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Helene

Indosso il parka verde ed esco di casa. Un'ondata di vento mi gela repentinamente la faccia mentre le nuvole in cielo minacciano un'imminente pioggia. Torno dentro in in nanosecondo e recupero il mio ombrello color ocra.

"Hel, dove vai?" Mia madre mi affianca e io mi fermo vicina a lei.

"Esco.." Rimango sul vago. Non posso dirle che vado da un amico. Mia madre non vuole che io abbia un fidanzato, né tantomeno un amico. È anche per questo che non ho mai avuto storie lunghe. La storia più lunga che ho avuto è stata a tredici anni con uno di un anno più piccolo di me ed è durata due settimane circa, se non di meno.

"Con chi?"

Ecco, mi ha messa in trappola, ora non so che rispondere.

"Amici." Faccio spallucce.

"Chi sono questi amici?"

"Perché tutte queste domande?" La affronto.

"Perché sei mia figlia e devo sapere con chi esci."

Divento rossa dalla rabbia.
E per in momento mi viene in mente "Come risponderebbe Giselle in questa situazione?"

"Fatti i fatti tuoi." Faccio in finto sorriso angelico e scappo, mentre ignoro le sue urla. Forse non dovevo trattarla così... Ma ormai il danno è fatto e non posso far tardi all'appuntamento con Mike.

***

"Vuoi provare?" chiede mettendomi una sigaretta sotto il naso.

"Non ho mai provato e non proverò mai." non mi lascio influenzare da lui,  anche se sembra così rilassato mentre schiude il labbro per lasciar uscire il fumo.

"Santarellina." commenta, mentre cerca di accendere l'accendino.
Fa freddo e non riesce ad accendersi la sigaretta.

Ridacchio e non dico niente, sempre più a disagio.

"Dio, non si accende." impreca in modo poco carino.

"Imbranato!" stavolta commento io "Forse sono più capace io."

Smette di armeggiare con l'accendino e mi guarda attentamente negli occhi, mentre allunga un angolo della bocca "Sicura? Ti daresti fuoco ai capelli, principessa."

"Mi sottovaluti."

"Dico la verità."

Mi faccio una risata e tento di strappargli l'accendino dalle mani, ma quest'ultimo cade a terra all'improvviso.
Come una coincidenza, ci caliamo entrambi per prenderlo. La mia mano è più lesta della sua, quindi la sua mano finisce sulla mia. È congelata, mi fa rabbrividire, è un contatto che causa in me sensazioni strane.

È inevitabile guardarlo in quegli occhi scuri e profondi come due pozzi.
Lui non ricambia il mio sguardo ma sposta la mano e prende l'accendino come se nulla fosse.

Helene, perché stai attenta a questi particolari?
Perché per una persona sensibile contano molto i piccoli gesti, anche se Mike non avrà minimamente pensato a questa specie di contatto.

Non dico niente.
Aspetto che sia lui a parlare.
Mi sento a disagio quando sto con lui.
Mi sento a disagio quando sto con tutti.

"Dimmi un po'... Provi ancora qualcosa per Giselle?"

Finalmente riesce ad accendere quella maledetta sigaretta e fa un tiro "Certe cose non devi nemmeno chiedermele. Ma ormai sto imparando a dimenticarla o diventerò pazzo."

"L'amore rende pazzi..." commento.

"Lo so." schiude le labbra e fa uscire tutto il fumo mentre sul suo volto si dipinge un'espressione sempre più rilassata "Per il momento mi sto sentendo con Chiara."

"Ti prende in giro, non fidarti troppo di lei..."

"Non mi prende in giro. Che ne sai tu?"

"Non è di certo conosciuta come la ragazza più casta e fedele della scuola..." rispondo sarcastica.

"Per piacere... Ma com'è che ti interessi a ciò? Alla mia vita sentimentale?"

"Tanto per fare conversazione." sorrido e guardo davanti a me "Non c'è assolutamente nessun altro scopo."

"E... Dimmi un po' di te... Ti piace ancora Marco?"

Lo guardo di traverso "E me lo chiedi anche?"

"No?"

"Certo che mi piace. Non so come dimenticarlo. A lui piace Giselle."

Ridacchia e mette le mani dietro la nuca, dopo aver buttato la sigaretta.

"Cosa ridi?" domando.

"No, niente. È solo che questa storia mi sembra Beautiful!"

"Non fai ridere." faccio un sorriso forzato e intanto lui si avvicina a me col suo corpo.

"Antipatica." commenta quasi in un sussurro "Comunque ho un'idea."

"Che tipo di idea?"

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora