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Guardo fuori dalla finestra.
I rami del pioppo fuori dalla scuola si muovono a ritmo con la pioggia.
Si vede che è settembre.
Si vede che l'estate è finita.
Si vede che la vita manca di gioie.

"Ehi! Psss" per la prima volta Cameron ha il coraggio di attirare la mia attenzione durante la lezione.

"Che vuoi?"

Noto che il nostro rapporto è migliorato.
Non è uno dei più solidi che ci siano, però non lo chiamo più sfigato. Anche se per me sarà sempre sfigato.
Poi abbiamo iniziato a parlare come se fossimo amici, anche se per me non è un amico.
Insomma, io tengo alla larga lui e lui tiene alla larga me, ma con scarsi risultati, dato che finiamo sempre per parlare.
Sarà stata la rottura con Mike a farmi avvicinare a lui?
Sarà stato il mio carattere a cambiare un po'?
Non trovo risposte a queste domande.
È successo tutto per caso.

La campana della terza ora mi ridesta dal mio stato di trance e solo ora mi accorgo che non ho nemmeno sentito cosa volesse Cameron da me.

Mi alzo dal mio posto, mi guardo intorno e vedo che tutti escono dalla classe per stare in mezzo ai corridoi in quest'attimo di pausa.

Cameron si alza dal suo posto e mi raggiunge.

"Ma insomma, non hai nemmeno sentito quello che ho detto, vip!" Dice lamentandosi.

"Vuoi un cazzotto?" Faccio acida.

"No."

"E allora non chiamarmi vip. Cosa c'è, sfigato?"

"E tu non chiamarmi sfigato."

"Smettila di lamentarti, femminuccia."

Sembriamo bambini delle elementari quando litigano per un pennarello o per una forbice.
Stronzate, insomma.

"Sei proprio una bulla quando ti ci metti."

Gli faccio un sorriso dispettoso e incrocio le braccia al petto "Dai muoviti a dirmi questa cosa."

"Dopo la scuola ti va se andiamo a farci una passeggiata insieme, da soli?" Chiede timidamente.
Posso sentire addosso a me il fuoco che si avvampa nelle sue guance rosse e poi su tutta la faccia.

Questo ci sta provando?

***

Solito posto.
Solita pizza.
Ma non solita persona.
Mi ricordo quando venivo con Mike a mangiare la pizza in questo dannato posto dopo la scuola.

Urla fastidiose di bambini, rumore di tazzine e posate che sbattono, odore di pizzette appena sfornate e gli occhi di Cameron che mi scrutano.
Me ne sono accorta che mi sta fissando da tipo cinque minuti senza dire niente.

Già immagino ciò che starà per dire.
E sarà il mio ennesimo rifiuto.
Devo ammettere di aver avuto un bel po' di ammiratori in quest'ultimo periodo in cui non sono più stata con Mike.
Ma li ho tutti rifiutati ovviamente.
Che senso ha mettersi con qualcuno se provo ancora qualcosa per il mio ex?
Ma nonostante tutto non riesco a perdonarlo per il gesto schifoso.

"Vuoi qualcosa? Offro io." Cam mi risveglia dai miei brutti pensieri con la sua voce bassa a causa della timidezza.

Faccio per sporgermi verso di lui e faccio una faccia confusa "Che hai detto?"

"Sei sempre tra le nuvole dai! Ti ho chiesto se vuoi qualcosa, offro io." Ripete, seccato, stavolta più deciso.

"Non voglio niente grazie, non ho fame." Dico appoggiando il gomito sul tavolo e inarcando la testa fino a farla incontrare con la mano.

"Una diavola e una coca cola, grazie." Dice Cameron al cameriere sorridente e pieno di energie. È un ragazzo muscoloso più o meno della nostra età.

Noto che il cameriere mi scruta da capo a piedi, mentre tiene il taccuino in mano.

"Sei la ex di Mike?" Mi dice con una faccia dubbiosa.

Come si permette a farmi questa domanda? Con quale confidenza?

Lo fulmino con lo sguardo "Ma chi ti conosce." Esclamo. La mia simpatia non ha mai limiti!

Lo vedo che prende una sedia, si mette accanto a noi e appoggia il taccuino sul piccolo tavolo.
Ma perché questo non va a lavorare invece di farsi i cazzi miei?!
Che intenzioni ha?

"Sono Nicola, piacere, e sono un amico di Mike. Mike mi ha parlato molto bene di te e mi ha confessato che gli manchi tanto."

Lo guardo perplessa mentre Cameron, imbarazzato più che mai, inizia a giocherellare con il telefono, facendo finta di nulla.

"È fidanzato con una cagna" dico senza neanche un po' di vergogna.

A questa affermazione lo sento ghignare.

"Com'è che gli manco se è fidanzato con quella?"

"A me ha detto che gli manchi tanto e che vorrebbe tornare con te." Ribatte Nicola.

"E ha mandato l'amichetto invece di venire a dirmelo di persona? Ma che non facesse queste cose alle spalle stupide e ridicole. Ah sì, lui è stupido e ridicolo di suo, oltre ad essere stronzo." Sbotto, senza cercare di tenermi dentro niente. Abbiamo capito che ho voglia di sfogarmi dicendo tutto ciò che mi passa per la testa.

"Non è un problema mio. Ma mi ha detto lui di riferirti ciò, anche se non ti conosco." Replica imbarazzato "Lavoro in questo ristorante, che è di mia mamma, da un po' di tempo e ogni tanto ti vedevo con lui. Anzi, ogni giorno. Quasi ogni giorno. Sempre qui venivate. E ora Mike ed io siamo amici e mi ha detto di riferirti questo non appena ti avrei vista di nuovo qui dentro." Continua lo strano ragazzo.

"Non me ne frega un cazzo. Vai a lavorare invece di stare qui a perdere tempo per una storia ormai finita e che non ti riguarda."

Dalla sua faccia ho capito che si è sentito male per la mia risposta.
Come mi diverto a trattare male le persone!
Però stranamente Nicola mi ha fatto sorgere un dubbio che prima non mi ponevo: devo perdonarlo nonostante sia un codardo di merda? O semplicemente non dovrei credere a Nicola perché ormai Mike è felice con quell'oca di Dana?

Ma arriviamo al dunque.
Perché Cameron oggi mi ha portata qui?

"Devo dirti una cosa." Fa mentre mangia la sua pizza e sorseggia coca cola.
Sembra che non mangia due giorni.
Che esemplare di suino che ho davanti!

"Cosa?" Lo sprono. Se mi tiene ancora sulle spine giuro che lo strozzo subito, prima ancora che si strozzi se continua a mangiare in quel modo.

"Mi devi aiutare con Madison, la ragazza della 1ªA. Mi piace e voglio conquistarla."

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora