende, ma mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulla guancia da ragazzino ancora piena di brufoli, per poi sorridergli e andare via.
Rimane imbambolato e so per certo che ha continuato a fissarmi finché non sono scomparsa in queste strade nevose.
Sì, ha iniziato a nevicare.
Il Natale si fa sentire.
L'inverno finalmente si fa sentire.
La stagione che più mi rappresenta.
La stagione fredda come la neve.
Come me.

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Fredda come la neve
Fiksi RemajaGiselle è la tipica ragazza scontrosa e acida, che tratta male tutto e tutti. Solo il suo fidanzato Mike sa come trattarla e renderla felice realmente. Ma un giorno, un ragazzo nuovo, timido e impacciato, le cambierà la vita senza che lei nemmeno se...