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Mike

Accendo la musica, inserisco la chiave, giro e metto in moto la mia automobile.

"Ora mai" invade tutta la macchina e le mie orecchie.

Mi sarebbe piaciuto passare del tempo con Giselle e Byanca, ma la mia scopamica Dana mi aspetta.
Abbiamo iniziato a vederci di nascosto da un mese ormai.

***

Una Dana sexy e in accappatoio mi accoglie sulla soglia del portone di casa sua.

"Eccoti finalmente! Ti aspettavo." Dice sorridendo maliziosamente

"Hai aspettato me anche per vestirti?" Dico ironico, mentre squadro da capo a piedi il suo fisico magro ma formoso al punto giusto.

Sorride timidamente e mi invita ad entrare.

Mi stravacco sul divano come se fossi a casa mia e lei viene vicina a me, con i capelli ancora gocciolanti.

"Ehi, così mi bagni!" Dico spostandomi, ma lei, come una tigre che acchiappa la sua preda, mi attira a sé ancora di più.

Non dice niente, ma mi fissa con quegli occhi scuri e pungenti.

"I tuoi?" Le chiedo.

"A lavoro. Tornano stasera." Risponde ghignando "Su, andiamo di sopra, che ti mostro George." George è il suo reggiseno di pizzo rosso, l'abbiamo chiamato così insieme, e lo usa ogni volta che ci vediamo in memoria di quando stavamo insieme.

Sorrido compiaciuto.
Adoro quando mi mostra George.

***

Ci stiamo possedendo.
L'uno con l'altra.
Lei mi tocca i pettorali ben scolpiti e io le slaccio George meccanicamente e velocemente. È un gesto che mi viene facile, per quante volte l'ho fatto. Mi ricordo ancora quando la prima volta nel bel mezzo del nostro momento ho iniziato a urlare "Ma come si leva sta merda?"

Dana è stata il mio primo amore.
Ricordo ancora quando ero impacciato nei modi di fare e di essere, mentre adesso potrei far innamorare di me con una sola mossa anche i sassi.

"No." La sento dire, ad un certo punto, mentre scende dal letto e si riallaccia il reggiseno.

Mi risveglio dal pensiero dei miei ricordi e la guardo stranito.
Non l'aveva mai fatto prima.

"Dana, che hai?"

La vedo che si veste velocemente con una camicetta bianca a maniche corte e con un jeans attillato nero a vita alta.

"Lasciami stare, ti prego. Non vediamoci mai più." Le sue parole escono dalla sua bocca come se nulla fosse, nonostante in cuor suo sia combattuta nel dire questo.

"Ma perché?" La raggiungo e le metto le mani sulle spalle, nella speranza che si giri a guardarmi negli occhi.

Mi fissa con gli occhi ormai lucidi. Noto che sta quasi per piangere, anche se la stanza è buia.

Luci spente e tapparelle della finestra che si affaccia direttamente sul quartiere abbassate.
Solo noi, un letto matrimoniale e il nostro piccolo segreto.

"Vuoi dirmi che ti prende?" Le dico scuotendola un po', dopo qualche attimo di silenzio.

"Vuoi proprio saperlo? Bene. C'è da dire che io sono solo la tua amante. E che tu hai una fidanzata tutta da amare. Mi sono scocciata di questo piccolo segreto che condividiamo da un po', mi sono scocciata di giocare solo il ruolo di quella con cui tradisci Giselle!" Dice tutto d'un fiato, ma si ferma perché inizia a singhiozzare "Io ti amo, davvero Mike. Tu vuoi solo possedermi. O stai con me, se proprio mi vuoi, o stai con lei e vivi la tua favola d'amore come hai fatto in questi due anni." Non mi lascia nemmeno il tempo di replicare che entra in bagno sbattendo la porta e chiudendosi a chiave. Nel silenzio sento solo i suoi pianti.

Per la prima volta mi trovo in difficoltà.
Non so cosa dirle.
Ma so cosa fare.
Infatti l'unica cosa che faccio è rivestirmi e andarmene.
Ma non perché non ho le palle di dirle niente o perché voglio scappare dai problemi.
Saprò io come prenderla e come farla ragionare.

O stai con me o con lei.

Devo proprio scegliere? E allora sceglierò.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora