25

2.4K 138 44
                                    

Me la rigiro sulle mani pensando a quello che Mike mi ha detto poc'anzi in merito alla storia tra lui e Dana.
Mi ritrovo a sorridere come un'ebete.
L'avrà lasciata per me?

"Ci vediamo oggi pomeriggio alle 16:00 davanti al bosco. -Mike." Noto che ha scritto ciò sulla mia gomma con la sua solita grafia da bambino delle elementari. Almeno è leggibile dai.

Non gli rispondo e nemmeno mi giro.
So solo che oggi pomeriggio mi aspetta una bella passeggiata nel bosco con il mio biondino preferito.

***

"Che vai a scalare l'Everest?" Mi sfotte mia madre, mentre io allaccio le mie vecchie scarpe da ginnastica, quelle che di solito metto per andare a farmi un giro al bosco. C'era un periodo in cui ero fissata con la dieta e con l'esercizio fisico e quindi andavo quasi ogni giorno a correre o a passeggiare nel bosco.

La risata complice di Byanca mi riporta alla realtà, mentre aiuta la mamma ad asciugare i piatti.
Sono contenta che oggi sia madre si sia presa un giorno di pausa dal lavoro, ma comunque non posso passare un po' di tempo con lei.

"Non sei cicciona, stai tranquilla e non ricominciare con questa storia." Mi fa Byanca, mentre ripone i piatti puliti nel mobile.

Facile parlare per lei, ha un fisico da dea.

"Vado a farmi un giro." Rispondo semplicemente mentre lego i miei capelli biondi e leggermente in una coda bassa, sclerando a ogni nodo in cui si imbattono le mie dita.

"Con chi vai?" Chiede mia madre.

"Con Mike." Rispondo facendo spallucce. Non voglio tenere niente nascosto a mia madre, ma ho paura di mio padre "Però voi copritemi e non dite niente al papà."

"Mamma mia, nemmeno dovessimo tenere nascosto chissà quale delitto!" Commenta Byanca.

Alzo gli occhi dal cielo e intanto prego Dio che me la mandi buona stavolta "A dopo."

***

"Era da tanto che non venivo qui." Dico per rompere il ghiaccio, dato che questa conversazione si prospetta molto imbarazzante.

"Anche io." Dice lui, continuando a camminare al mio fianco in questo caldo pomeriggio di inizio ottobre.
Sembra che non abbia più niente da dire.
Quasi quasi mi metto a parlare con gli alberi, magari sanno portare avanti una conversazione in modo più efficiente.

Si sente solo il rumore dei nostri passi sulla terra e sui sassi, il rumore dei rami degli alberi mossi da un leggero venticello e qualche insetto che fa il suo verso.

"Insomma... perché mi hai detto di venire qui oggi?" Chiedo mentre cerco il suo sguardo, dopo un po' di silenzio.

Si ferma e si guarda intorno, tenendo le mani dentro le tasche della felpa "Perché mi andava." Risponde acido.

"Poi l'acida sarei io." Commento la sua risposta incrociando le braccia al petto.

"Tu lo sei a prescindere!" Dice ritrovando il tono scherzoso che aveva stamattina.

"Lo so, grazie."

Continuiamo a camminare finché non raggiungiamo il punto più alto.

Era una fredda mattina di dicembre e il mio fidanzato Mike aveva avuto la malsana idea di portarmi a fare un giro nel bosco del paese.
Non ci ero mai andata, se non con il papà quando andava a caccia di funghi e muschio o con Byanca a farmi alcune passeggiate o corse.
Io e Mike avevamo saltato scuola per venire qui.

"Che romanticone! Proprio nel bosco dovevano finire stamattina." Dissi, non appena arrivammo nel punto più alto. Pini, panchine di legno malandato, autostrade di formiche, tavoli rotti e altri pini: bel posto romantico.

"Che lamentosa! Proprio oggi mi devi rompere le palle." Rispose lui ridendo, con la sua solita finezza.

"Quello sono incaricata di farlo 365 giorni all'anno." Dissi altezzosa, mentre tremavo un po' per il freddo.
Perché avevo avuto la stupida idea di indossare solo una maglietta con un cardigan quando fuori un altro po' c'erano anche i pinguini d'Antartide?

"Tieni." Mi adagiò la sua felpa verde sulle spalle, mentre lui rimase con una semplice maglietta a maniche corte.

"Sei impazzito?" Lo guardai torva, mentre gli davo indietro la felpa. Non potevo accettarla una cosa simile.

"No, voglio solo che non muori di freddo."

La indosso e gli sorrido.
Ricambia il sorriso.
Non v'era sorriso più naturale di quello di due adolescenti in preda all'amore.

"A che pensi, piccola?" Dice Mike, riportandomi al presente, mentre batte una mano sulla panchina di legno. Sono passati due anni, ormai l'hanno aggiustata e non cigola più.

Vado a sedermi al suo fianco e intanto mi guardo addosso.
Il caso ha voluto che indossassi quella maledetta felpa verde che mi diede lui quel giorno.

"Te la ricordi?" Dico sorridendo.

Lo vedo che arrossisce.

"Eri proprio romantico e carino a quei tempi." Faccio nostalgica, mentre alzo gli occhi al cielo e guardo i pini che circondano quel meraviglioso luogo pieno di ricordi.

Lo vedo che arrossisce, mentre si tocca i capelli in modo nervoso.

"Gi, vorrei che tornassimo quello che eravamo prima. Voglio dirtelo chiaramente. Senza giri di parole."

"Anch'io." Rivelo, non troppo sicura di me stessa.

Non so nemmeno io quello che voglio.
So solo che Mike mi era mancato tanto.

Nemmeno il tempo di lasciarmi pensare a ciò che ho detto e se l'ho detto davvero, che mi ritrovo le sue mani incollate ai miei fianchi. Mi spinge giù e in un attimo mi ritrovo con la nuca a contatto col legno nuovo della panchina. Inizia a baciarmi, per poi smettere e sorridermi, con un nuovo luccichio negli occhi "Mi eri mancata, piccola."

Non credo proprio, Mike.
Quando vuoi ricominciare non lo fai mai sul serio.
Mi farai soffrire per l'ennesima volta.
Sei l'unico ragazzo che mi manda in bestia per ogni cosa.

Zittisco i miei pensieri e lo bacio, e intanto gli tolgo la maglietta.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora