69

1.4K 97 11
                                        

Giselle

Guardo continuamente se le due righe di eye-liner siano uscite uguali e poi mi do un'ultima spolverata con l'illuminante.

Stasera dovrò brillare di felicità.

Sono pronta!

Esco trionfante dal bagno di camera mia e mi ritrovo Byanca che cuce qualcosa seduta sul mio letto.

"Stasera mi bucherò il dito!" si lamenta, mentre continua a infilare l'ago nel suo paio di jeans.

Rimango perplessa "Ehm... Uno, perché sei in camera mia? Due, perché ti stai improvvisando sarta? E tre, muoviti che è quasi ora di andare, sciattona!" la rimprovero.

Sospira e appoggia il jeans bucato sul letto "Non voglio andare alla festa di Helene con un jeans strappato giusto sul gluteo destro." fa una smorfia per poi guardarsi intorno a lei, come se stesse cercando la soluzione ai suoi problemi.

"Non hai un altro jeans da mettere?" roteo gli occhi al cielo. Che qualcuno la aiuti. Guai a lei se mi fa fare tardi al compleanno della mia migliore amica.

"Giselle, stai scherzando?" si fa una risata. Io non ci vedo nulla da ridere in tutto questo "Non indosso mai jeans e lo sai. Ho solo questo paio."

"Bene, ti informo che sono le otto meno dieci e che tra dieci minuti esatti Cameron ci passerà a prendere!" mi lamento.

"Me ne vado con Lorenzo più tardi, stai tranquilla Gi. E non sclerare!"

"Sclerare fa parte di me." lo dico come se sia una cosa positiva "Aspetta un attimo... Ma anche Lorenzo è stato invitato?"

"Ha invitato quasi tutta la scuola. Ahi!" inizia a succhiarsi l'indice e io non posso fare a meno di ridere "Prendimi un cerotto, stupida!"

"E tu continua ad allenarti a ciucciare, che dopo avrai a che fare con Lorenzo!"

"Smettila, capra! O quest'ago ti finirà laddove non batte il sole!"

Le lancio il cerotto mentre continuo a ridere.

***

"Ehi. Sei davvero stupenda stasera!" dice Cameron non appena salgo in macchina. Lo dice con quel tono così timido e dolce che mi verrebbe voglia di tirargli al massimo quelle guance morbide. Non è male nemmeno lui stasera: camicia bianca, jeans, scarpe eleganti e capelli tirati indietro col gel che risaltano ancora di più i suoi occhi scuri e profondi, quegli occhi nei quali mi ci perderei dentro mille volte e anche di più.

"Solo stasera?" mi limito a fare la battuta. Non gli ho mai fatto un complimento in vita mia e, non so per quale ragione, non mi sento spinta a fargliene uno.

"Tutti i giorni, ma stasera... Ehm..." l'ho messo davvero in difficoltà, quasi mi dispiace "Stasera hai un qualcosa di speciale."

"Anche tu. Non sapevo che avessi la patente senza essere maggiorenne!"

"Lunga storia. Tu sei una ragazza e non capiresti."

"Non mi interessa nemmeno capire, sinceramente."

Mette in moto e andiamo.

"Sfigato al volante, pericolo costante!" urlo a un certo punto, mentre alzo la musica a tutto volume. Non rende, è musica troppo sdolcinata, ma l'atmosfera che si è creata mi piace troppo.

"So guidare, scema!"

"Sicuro?"

"Sana e salva, mia principessa." annuncia trionfante, mentre toglie le chiavi e apre la portiera.

"Per chissà quale miracolo!"

"Allora torna a casa a piedi stanotte!" replica offeso, per poi andarsene senza aspettarmi.

Questo è scemo.
Davvero mi prende sul serio?

"Cameron, ma sto scherzando!" lo raggiungo arrabbiata. Perché deve prendersela per ogni piccola cavolata? È tanto intelligente e non conosce la parola "ironia"?

"Magari stanotte torna a casa con Mike... O con quel bel faccino del tuo amico... Lorenzo."

"Tu sei veramente pazzo."

"Di te. Ho solo paura di perderti."

Siamo sempre più vicini al ristorante dove si terrà il diciassettesimo compleanno di Helene.

"Ridicolo. Non iniziare con queste paranoie. Farai uscire pazza anche me!"

Non so né come e né perché, ma inizia a ridere di gusto "Hai ragione. Ma almeno avrò il privilegio di farti perdere la testa!"

"L'hai già fatto."

Ci scambiamo un ultimo sorriso complice, per poi entrare e cercare la festeggiata.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora