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Cameron

Sto tornando a casa da scuola con Giselle, come sempre.
Ormai ci frequentiamo ancora più spesso e credo che abbia iniziato a volermi bene.
Ne sono molto felice!

"Cameron, posso farti una domanda?"

"L'hai appena fatta!" Rispondo accompagnando il tutto con una risata.

"Ah, sei pure diventato spiritoso ora?" Lei non ride e incrocia le braccia al petto, stringendosi nel giubbotto di pelle. Si vede lontano un miglio che ha freddo sotto questo paesaggio invernale pieno di neve e ghiaccio "Guarda che sono ser... ah!" Nemmeno il tempo di finire la frase che si ritrova stesa a terra col fondoschiena sul ghiaccio.

Un attimo di tempo.
Le prendo la mano per non lasciarla cadere ma finisco per cadere insieme a lei.
E come dicono i nerd, questo è proprio un epic fail.

Siamo su questa strada quasi deserta.
Io sono sopra di lei, a pochi centimetri dal suo viso.
Riesco solo a fissare le sue labbra leggermente carnose.
Sembra quasi un momento romantico ma...

"Cameron, porca troia! Alza quelle chiappe ossute che mi stai ammazzando!" Eccola con la sua solita finezza.

"Esagerata." Dico stizzito mentre la aiuto ad alzarsi, stavolta facendo attenzione a non cadere di nuovo. Ha rovinato il momento!

Un momento al quale lei non avrà dato nemmeno tanto peso...

"Minchia quanto era freddo lì a terra!" Quasi mi irrita quando dice parolacce ogni due per tre. Ma alla fine stiamo parlando di Giselle, un vero caso perso.

Mi metto una mano sulla fronte e rido.

"Che aspettavi ad alzarti?" Mi chiede poi, sfregandosi le mani l'una contro l'altra "Ti ho visto mentre mi fissavi le labbra incantato." Dice provocandomi.

Perché deve essere sempre così diretta, dannazione?

"Cosa mai dovevo guardare? Il ghiaccio che ci circonda? E magari mi mettevo pure a cantare Let it go come Elsa?" Mantengo la mia ironia anche se sono imbarazzato al massimo.

Scoppia a ridere.
Stavolta non mi rimprovera per il sarcasmo come ha sempre fatto.

"Cosa ridi?" Mi metto una mano in fronte.

"Nulla, stavo solo immaginando te che canti Let it go con il falsetto!" E continua a ridere.

A quel punto non riesco a trattenermi e scoppio a ridere anch'io.
Giselle ha una risata davvero contagiosa.
Sembra strano, ma quella ragazza mette allegria anche quando fa la stronza.
Ma la cosa strana è vedere lei ridere così sguaiatamente.

"Da quanto tempo non ridevo così..." afferma dopo due minuti di risate.

Arrossisco immediatamente e dopo mi metto le mani sulle guance per non darlo troppo a vedere.

"Grazie, Cameron." Le viene da dire solo questo. E noto una scintilla nei suoi occhi di ghiaccio - che oggi hanno assunto una sfumatura verde - che mi fa capire che lo sta dicendo per davvero.

"Giselle, io non ho fatto nulla."

Non so che mi succede, ma mi avvicino di nuovo la mia faccia alla sua, come prima, ma stavolta di mia spontanea volontà.

"Sfigato, sono arrivata a casa! Grazie della compagnia!" Si allontana e va cautamente verso l'uscio.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora