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Un leggero bussare alla porta costringe sia me che Lily a terminare velocemente la cena. Immagino già chi possa esserci dietro lo strato in legno che suddivide una stanza dall'altra. Quando avanzo tranquillamente verso l'apertura, infatti, ecco che le mie supposizioni mi si materializzano proprio davanti.

Harley e Celine mi guardano con un pizzico di timore, mascherato da una facciata di sorrisi tirati e all'apparenza sinceri. Il mio sguardo è impassibile, apatico e quando faccio due passi indietro per permettere l'accesso ad entrambe, mi accorgo immediatamente di come abbassano i loro occhi evitando un contatto visivo. Mormorano un flebile 'ciao' e sgusciano via rintanandosi in quell'angolo ritagliato da Lily.

« Ciao ragazze, venite pure!» le incita proprio quest'ultima.

Ruoto gli occhi al cielo per il modo in cui le accoglie, fastidiosamente gentile e cordiale. Caratteristiche che non mi rispecchiano per niente.

Entrambe sembrano titubanti all'inizio ma poi si avvicinano a passi cauti guardandosi intorno. Sorridono verso la figura comodamente seduta sul letto e la imitano, lanciando poi una breve occhiata verso la mia figura ancora ferma sull'uscio della porta.

« Avete già cenato?» chiede Lily soffermandosi sulla riccia che annuisce.

« Sì sì, siamo andate in mensa subito dopo l'allenamento» risponde lanciando un'altra occhiata nella mia direzione.

Stavolta reagisco d'impulso guardandola in cagnesco. È la terza volta che la becco a scrutarmi come se da un momento all'altro la possa mangiare e mi irrita.

« La smetti di fissarmi? Non ti mangio mica» sbotto, allontanandomi dall'ingresso.

Celine sobbalza al mio tono di voce che si è alzato di qualche ottava e scuote il capo mortificata. « N-no io... scusami»

Lily mi ammonisce con gli occhi e ruoto i miei distendendomi sul mio letto.

« Scusatela, è solo un tantino scontrosa con il prossimo», sorride provocandomi con le sue solite frecciatine. « ma torniamo al motivo per cui vi ho chiamate» aggiunge subito dopo assumendo una posizione dritta.

Tendo le orecchie ed elimino istantaneamente il suo commento poco carino nei miei confronti. Quest'ultima frase è decisamente più interessante della prima cosa che ha detto.

« Di cosa dobbiamo parlare?» chiede Harley curiosa, non sembra più degnarmi e questo mi sta bene.

Lily sospira, gettando un'occhiata nella mia direzione. « In realtà è più una curiosità che altro...»

Aggrotto la fronte non riuscendo a seguirla. È ovvio che la nostra non sia più una curiosità, va ben oltre un banale interesse ma decido di non obiettare e ascoltare tutto quello che la sua testa, al momento, sta elaborando.

« Spiegati meglio» intima Celine, alzando un sopracciglio.

« Conoscete i cinque?» chiede, come se parlare di loro sia un segreto di stato.

Le due si lanciano delle occhiate furtive e poi annuiscono ritmicamente. « Si, cioè, in mensa li vediamo spesso appartati e molto silenziosi. Non passano di certo inosservati»

« O magari li vediamo spesso tra i corridoi ma oltre questo, nulla. Personalmente non ho mai avuto il coraggio di parlare con uno di loro. Mi inquietano» commenta Harley rabbrividendo subito dopo alle parole della sua amica.

La bionda sembra incuriosita dalle loro risposte. « E non so... vi siete accorte di qualcosa di apparentemente strano? O magari...», sembra cercare le parole giuste guardando ovunque tranne che gli occhi delle ragazze. « Avete sentito qualche voce di corridoio un po' bizzarra?»

OLTRE I LIMITI DEL CUORE |HS|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora