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Giselle

"Giselle, vai a giocare fuori con Paolo!"

Sono due giorni che sono stata sospesa e due giorni che i miei mi hanno mandata da mia zia, incazzati più che mai. E sono anche due giorni che sono sul divano o sul letto della camera degli ospiti a non fare niente col cellulare. Non comunico con nessuno, incontro mia zia, mio zio e mio cugino solo al tavolo o mentre sono sul divano, ma non ci parliamo.

Zia Rosa, esasperata, sta bevendo del caffè caldo e intanto sclera perché non le rispondo e non mostro cenni di vita.

"Andate a giocare all'aria aperta, ormai è pomeriggio e fa fresco!" Esclama per l'ennesima volta.

"Giselle, mi aiuti a mettere le scarpe?" Paolo mi guarda con quegli occhioni dolci, mentre mette le manine sopra le mie gambe.

Non voglio uscire anche perché potrei fare brutti incontri, sapendo che Cameron abita qui.
Ah giusto, sicuro sarà a passare un po' di tempo con la sua fidanzata.

Ma a me cosa importa?

"Giselle, non ci riesco. Aiutami!" Sbraita la piccola peste facendo offuscare l'immagine che si era formata nella mia mente di Cameron che bacia quella ragazzina di cui non ricordo mai il nome. Non ricordo mai niente, si è notato?

Aiuto Paolo e poi esco insieme a lui controvoglia.
Ho già detto che non sopporto i bambini? Sì. E lo ribadisco. Io non sopporto i bambini.

"Giochiamo a pallone!" Urla emozionato, mentre prende a calci un vecchio pallone di cuoio nel giardino "Giselle, gioca con me!" Non lo calcolo nemmeno e continuo a usare il mio cellulare, ormai caldo nelle mie mani che toccano copiosamente il touch-screen.

Hai una nuova richiesta di amicizia.

Chiudo la chat con Mike e vado a vedere le nuove richieste di amicizia.
Ci sono sempre le solite richieste di amicizia che non ho mai accettato o per pigrizia o perché mi sembrava gente non compromettente e noto la nuova richiesta.

Cameron.

Gliela accetto immediatamente e subito mi ritrovo un suo messaggio:"Ciao!" Seguito da una faccina sorridente.

Cazzo hai da sorridere?
So che parlare con me metterebbe di buon umore anche Adele!

"Ciao, sfigato." Rispondo. Io di solito non metto faccine, se non per essere sarcastica. Le trovo inutili. Se proprio devo mostrare il mio umore devo farlo vedere dal vivo con la mia espressione e non tramite uno schermo "Vedo che sei anche hacker e stalker, mi hai trovata!" Aggiungo.

"Sì ahah. Helene oggi mi ha detto che sei stata sospesa. Non lo sapevo... ma che hai combinato, piccola peste?"

"Mi stai sulle palle, perché dovrei dirtelo?"

"Gossip."

Sto per mandarlo a quel paese.
Perché deve essere così stupido e irritante anche tramite chat?

"No dai scherzavo. Niente gossip, non mi piace farmi i fatti degli altri."

"Se proprio ci tieni a saperlo... ho bullizzato la povera Dana!" Vorrei rendere l'idea del mio sarcasmo anche con i messaggi "Senti, sfigato... non voglio sprecare la forza che ho nei pollici per raccontarti questa interessante vicenda. Sei a casa?"

"No, sono al parco con Madison, ma tra poco torno."

"Parli con me mentre sei con la fidanzata? Spegni quel telefono, Cam. Si vede che non ci sai fare."

Forse non mi sta così sulle palle.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora