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Chanyeol non riusciva a capire, un minuto prima pensava che quel posto fosse tranquillo e che sarebbero potuti benissimo stare lì per addirittura più di una notte soltanto, un minuto dopo Sehun aveva notato che chissà chi non era molto contento della loro visita, e che per quel motivo aveva cominciato a sparargli, non curante del fatto che avessero una bambina piccola con loro. Una cosa era certa: non voleva ucciderli. C'erano stato due spari, tutti e due rivolti verso l'alto. Voleva solo spaventarli.

Erano usciti dalla porta principale e si erano fermati dietro un paio di alberi, la bambina aveva cominciato a piangere e si stava facendo buio - non sembravano esserci altre case lì vicino, avrebbero decisamente continuato a camminare nonostante la notte, se solo fossero stati da soli. Così non potevano. Chanyeol si sporse e deglutì, un ragazzo stava camminando verso di loro, era sicuramente quello che aveva sparato.

"Dovremo cominciare a correre, secondo voi?" domandò, pensando al fatto che in quel momento erano letteralmente fregati. Correre non era l'dea migliore del mondo, se quello era un pazzo ci avrebbe impiegato meno di un minuto a farli fuori tutti.

Sehun scosse la testa, stava per parlare ma quel tipo lo interruppe. "Scusate, non avevo visto la bambina." disse ridacchiando. "Non voglio uccidervi."

Minseok, che aveva in braccio Hyesun, decise di uscire e di farsi vedere dal tizio, e così fecero tutti. Alla vista del ragazzo con le mani in alto, decisero di abbassare anche loro le armi. Se avesse voluto ucciderli lo avrebbe già fatto, no?

"Dove state andando?" chiese. "Non era mia quella casa, non ho idea di chi fosse, so solo che ho trovato i proprietari già morti. E che ora è mia, ero uscito per uccidere un morto - di solito non lo faccio, ma quello mi stava dando particolarmente sui nervi - e vedere che vi stavate intrufolando nella mia proprietà non è stato molto bello, capite?"

"Dove hai preso la pistola?" domandò Sehun, Baekhyun gli fece segno di stare zitto.

"Non abbiamo un posto dove stare stanotte." disse. "Non pensavamo ci fosse qualcuno, ci dispiace."

Il ragazzo sorrise e gesticolò con le mani, facendogli segno di seguirlo. "Potete stare con me, ho del cibo, probabilmente lo avete già notato." rispose. "Di certo stare con me non sarà peggio che stare qui fuori, o mi sbaglio?"

"Noi non possiamo fidarci." rispose Sehun. Ed era vero, perché per quanto quella proposta fosse allettante non avevano idea di chi fosse quel tizio, non era sicuro per nessuno di loro.

"Potete fidarvi, perché oltre a darvi la mia parola vi chiederò qualcosa in cambio." disse sorridendo, poi allungò la mano verso Minseok. "Piacere di conoscerti, mi chiamo Kim Jongin. La mia pistola l'ho rubata a un morto, quindi perché non mi date dei proiettili così che io possa iniziare ad usarla seriamente? Li ho finiti e voi non sembrate essere a secco, avete perfino due fucili. Altrimenti potete andarvene, guardare morire la bambina e poi voi stessi, perché è quello che succederà se viaggiate di notte."

"Quante munizioni vuoi?" domandò Baekhyun.

"Ne abbiamo pochissime, non possiamo darle a lui." protestò Sehun. "Dannazione, parli come se non avessi mai passato una notte fuori, vedrai che sarà meglio dello stare qui con questo tizio."

"Credo che Baekhyun abbia ragione." Jongdae, che fino a quel momento non aveva detto niente, parlò. "Non possiamo darti tutte le munizioni ma troveremo un accordo, anche se non ci fidiamo di te. Posso chiederti da quanto tempo sei rimasto da solo?"

"Chi è che fa caso al tempo ormai? I giorni sono tutti uguali, sono solo da tanto tempo. Quelli del mio gruppo sono morti e sarei dovuto morire anche io, ma il fatto che siano morti per proteggermi forse significa qualcosa, non sono morti invano ma perché io sopravvivessi, ed è brutto vedere i tuoi amici d'infanzia morire per colpa tua, lo sapete?"

"Anche noi abbiamo perso delle persone." disse Sehun. "Senti, se sei un tipo a posto puoi anche unirti a noi, ma se fai qualcosa di strano ti ucciderò prima che possa farlo tu."

"Va bene, va bene. Ci siamo appena conosciuti, evitiamo di minacciarci." Jongin alzò le mani. "Venite, vi faccio vedere la casa."

Mai Chanyeol si sarebbe immaginato di iniziare a conversare con quel tizio che fino a poco prima credeva li avrebbe uccisi, non pensava neanche quello stesso tipo li avrebbe accolti nella sua casa. Jongin non era pericoloso, quando Baekhyun gli aveva mostrato Bomi si era messo a giocare con lui dimenticandosi del resto, aveva dato a tutti del cibo e delle coperte, sembrava un ragazzo ragionevole. Più che altro, gli era solo sembrato stanco di stare da solo. Gli aveva ricordato sé stesso, di come da quando fosse arrivato Baekhyun la sua vita fosse cambiata, non voleva che Jongin evitasse di sperimentare la bella sensazione di aver finalmente trovato una famiglia, perché era quello che era Baekhyun per lui.

Sospirò perché, a proposito di Baekhyun, stava aspettando che ritornasse accanto a lui. Aveva detto di dover parlare con Minseok e ci stava mettendo troppo tempo, si annoiava. Quando sentì la porta aprirsi si rilassò perché quello significava poter finalmente dormire, ma alla vista del ragazzo con la bambina tra le braccia sgranò gli occhi.

"Stanotte dorme con noi, Minseok mi ha detto che devo farlo per forza. In effetti è meglio farlo riposare, ha delle occhiaie poco indifferenti." disse, posando la bambina sul divano e trascinando delle sedie accanto ad esso per evitare che cadesse.

"Vorrà dire che dormiremo la notte prossima."

"Ha mangiato, Minseok le ha cambiato i vestiti, l'abbiamo fatta giocare e.. e niente, è questo tutto quello che serve ai neonati per essere felici." disse, buttandosi goffamente sul letto e mettendosi accanto a Chanyeol, strofinando le mani l'una contro l'altra per cercare di riscaldarle. "Spero solo che da grande si ricordi di noi."

Chanyeol sorrise vista  la tenerezza di Baekhyun, sperava anche lui che tutti quegli sforzi - e quelle poche ore di sonno - sarebbero servite a qualcosa.

"Io non ho sonno." continuò Baekhyun. "Non mi sento tranquillo."

"Vedrai che Jongin non farà niente di strano."

"Non è per quello." disse. "Solo, io non sono felice."

Chanyeol rimase a guardarlo in silenzio, cosa poteva fare oltre a quello? Era una richiesta d'aiuto bella grossa, e non c'era niente che poteva fare per far cambiare le cose. Usò una mano per tirare la coperta sui loro corpi e l'altra per attirare Baekhyun a sé, poi poggiò la testa contro la sua e non disse niente, perché non c'era niente da dire, doveva solo esserci per lui.

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a/n ; diamo un caloroso benvenuto a jongino, e un applauso ai chanbaek che tra poco faranno cose

probabilmente

the last one - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora