Mike
Sento che la macchina va un po' male.
Come dire, sento le ruote che si sgonfiano pian piano che procedo sulle lisce strade di questo paesino di merda che non vedo l'ora di lasciare l'anno prossimo.
Partire, visitare nuovi posti, fare nuove conoscenze, essere finalmente spensierato senza un padre che sembra la reincarnazione di Hitler e soprattutto, non tornare mai più qui e non vedere persone di merda.
Solo questo voglio.I miei pensieri sulla mia personale definizione di libertà vengono interrotti da un rumore brusco e improvviso.
Ho le gomme a terra.
Tutte e quattro.
E sto temendo il peggio.
Scendo per controllare e noto che sono tutte e quattro piene di buchi.
Quella lurida troia di Giselle!
È solo colpa sua, della sua brama di vendicarsi ormai saziata da questo "scherzo" di cattivo gusto.Lascio la macchina imprecando e non appena scendo mi ritrovo davanti un ragazzo dai capelli scuri e il fisico che dimostra che questo sia uno fissato con la palestra e con la dieta.
Mi guarda ridacchiando e io continuo a guardare la macchina, ormai morta.
Grazie lurida.
Ma me lo sono meritato, lo ammetto."Serve aiuto, amico?" Mi chiede quel tizio in modo confidenziale, mentre mette un braccio muscoloso e abbastanza abbronzato sulla macchina.
Scuoto la testa e mi metto le mani tra i capelli per cercare di mantenere la calma. Faccio un respiro profondo e parlo.
"Hai mai avuto un'ex che si volesse vendicare a tal punto da bucarti male tutte le ruote della macchina?" Dico furente, calciando quel rottame di macchina.
Ride di gusto.
In effetti questa storia è tragicomica.
Per me solo tragica.
Per gli altri comica."Hai un'ex molto dispettosa allora." Commenta osservando la macchina "Mio padre si occupa di queste cose. Lo chiamo e ti faccio aiutare subito."
Sorrido riconoscente al ragazzo.
Dio mi ha mandato la grazia, menomale che è spuntato dal nulla il mio salvatore!
"Grazie amico." Gli do una pacca sulla spalla.
Mi sento già in confidenza e mi ispira davvero tanta fiducia e simpatia.
Non l'avevo mai visto a scuola.
Forse stare nel gruppo dei popolari non mi permette nemmeno di guardare in faccia al resto della massa scolastica."Perfetto, tra poco è qui! Tranquillo che non rimarrai a piedi stasera." Dice scherzando.
Sorrido.
"Grazie davvero. Come ti chiami?" Chiedo. Inizio a fare un po' di conoscenza mentre attendiamo suo padre.
Fa sempre comodo avere un amico in più.
"Nicola, tu?"
"Michele, ma tutti mi chiamano Mike."
"Vieni allo scientifico, giusto?" Chiedo poi.
"Sì, sono nella 4ªA." Mi risponde.
"Ah.. non ti avevo mai visto!"
"Mh, non sono il tipo popolare che sta sempre fuori nei corridoi a parlare con la prima gallina che gli capita sotto tiro."
Sta facendo la mia esatta descrizione.
A volte mi rendo conto di essere un puttaniere senza sentimenti. Ma non mi dispiace, perché alla fine ho il rispetto di tutti. Quasi tutti."Ah, e poi l'ultima cosa non mi interesserebbe nemmeno, dato che sono gay."
L'ultima notizia mi spiazza. Più che altro mi spiazza il modo con cui ha detto la cosa. Così leggero, così naturale. E ha ragione. Non dovrebbe essere un tabù, una cosa di cui vergognarsi. Lo ammiro.
Tra una chiacchiera e l'altra, arriva il padre di Nico.
Finalmente la mia carrozza è di nuovo pronta per sgommare."Grazie!" Li ringrazio entrambi "Per sdebitarmi, Nicola, vuoi venire a mangiare qualcosa in qualche locale? Offro io!"
"Volentieri amico!"
*SPAZIO AUTRICE*
Sisi sono di nuovo in ritardo e ho scritto un capitolo di merda, ma... non linciatemi!🙈
-g
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Fredda come la neve
Teen FictionGiselle è la tipica ragazza scontrosa e acida, che tratta male tutto e tutti. Solo il suo fidanzato Mike sa come trattarla e renderla felice realmente. Ma un giorno, un ragazzo nuovo, timido e impacciato, le cambierà la vita senza che lei nemmeno se...