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7 gennaio

Rumino i cereali mentre guardo distrattamente un programma sui matrimoni in Canada.

"Insomma, ti vuoi muovere?" Sono le 7:30 e Miss perfettina è già qui a rompere le scatole "Non voglio fare tardi!" Sbraita "Togliti quell'orrendo pigiama viola di Hello Kitty e vai a prepararti!"

"Sono le 7:30. Cosa devi fare, aprire i cancelli della scuola? Dormi, By." Rispondo ancora assonnata. È già tanto che abbia fatto lo sforzo di essermi alzata per andare dal letto al divano.

La guardo attentamente e sembra una diva di Hollywood: i boccoli biondi naturali oggi sono perfettamente piastrati e legati in una coda alta, il jeans nero e attillatissimo le risalta le gambe snelle e lunghe insieme agli stivali col tacco del medesimo colore. A completare l'opera è una pelliccia in pelle nera. Molto colorata la mia cara sorellina.

"Aspetta un attimo... quello è il mio jeans?!" Ringhio mentre mi alzo dal divano. Nessuno può toccare le mie cose.

"Sì, è tuo! Ma sta meglio a me che a te." Si mette le mani sui fianchi e mi fa una linguaccia, per poi scoppiare a ridere.

"Vai convinta, stecchino!" Le faccio il dito medio e salgo le scale.

Non sarebbe una mattinata di rientro dalle vacanze normale se non fosse subito arrivata Byanca a ricominciare a rompere.

***

Un rumore di un clacson che proviene fuori da casa mia suona insistente mentre mi metto la solita giacca di pelle nera.

"Giselle, è Lorenzo!" Urla mamma, mentre si affaccia dalla finestra e gli fa segno con la mano di aspettare.

Cosa ci fa qui quello?
Gli avevo detto di non presentarsi.

Mi spiaccico una mano in faccia "Io non ci posso credere..."

"Lorenzo? Da quanto tempo che non lo vedevo!" Esclama Byanca, felicissima. Esce fuori di casa e io mi costringo a seguirla.

Saliamo entrambe in macchina.

"Lore!" Strilla Byanca, dandogli un bacio sulla guancia e abbracciandolo. È sceso dalla macchina solo per salutare mia sorella come si deve.

"By, da quanto tempo!" Ricambia la stretta. Tra loro c'è sempre stato un bel rapporto di amicizia, a differenza mia. Non so fare amicizia ma so farmi odiare, questo è sicuro.

"Ciao, Giselle." Una volta sciolto l'abbraccio mi rivolge la parola con un tono duro.

"Chi ti ha detto di venire?" Incrocio le braccia al petto e inarco un sopracciglio. La mia solita simpatia si fa sentire.

"Sono qui per Byanca" le lancia un occhiata, e quest'ultima si gode la scena senza fiatare "Il mondo non gira intorno a te, bimba!"

"Arrivederci." Dico girandomi di spalle e alzando elegantemente il mio terzo dito.
Me la pagherà.
Bimba a chi?

"Giselle, stavo scherzando!" Alza gli occhi al cielo e io mi giro verso di lui.

Questa conversazione non ha senso.

"Scherza poco con me, figlio di papà!"

By strozza una risata e io mi appresto a salire in quella dannata macchina alla quale vorrei tantissimo bucare le ruote come feci con quella di un'altra persona che non voglio nominare e né pensare.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora