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"Mi vuoi spiegare del perché di questa foto? Che è successo, sono stata catapultata in un universo parallelo?" mi chiede Helene, non appena prende posto vicino a me e mi sventola il telefono davanti alla faccia. L'impatto dei miei occhi assonnati con lo schermo super luminoso del cellulare mi fa perdere dieci gradi di vista.

Mi stropiccio gli occhi e sbadiglio.
Dovrei smetterla di guardare serie TV fino alle tre del mattino.
Specialmente se devo pagarne le conseguenze qualche ora dopo.
Perlopiù mi sono dimenticata di studiare storia dell'arte... Diciamoci la verità, non ho mai studiato quella materia in vita mia perché la odio più delle altre.

"Sei cretina o cosa? Semplicemente abbiamo scoperto di tenerci finalmente simpatiche. Ma non siamo migliori amiche o cose del genere." fingo una faccia disgustata per l'ultima frase che ho appena pronunciato e per un momento mi viene da ridere pensando a me e Dana che andiamo a prendere qualcosa da bere insieme. Surreale.

"Lo so, però mi sembrava strano e volevo chiedere. Com'è andato il turno di pulizie?"

"Un amore. Diciamo che non ho pulito quasi niente e stare con Dana non è stato così penoso come pensavo." faccio un sorriso soddisfatto.

Parli del diavolo e spuntano le corna.
Dana sta facendo il suo ingresso nella classe con il suo solito atteggiamento da chi si crede chissà quale dea. In effetti ha l'aspetto di una dea, ma trovo che non ci sia motivo per mostrarsi come tale solo per farsi notare.

Sta venendo verso di me con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.

Beata lei che ha tutta questa voglia di sorridere a prima mattina!

In men che non si dica mi ritrovo le sue labbra rosso fuoco sulla mia guancia.

"Incredibile, mi stai facendo venire i dubbi sul mio orientamento sessuale." commento sarcastica mentre prendo le distanze da lei.

"Buongiorno amore!" urla tutta felice e intanto ridacchia per la mia battuta , per poi allontanarsi e andare verso Mike. Sembra che ogni volta che vada da Mike lo faccia come se fosse attirata da chissà quale calamita.

"Era così affettuosa anche con te quando eravate amiche strette?" chiedo a Helene e intanto stringo i pugni. Mi sto innervosendo solo a ricordarle certe cose.

"Ehm... Sì. Come vedi adesso non mi ha nemmeno salutata." risponde col tono di chi ci rimane male. Seriamente rimane male per queste cavolate? "Fossi in te non mi fiderei tanto di lei. Un giorno sei il suo amore,  un giorno fa come se tu non esisti..."

"Lo so, lo so. Ma tu ci rimani ancora male?"

"Ho imparato che non devo dare peso alle delusioni." fa spallucce e mi dà le spalle per prestare attenzione alla professoressa, che ha fatto il suo ingresso da meno di cinque minuti.

Vedo nello sguardo di Helene la sofferenza, le troppe delusioni che ha ricevuto. Ma lei va sempre avanti.
Come io sto cercando di dimenticare Cameron.

Si ritorna sempre dove si è stati bene.

Ma non si ritorna da chi ci ha traditi.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora