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Byanca

Giocherello nervosamente con le chiavi respirando a pieni polmoni quell'aria d'ansia che si era creata solo per colpa nostra. E il silenzio di certo non serviva a niente.

Tiro fuori il mio lato intraprendente e cerco di instaurare una conversazione con Mike che mi sta affianco, mentre si tiene la coscia e stringe i denti.

"Cosa è successo?" Mi metto gli occhiali da sole e metto in moto.
Cerco di andare il più lentamente possibile: come primo motivo, vorrei passare un po' di tempo con Mike, mi è mancato non vederlo più a casa quasi tutti i giorni anche se lo vedo ogni giorno in classe e come secondo motivo c'è che sono in vena di gossip!

"È successo che mi mancava Giselle." Ha lo sguardo fisso verso il basso e non osa alzarlo da lì.

Alzo gli occhi al cielo "Mike, fattene una ragione. Lei non vuole più saperne niente di te."

"Le interessa lo sfigato, giusto?"

Non posso fare a meno di ridere.

"Sei proprio un idiota, lo sai?"

"Ha parlato quella intelligente!" Noto che sulle sue labbra si forma una piccola curva all'insù dal lato destro. Finalmente sorride e la tensione è scesa a meno di zero "Non si offendono le persone importanti come me." Scherza.

"Sei proprio un bambino quando fai così."

"E tu un'antipatica."

"Fiera di esserlo." Gli lancio un'occhiata veloce, ma dopo torno subito a concentrarmi sul volante e sulla strada "Ma ti è passato il dolore?"

"L'unico dolore che ho provato è stato quello emotivo."

Non so perché, ma inizio a ridere e non la finisco più.

"Cosa ridi?"

"Sei ridicolo, Mike." Scuoto la testa "Proprio non ci siamo."

"No, sono innamorato."

"Di una ragazza che non ti vuole."

"By, tu non sei mai stata innamorata?"

Ecco che ha toccato il tasto dolente.
In realtà non sa che sono innamorata di lui da ben cinque anni.
È da quando ho cominciato il liceo che ha iniziato a piacermi.
Non mi dimenticherò mai il giorno e il modo in cui ci conoscemmo, cose che lui forse avrà scordato.
Ebbene sì, sono gelosa di Giselle da ben cinque anni perché lei ha potuto ottenere ciò che ho sempre voluto io con tanta facilità.

Perché non te ne accorgi nemmeno di quanto io ti ami, Mike?
Dio se lo bacerei.
Dovessi fare un incidente...

Concentrati sulla guida, stupida!

Stavo per sbattere davanti alla curva che non stavo per girare.

Sento lo sguardo di Mike che si fa pesante su di me "Non hai risposto alla mia domanda."

"C-cosa te ne importa?" Aumento la velocità, nervosa e ormai grondante di sudore. Ho anche mal di testa "Scendi Mike."

"Ma non siamo ancora arrivati e non riesco a camminare!"

"Hai solo preso una storta alla caviglia! Muoviti, femminuccia."

Scende e mi guarda male e io me ne vado velocemente, sentendomi sempre più in colpa.

Ho sofferto per tutti questi anni... e soffro ancora sempre per la stessa persona.

Mike, cosa mi fai?

Ho tanto sonno.
Non vedo l'ora di tornare a casa e di affondare il mio viso pieno di lacrime sul cuscino.

Non piangere, stupida.
Non merita le tue lacrime.
Nessuno merita le tue lacrime.

Accendo un po' di musica per distrarmi.
Spero che non trasmettono sempre quella musica sdolcinata che di solito si dedicano i fidanzati!
Come non detto, parte "How deep is your love?"
Fanculo.
Che fatica la vita da single!

Il primo giorno di scuola si era avvicinato.
Chi l'aveva detto che avessi finito le medie per poi ritrovarmi in questo liceo classico in così poco tempo?
Ero molto felice.
Speravo che con la mia intraprendenza riuscissi a ottenere buoni voti e tanti amici! Era proprio la vita che volevo. Una vita felice e da normale studentessa di un liceo.

Mi passai una mano tra il ciuffo di boccoli biondi e lo fermai con una molletta, mentre mi guardavo intorno per vedere facce a me sconosciute.
Intanto aspettavo che il sacrosanto e benedetto distributore mi preparava il caffè. Quella mattina ero talmente agitata per essere presentabile almeno il primo giorno di scuola che non avevo nemmeno fatto colazione.

"Prima i belli!" Una mano mi spinse facendomi cadere a terra, mentre un ragazzo biondo -e pure bello da sbavare, diciamolo- prendeva il mio caffè dal distributore.

"Ehi!" Mi alzai da terra arrabbiata "I soldi non si cavano per strada, dammi il mio caffè!" Allungai la mano e intanto assunsi uno sguardo omicida.

Allungò un angolo della bocca, compiaciuto "Grazie per avermelo offerto, molto gentile!" In un nano secondo aveva già tracannato tutto il bicchierino.

Mi guardò di nuovo negli occhi.
E io rimasi interdetta.
Intanto andò a buttare il bicchiere nel pattume "Ehi, stai calma!" Riprese la parola "Dopo la scuola ti offro una pizza. Sei Byanca, giusto?"

"Molto gentile..." alzai gli occhi al cielo, imbarazzata "Sì. Come fai a saperlo?" Che mi avesse già stalkerata prima dell'inizio della scuola? Una cosa era certa: quel ragazzo mi aveva dato l'impressione di un tipo stranissimo. E anche un po' pazzerello. Ma mi aveva colpita dai suoi modi così intimidatori ma non troppo, quei suoi modi gentili ma allo stesso tempo bruschi.
Strano.

"Sono un tuo compagno di classe e tu hai la faccia da Byanca. Piacere, Mike. Ti va se ci sediamo insieme?"

E da lì a cinque anni mi innamorai.
A stare tutti gli anni seduta vicino a lui.
Eravamo un duo perfetto.
Ma poi conobbe mia sorella e si invaghì di lei.
E venne bocciato due volte e finì in classe con lei.
E io rimasi fregata.

L'amore ti frega sempre.

Un clacson mi fa risvegliare dai miei pensieri "Signorina, stai dormendo?" Un uomo di mezz'età urla mentre continua a premere energicamente sul clacson.

"Scusa! Scusatemi tutti!" Mi giro verso tutta la fila di macchine che si è bloccata a causa mia, coprendomi la bocca con i palmi delle mani.

Ho quasi intenzione di farmi un giro... No, meglio che torni a casa a studiare. Non sono dell'umore giusto.
Studiare mi farà togliere tutti i miei dispiaceri dalla testa per un po' e mi farà ambire ancora di più a quel 100 stampato su carta e appeso alla porta con il mio nome affianco a fine anno.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora