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Una settimana. Era passata una settimana da quando erano in quella cittadina, da quando Chanyeol era diventato sempre più bravo a sparare e da quando Baekhyun si sentiva sempre più oppresso dalla monotonia che si respirava lì dentro. Non era successo niente, mai un vagante all'interno delle mura, nessuna morte, nessun pericolo, era tutto calmo. E a Baekhyun stava iniziando a dare sui nervi.

Aveva iniziato a lavorare poco dopo di Chanyeol, il suo compito era quello di aiutare a distribuire la colazione ai cittadini. Lo trovava umiliante, gli ricordava il suo vecchio lavoro di cameriere e lo faceva solo sentire triste. Lì dentro era triste, Chanyeol era troppo preso dall'emozione di essere diventato un cecchino eccezionale per chiedergli come stava, se andava tutto bene, per fermarsi anche solo due minuti a chiacchierare come facevano prima di essere arrivati lì. Non gli andava bene continuare in quel modo ma non glielo avrebbe mai detto, non ci sarebbe riuscito.

Quella mattina Baekhyun si svegliò sperando in qualcosa di eclatante, un fatto che sarebbe stato abbastanza particolare da impedirgli di annoiarsi un altro giorno di più. Eppure si ritrovò a strapazzare uova probabilmente scadute e a sorridere a tutti, Baekhyun non era felice ma quella maschera che si era creato gli impediva di mostrare agli altri come stessero realmente le cose. Gli altri erano semplicemente grati di essere vivi, lui sentiva il suo cuore battere ma non provava nessuna emozione positiva. Provava rabbia, mentre stringeva i denti avrebbe solo voluto prendere un coltello e trafiggere il cranio di uno di quei bastardi che gli avevano rovinato la vita. Ma non poteva, perché doveva restare al sicuro, perché era giusto così, perché quella era la vita vera. Allora perché era tutt'altro che piacevole?

"Ecco a lei." sorrise a un'anziana che a malapena si reggeva in piedi, porgendole la sua colazione. Lei lo ringraziò e prese il piatto con le sue mani che tremavano probabilmente a causa dell'età. Baekhyun si fermò a guardare le sue e notò che facevano lo stesso, in maniera meno evidente, ma stava tremando.

Non ci pensò e prese un altro piatto, poi lo passò al ragazzo davanti a sé.

"Grazie." rispose Chanyeol, il più basso sentendo quella voce familiare sollevò il capo.

"Sei stato di guardia tutta la notte? Hai un aspetto orribile." disse in maniera più disinvolta possibile, tuttavia Chanyeol non scoppiò a ridere come avrebbe fatto solitamente ma lo guardò con uno sguardo triste.

"Devo parlarti."

Lui annuì guardando un ragazzino molto più piccolo di lui che si occupava dello stesso compito. "Mi dai il cambio per cinque minuti?" chiese, lui disse che andava bene così poté finalmente togliersi quel grembiule e allontanarsi verso un posto meno rumoroso con Chanyeol.

"Eravamo in tre sulla torretta e non riuscivamo ad uccidere quelli che sono arrivati fin qui, non ne avevo mai visti così tanti. Mi hanno detto che è normale ogni tanto, che le mandrie possono essere numerose e che basta solo ucciderli. Il fatto è che abbiamo passato tutta la notte a sparare e la moglie di Mark che era venuta a controllare la situazione mi ha detto una cosa."

"Cosa?"

"Che se una quantità così grande di zombie arriva all'opposto del paese dove le recinzioni non sono potenti come quelle all'entrata principale possiamo considerarci morti."

"Ma non ci arriveranno, giusto?"

"Baekhyun." disse piano. "Ruberò un'arma per te -."

"Che stai dicendo?" chiese spaventato e soprattutto confuso.

"Sto dicendo che ci hanno circondato in poche ore e che ne arrivano sempre di più, a causa dei rumori che fanno ne attirano altri e tutti i proiettili che abbiamo non basterebbero ad ucciderne neanche la metà." fece una pausa. "Mark mi ha detto che abbiamo massimo due giorni, non sa come fare con tutta quella gente."

the last one - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora