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Baekhyun si svegliò a causa di un rumore non identificato, prese l'orologio da polso che teneva sempre con sé e vide che era già tardo pomeriggio - sospirò e si portò una mano sullo stomaco, aveva fame, aveva saltato il pranzo e non metteva niente sotto i denti da quando avevano fatto colazione. Inoltre non è che quel pasto fosse stato tanto sostanzioso, soprattutto perché non gli era rimasto molto cibo.

Neanche il tempo di rigirarsi nel letto che qualcuno entrò nella sua camera, di corsa e senza bussare, era Chanyeol. "Scusa se ti disturbo -."

"Mi sono appena svegliato." mugolò rimettendo la testa sotto le coperte, il rumore di uno sparo seguito da molti altri lo fece saltare giù dal letto e correre verso la finestra. C'era gente in mezzo alla strada e stavano lottando contro gli zombie.

"Dobbiamo andare a dare una mano." gli disse il minore. "È già da tanto chr hanno iniziato e noi non- non possiamo lasciar morire nessuno, devi venire."

Baekhyun ridacchiò. "Potrei morire io lì fuori." disse, aprendo il suo zaino e tirando fuori la pistola che ricaricò subito. "Non vedo l'ora."

Prima che potesse ascoltare la risposta era già sceso di sotto, Baekhyun guardò il cane che era spaventato visti gli spari e lo accarezzò. "Ti prometto che tornerò a prenderti." mormorò, si allontanò e chiuse la porta alle sue spalle, sentendo abbaiare Bomi ripetutamente, a malincuore fu costretto ad ignorarlo.

"Non abbiamo tutto il giorno." urlò Jongdae facendolo ritornare nella realtà, strinse più forte la pistola e andò anche lui al piano di sotto.

Gli bastò uscire di casa per dover iniziare a sparare, erano tantissimi. Non poteva permettersi di guardare le spalle agli altri perché ce n'erano così tanti che non riusciva neanche a proteggere sé stesso.

"Mi hanno detto che hanno chiuso la recinzione." urlò Chanyeol rivolgendosi ai suoi compagni, sempre continuando a sparare. "Dobbiamo ammazzare quelli che sono arrivati dentro ma non possiamo sprecare troppi proiettili."

"Alla vecchia maniera." disse Luhan, in maniera abbastanza forte da essere udito da tutti. Estrasse il coltello dalla tasca e iniziò a farlo in quel modo, così da non sprecare altre munizioni. Baekhyun deglutì e abbassò la pistola, poi fece lo stesso.

Trovarsi faccia a faccia con uno di quelli era sempre una sensazione orribile, il respiro gli si bloccava e faceva di tutto per tenere la mascella di quelle creature lontana abbastanza da riuscire a infilargli il coltello in testa prima che fossero troppo vicine - eppure gli veniva naturale ormai, sapeva che esitare per un solo momento significava morire, e non voleva farlo.

Guardò Chanyeol che era alla sua destra e vide che era in difficoltà, eppure l'altro si voltò per sorridergli, come se volesse rassicurarlo. Il maggiore sentì uno sparo molto vicino, poi vide un vagante cadere ai suoi piedi, spostando lo sguardo verso il davanti notò che Jongdae aveva sparato a quello zombie. "Stai più attento." gli disse.

Baekhyun decise di iniziare a contare tutti quelli che uccideva da quell'esatto momento, quel tempo passò troppo lentamente, gli sembrava solo di ripetere lo stesso gesto ancora e ancora.

"Qui non ce ne sono più." disse Jongdae esausto, il coltello era ricoperto di sangue, così come i suoi vestiti e le sue mani. Chanyeol si guardò e vide che era ridotto come lui, quasi gli venne da vomitare appena si accorse di come era conciato.

"Andiamo ad aiutare gli altri." disse il rosso iniziando a correre verso il centro della città, ammazzando chiunque incontrasse sulla strada e aiutando gli uomini che erano meno esperti di lui. Continuò a correre, finché non si trovò davanti ad uno scenario raccapricciante.

C'erano degli zombie inginocchiati a terra, stavano mangiando. Li uccise uno a uno, erano tanti ma non troppo minacciosi visto che il cadavere a terra era più interessante di lui - qualcuno non ce l'aveva fatta e doveva sapere chi era. Spostò anche l'ultimo vagante e lo abbattè, però non riconobbe l'uomo, non sembrava conoscerlo. Si alzò ed iniziò a guardarsi intorno poi, non vedendo nessuno dei suoi compagni continuò a correre. In quel punto il quartiere era tranquillo così ne approfittò per riposarsi, era stanco e non sapeva da quanto tempo stava ammazzando vaganti senza sosta, iniziò anche ad avvertire una certa voglia di stendersi a terra per riposare visto che le gambe gli facevano male.

Continuava a pensare a quell'uomo e al destino che gli era toccato, stava solo cercando di aiutare il suo popolo, magari di proteggere la sua famiglia.. ed era morto. Doveva assolutamente trovare gli altri così corse verso una delle due torri, magari erano andati lì - eppure ci trovò solo Minseok.

"Ti serve aiuto?" domandò tirando fuori la pistola e sparando visto che uccidere tutti quelli a mano sarebbe stato troppo difficile. "Dov'è Baekhyun?"

"Non lo so." si limitò a dire. "Lui e Luhan si sono allontanati poco fa, Jongdae è lì." disse indicandolo, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno visto che lo aveva già visto. Baekhyun era con Luhan, doveva andare a controllare che fosse tutto a posto. "Sono andati all'altra torre."

Chanyeol annuì. "Stai attento." disse per poi allontanarsi, la strada era deserta se non per i numerosi cadaveri sparsi ovunque, si vedeva qualche persona ogni tanto ma non poteva mettersi a chiacchierare con loro come faceva ogni mattina quando mangiavano le uova strapazzate, era cambiato tutto. Magari le cose sarebbero ritornate così, ma non sarebbe stato quello il giorno.

Finalmente arrivò a destinazione e vide Baekhyun, era seduto sulla torretta con un mucchio zombie che si trovavano sotto di lui e che cercavano di raggiungerlo, ovviamente senza risultati. Ci mise poco a sparare a tutti e a salire, vide che si stava tenendo stretto il braccio e continuava a guardare un punto fisso della strada.

"Che è successo?" domandò guardandolo, l'altro non rispose, si limitò a tremare e a continuare a fissare la strada, Chanyeol spostò lo sguardo lì e fu come rivivere l'esperienza di poco tempo fa, c'erano altri zombie che stavano mangiando, era morto qualcun altro e lui non era riuscito ad evitarlo.

Baekhyun alzò la mano dal braccio e il rosso non poté fare a meno di notare una ferita orribile, sembrava profonda e soprattutto, doveva fare davvero male. "Luhan." mormorò. "Lui è morto."

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a/n ; io non so cosa dire davvero

a/n ; io non so cosa dire davvero

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