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La giornata iniziò molto presto tra le mura, sia Baekhyun che Chanyeol vennero svegliati dai loro coinquilini che gli spiegarono come si sarebbero dovuti comportare. Alle otto c'era la colazione per tutti e si svolgeva al centro della città, quando pioveva in una casa qualunque. Era necessario mangiare tutti insieme perché razionare il cibo serviva a garantire a tutti almeno una porzione minima, soprattutto se scarseggiava come in quei periodi. Era prevista una spedizione a breve dove un gruppo di persone avrebbe dovuto trovare e portare in città tanto cibo, abbastanza da permettere a tutti di non essere costretti ad uscire e quindi di mettersi in pericolo solo per mangiare.

Fatto ciò ognuno si metteva al lavoro, Mark - il capo - insieme a degli aiutanti assegnava a ogni cittadino un compito da svolgere. C'erano perfino dottori ed insegnanti per i bambini, gli anziani non facevano molto ma volevano garantire anche a loro una vita dignitosa quindi andava bene così. Sia donne che uomini a seconda della bravura si occupavano o di lavori che servivano a migliorare quel posto, potevano tenere pulita la città, fare i turni sulla torretta e controllare la possibilità o di vaganti che arrivavano verso le mura o di altre persone in cerca di aiuto, che sarebbero sicuramente state aiutate dopo aver effettuato i dovuti controlli. Era come una vera e propria cittadina.

"Giriamo l'angolo e siamo arrivati." disse Jongdae. Infatti appena fecero la curva il viso di entrambi si illuminò, videro una piazza con al centro una fontana che non funzionava ma usata come una grande panchina per tutti quelli che erano lì per mangiare, e delle persone addette a distribuire il cibo.

"Vi consiglio di fare amicizia o almeno di presentarvi, farete stare tutti più sicuri, per loro è sempre strano vedere dei volti nuovi. Per prendere da mangiare andate a chiedere alla gente coi grembiuli rossi, sono loro che se ne occupano." gli spiegò Minseok.

Passarono un'ora o forse più tra cibo e chiacchiere, cercarono di presentarsi a tutti e di seguire quindi il consiglio che gli aveva dato il ragazzo, sembravano quasi tutti simpatici e brave persone, Baekhyun aveva anche fatto conoscenza con una ragazza che sembrava chiaramente interessata a lui.

"Sei Park Chanyeol?" domandò una donna al rosso che era seduto da solo a mangiare delle uova strapazzate. "Sono la moglie di Mark, mi ha chiesto di venire a chiamarti perché ti ha visto qui. Lui si sta dirigendo verso la torretta e vorrebbe che venissi anche tu quindi se hai finito -."

"Non ci sono problemi." disse mangiando velocemente e mettendosi sull'attenti. "Voglio ringraziare suo marito per averci permesso di restare in questo posto."

"Oh, allora vieni a farlo personalmente." sorrise.

Iniziarono a camminare in silenzio o quasi, era la donna l'unica a parlare e che spiegava all'altro le cose infinite che c'erano da sapere su quel posto.

"È lì." indicò la torretta, Chanyeol annuì. "Sali e lui ti mostrerà cosa fare, io torno dagli altri."

"Grazie signora." la salutò dirigendosi verso suo marito che nel frattempo lo aveva già salutato da lontano.

"Ti stai trovando bene?" domandò.

"È bellissimo, volevo ringraziarti per questo, il cibo è molto buono."

"Sono felice. Allora, sei pronto? Dovrai stare di guardia e sparare."

"Io non so sparare."

"Ti insegnerò io." gli riferì, poi tirò fuori dalla tasca una pistola. "È una calibro ventidue, perfetta per te che sei agli inizi." disse l'uomo porgendogliela, Chanyeol cercò di impugnarla il più precisamente possibile. "Quando tiri l'otturatore." continuò, tirando la parte superiore della pistola verso di sè. "Assicurati di tenerla puntata verso il basso, per sicurezza. Questa pistola ha un silenziatore di conseguenza sparare non è troppo rumoroso, sarebbe un problema attirare altri di quei bastardi vicino alle mura per colpa del rumore dei colpi."

Chanyeol annuì e l'uomo mise le mani su quelle del ragazzo per posizionarle correttamente. "Le dita vanno lungo l'arma, sul grilletto solo ed esclusivamente quando devi sparare. Impugnala in maniera stretta e se inizi a tremare stringi ancora più forte, regolarizza il respiro e mira, non preoccuparti se non colpirai il bersaglio le prime volte, è normale. Non sprecheremo ulteriori proiettili per aiutare a perfezionare la tua mira, appena vedi uno di quelli spara finché non è a terra. Prova con quello."

Chanyeol si mise in posizione e sperò di non fare errori, appena premette il grilletto e spostò lo sguardo dal mirino vide che gli aveva colpito la spalla, di conseguenza stava ancora camminando. "Cazzo." mormorò frustrato.

"Riprova."

Tre proiettili dopo riuscì a mirare alla testa e sorrise, guardando l'uomo che era riuscito ad insegnarglielo in così poco tempo.

"Resta qui finché qualcuno non ti da il cambio, per ricaricarla basta fare così." disse prendendo l'arma e mostrandogli il gesto, reinserendo i proiettili visto che era ancora quasi piena. "Metti la sicura quando lo fai e stai attento, sempre."

"Lo farò."

"Ci sarai molto d'aiuto qui." gli disse, poi scese tramite la scaletta e si allontanò.

Chanyeol doveva restare lì per un'ora da quanto aveva capito, dieci minuti e aveva ucciso due zombie, si sentiva sicuro a combattere da lì sopra, non potevano fargli niente ed era lui quello ad impugnare l'arma. Era bello.

"Ti disturbo?" sentì una voce, abbassò lo sguardo e vide Baekhyun.

"Vieni qui."

Il maggiore annuì e salì tramite la scaletta, poi guardò il panorama. Era un bosco e faceva paura, c'erano tante cose pericolose lì in mezzo.

"Uccidi quello." disse indicandone uno.

"Non sono ancora bravo a mirare, aspetto che si avvicini per non sprecare troppi proiettili." ridacchiò. "Hai fatto amicizia con quella ragazza?"

"Si chiama Malie, più o meno. Ho solo fatto come mi ha detto Minseok."

"Credevo stessi andando alla ricerca di qualcuno da corteggiare." scherzò.

"Non penso che questo sia il momento adatto per iniziare una relazione, non voglio vedere qualcuno a cui tengo morire davanti ai miei occhi una seconda volta."

"Ma sarà così per sempre, non possiamo evitarlo."

"E dicevi che qui eravamo al sicuro." sorrise scuotendo la testa. "Cazzate."

"È veramente una cazzata." disse, sparando al vagante che nel frattempo si era avvicinato, prendendolo in pieno. "Guarda cosa sono costretto a fare."

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a/n ; spero non ci siano errori, so che è abbastanza noioso come capitolo ma penso che tra poco vi mancheranno questi momenti di pace

scusate la smetto subito di /spoilerare/

scusate la smetto subito di /spoilerare/

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the last one - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora