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Giselle

Di solito sono sempre le ragazze ad essere in ritardo. Bene, in questo caso no! Quel troglodita di Mike ci mette un'ora e mezza a sistemarsi i capelli e due ore per trovare dei vestiti che si abbinino.
Dato che stamattina sono pronta in anticipo, lo tartasso di telefonate finché non mi risponde.

"Pronto?" Risponde immediatamente. Almeno mi risponde, sia lodato il cielo.

"Dove cazzo sei?" Sbraito in modo poco carino ed elegante, facendo sclerare mia zia per l'ennesima volta da quando sono qui.

Giselle, non si dicono le parolacce ogni tre secondi! Dai cattivo esempio a Paolo. Poi non è adatto a una signorina della tua età dire queste cose!

Me lo ripete ogni tre secondi ma io ovviamente non riesco a fare a meno di dirle. Che ribelle, lo so.

"Innanzitutto calmati. Sono ancora nel letto!" Noto che ha la voce di uno che si è appena svegliato.

Comodo il letto, Mike?
E la povera Giselle si deve alzare alle 7:00.

"Idiota, io non mi calmo. Sono le 8:00 e tu dovevi essere qui alle 7:30!" Mi sfogo.

"Se continuo a parlare con te va a finire che non mi alzo nemmeno. Ci vediamo tra poco, non preoccuparti, Gi! Poi oggi non vado nemmeno a scuola per stare un po' con te."

"Da quando sei così dolce?" Non devo sciogliermi per due frasi sceme. Non posso proprio permetterlo.

"Da quando ho conosciuto l'amore della mia vita."

L'amore della tua vita che hai tradito diverse volte.
Peccato che io ti ami e che ti abbia perdonato tutte le volte.

C'è un silenzio imbarazzante.

"A dopo!" Attacco velocemente la chiamata e cerco una tasca dove mettere il telefono.
Santi leggins che non hanno mai le tasche!

Prendo il giubbotto di pelle, lo indosso e ripongo il telefono in una delle tasche.

Mi giro verso il salotto e mi ritrovo un piccolo Paolo in divisa da scuola elementare che mi guarda sorridente.

"Giselle, parlavi con il fidanzato prima?"

Arrossisco completamente, mentre mi abbasso alla sua altezza e mi guardo intorno, pregando che la zia non mi abbia sentita.

"Paolo, zia Rosa non ti ha mai detto che non bisogna mai farsi i fatti degli altri?"

Mi alzo di nuovo ed esco in giardino, lasciando Paolo senza parole.

"A quanto pare la piccola Giselle si è fidanzata!" Quasi perdo dieci anni di vita quando vedo zio Luca nel giardino a bere un'enorme tazza di caffè seduto al tavolino.

Lo ignoro e vado a sedermi sull'altalena guardando l'orario.

8:35.

E Mike oggi morirà.

"Ricordati che sarai sempre di tuo zio! E che se quel mostro ti farà soffrire io sarò lì a fargli male." Continua poi facendomi ridere e arrossire nello stesso momento.
Anche mio padre dice sempre la stessa e identica cosa.
Si vede che sono fratelli!

Ad un certo punto mi arriva una chiamata.
Ma non è Mike...

Dana la puttana...

Sì, ormai anche sul telefono la tengo segnata così!

"Mike è qui con me, ecco perché non viene da te." La sento dire con la voce di chi gode.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora