| I commenti non sono collegati ai capitoli che leggerete. Purtroppo Wattpad ha stravolto tutto. Per evitare spoiler, vi consiglio di non leggerli. Semmai voleste scrivere, siete liberi di farlo|
Mi avvicino al banco delle attrezzature, piuttosto fornito, afferrando le cuffie ed un'apparecchiatura per proteggere gli occhi. Studio le armi posizionate sulla superficie in acciaio, percorrendone i contorni, le diverse conformazioni e le differenze sia di struttura che di utilizzo ben visibili. La voglia di impugnare un'arma diversa è tanta, soprattutto se la curiosità di armeggiarne una differente supera gli avvertimenti della mia razionalità, ma dopo minuti di incertezze accantono questa pseudo tentazione prendendo la solita beretta – assicurandomi che abbia la sicura prima di qualsiasi tipo di uso. Accedere al poligono ad una certa ora del giorno mi assicura il completo impiego sia delle cabine che delle attrezzature e apparecchiature, inoltre la sicurezza che non ci sia nessuno all'infuori di me è appagante, come poter usufruire di qualsiasi cosa senza interruzioni e fastidi esterni, il che è qualcosa che alletta un po' tutti. Scelgo la cabina posta al centro appoggiando le cartucce sul ripiano alla mia sinistra, inserendone una decina come limite massimo all'interno dell'arma. Osservo con interesse la sagoma del tutto intatta dinnanzi a me, priva di colpi assestati e colorata alternativamente di bianco e nero. Solitamente, gli allenamenti richiedono che la sagoma stia ferma sul posto, anziché muoversi, ma considero questa regola per i principianti e, in fondo, agli inizi è giusto così, ma considerati i passi avanti credo che per una volta si possa fare un'eccezione.
Tolgo la sicura prendendo posizione, facendo attenzione a tenere le dita lontane dal grilletto, distendendole e appoggiandole ai lati.
Apro la mano dominante mostrando l'incavo tra l'indice e il pollice, aiutandomi con l'altra mano. Con il pollice da un lato dell'impugnatura, tengo il dito medio, l'anulare e il mignolo piegati intorno all'altro lato, sotto il guardamano del grilletto. Tengo stretta la pistola ma evitando il tremolio, assumendo una postura corretta. Inconsapevolmente sorrido, rammentando i rimproveri e gli accorgimenti di Trevor sulla giusta procedura da seguire. Qualche mese prima avrei odiato ricordare tutte le sue parole e dritte ma adesso non riesco a non sorridere perché, sebbene sia stato uno stronzo di prima categoria, se ad oggi mi sento più sicura e adeguata è solo grazie a lui.Assesto i primi colpi, investendo a pieno i punti specifici e quelli, di base, micidiali.
La testa, per quanto possa risultare ad occhio facilmente colpibile, non lo è per niente. Bisogna prendere la giusta mira, bisogna azzeccare il momento giusto e la difficoltà maggiore è proprio questa: riuscire a beccare il millesimo di secondo.Trevor è molto abile in questo; risulta dannatamente sicuro in tutto quello che fa, da arrivare, ad un certo punto, a chiederti come faccia a non sbagliare nemmeno una singola virgola. C'è tanto da imparare da lui, molto da poter apprendere e mi sento così orgogliosa del suo operato, tanto da non riuscire nemmeno a spiegarlo a parole.
Ogni giorno che passa sento accrescere sempre di più i sentimenti che provo per lui, non nascondo che vadano ben oltre il voler bene ed il mio cuore, che batte all'impazzata quando mi ritrovo al suo fianco, non fa altro che testimoniarlo. Lo sento ogni qualvolta che mi sta vicino, quando mi guarda, quando mi sfiora, quando mi stringe tra le sue braccia infondendomi tutta la sua confusione e titubanza, tutte le sue paure e tutti i suoi tormenti interiori. Lo sento quando incrocia le nostre dita, quando accarezza i miei capelli rossi e quando lambisce il mio viso guardandomi come se non avessi neppure un difetto. E vorrei dirglielo che ne sono piena e non solo fisicamente, che ho più demoni interiori che tranquillità perenne. Vorrei dirgli che sono forte abbastanza da acciuffare il suo dolore e magone interiore e farlo mio, ma so bene che non è così, perché in realtà sono fatta solo di paure e insicurezze. E vorrei rassicurarlo come merita, curarlo dalle ferite che ancora oggi continuano a sanguinare... ma come può, un cuore diviso in piccoli frammenti, curarne un altro ridotto ancor peggio? Molte volte mi son chiesta se fossi davvero coraggiosa, prestante per sostenere le burrascose sciagure ed è capitato, più di una volta, di sentirmi troppo debole e inferiore per riuscire nell'intento. Ciononostante, il sentimento che provo per Trevor sembra essere molto più potente della mia scarsa fermezza, tanto da eclissare del tutto l'incertezza tentatrice.
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OLTRE I LIMITI DEL CUORE |HS|
ActionCOMPLETA (DA REVISIONARE!) Arabella Nelson è una giovane ragazza di appena vent'anni, con un passato difficile alle spalle e tante insicurezze celate dietro ad una maschera di indifferenza e apatia. Finita la scuola, decide di arruolarsi insieme all...