Fredda come la neve

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Giselle

Il cielo scuro di fine gennaio diventa improvvisamente nebbioso, proprio come la mia anima in questo momento.
Guardo il cielo e cerco di pensare ad altro, ma è impossibile.
Come avevo previsto, da un momento all'altro Cameron mi raggiunge fuori dal locale. La musica è così alta che si sente anche qua fuori. C'è una canzone romantica, un lento. Quel lento che avrei voluto ballare con lui.

"Si può sapere che vuoi? Io ti ho già detto tutto." io non ci voglio parlare con lui, ma una piccola parte di me muore dalla voglia di credergli e perdonarlo.

Sembra seriamente triste e dispiaciuto.
Non dice niente.

"E inoltre penso che il nostro rapporto sia veramente troppo fragile! Cameron, noi non possiamo stare insieme, anche se lo vogliamo." continuo, non tanto convinta di quello che sto dicendo. Pur di allontanarlo da me sto dicendo tutto ciò che mi passa per la testa senza pensarci minimamente "Vai da Madison." la mia voce è sempre più spezzata "Lei ti merita veramente. Non io!"

Mi giro di spalle e faccio due passi avanti, ma lui mi affianca. Nessun contatto, nessuna parola, solo la sua presenza.

"Stai zitta, Gi." trova il coraggio di parlare "A me non frega nulla di Madison." si avvicina cautamente al mio orecchio e mi sussurra quella frase, facendomi rimanere perplessa.

"Ah sì, certo... E poi te la baci!"

"È lei che ha baciato me. È lei che non riesce a dimenticarmi. È lei..."

"È lei che deve essere la tua ragazza. Smettila di dire stronzate, Cam. Eri fin troppo preso da lei e da quel bacio di merda, l'ho visto con i miei occhi!"

"Giselle, Io... Mi dispiace."

"Anche a me dispiace. Non essere abbastanza..." e me ne vado.

No che non sono abbastanza.
Madison è così carina e gentile, è il mio opposto. E un ragazzo perfetto come Cameron starebbe bene solo con lei.
Poi ci sarà un motivo se ha ricambiato quel bacio...
Adesso mi rimane solo una cosa da fare.
Dimenticare Cameron, dimenticare tutto.
Questa sofferenza è durata fin troppo.
Dov'è finita la Giselle acida, pazza e stronza con il mondo? Se l'è portata via Cameron.

Cameron

Giselle se n'è andata.
Non le ho corso più appresso.
Non avrebbe senso.
Forse l'ho persa, forse davvero la nostra storia non avrebbe dovuto nemmeno avere inizio.
Mi sento vuoto, mi sento come se il mio cuore fosse stato ridotto in mille pezzettini, ma soprattutto mi sento in colpa.

Perché ho baciato Madison?
Perché non l'ho mandata a quel paese?

Probabilmente perché mi sarebbe dispiaciuto troppo spezzare un'altra volta il suo cuore fragile.
Doveva essere una festa, avrei dovuto divertirmi, sarei dovuto andare in pista con Giselle fregandomene di tutto, ma invece ho rovinato tutto.
Voglio tornare nella mia vecchia città, voglio dimenticare Giselle e tutte le cose che mi sono successe in questo posto. Azzerare la mia mente.

"Cameron!" la voce di Madison mi giunge alle orecchie, mentre mi accingo a ritornare dentro con lei.

"Cosa c'è?" le chiedo, stringendo i pugni. Sono arrabbiato con lei. Perché mi bacia se sa della mia relazione con Giselle? Perché deve mettere fine a una relazione solo perché lei non è soddisfatta?
Continuo a sentirmi vuoto. Non ho voglia né di vedere né di parlare con nessuno.

"Cosa vuoi fare?" mi chiede.

Voglio solo andare da lei.
Non me ne frega più niente né di Madison, né di questo posto, né di questa maledetta festa.

"Andare via." rispondo freddo.

"Nel senso... Con me..." dice timidamente.

"Giselle se n'è andata e io non so neanche dove cazzo sia a mezzanotte e al buio!" esplodo, mentre cerco le chiavi nella tasca dei pantaloni "Devo andare a cercarla." dico più a me stesso che a lei.

Si avvicina e mi appoggia una mano sulla spalla "Ammettilo che il bacio di prima ti è piaciuto." mi stuzzica.

"No, non mi è piaciuto! E ora sparisci dalla mia vista." continuo, più incazzato che mai.

Rimane un attimo a bocca aperta "Sei uno stronzo!" sibila, mentre io la abbandono per andare alla mia macchina.

Vediamo...

Se fossi Giselle, dove andrei quando sono triste?