| I commenti non sono collegati ai capitoli che leggerete. Purtroppo Wattpad ha stravolto tutto. Per evitare spoiler, vi consiglio di non leggerli. Semmai voleste scrivere, siete liberi di farlo|
Il mio corpo è affaticato, appesantito e spossato, a causa del rigido allenamento a cui è stato sottoposto in queste ore. I muscoli bruciano per l'intensità degli esercizi mentre la pelle madida di sudore si arrossa sempre di più. I pantaloncini e la canottiera diventano un tutt'uno con la mia pelle e la sensazione di pesantezza si fa spazio dentro di me nel momento in cui la sopportazione fisica sembra oltrepassare il limite. Il metodo di Jeffrey è completamente differente dal sistema di Marxwell. Quest'ultimo non partecipa attivamente agli allenamenti, si occupa solo di dettare legge e scaricare i compiti principali ai vari uomini di fiducia mentre Jeffrey non solo partecipa ad ogni tipo di esercizio ma si occupa personalmente di raddrizzare ognuno di noi, talvolta raddoppiando o triplicando le attività. Non si preoccupa del nostro stato fisico e mentale, dei ruggiti di dissenso o delle ribellioni che non sono poi così tanto rare. La diffidenza e la serietà con la quale ci osserva e ci richiama mette i brividi, non si fa scrupoli ad urlarti contro, a trattarti male e non esiste alcuna differenza di sesso. Siamo tutti uguali ma c'è chi ha più capacità e chi, come molte altre donne, fatica per raggiungere i gradini più alti. Il colonnello, in confronto, è super clemente e solo adesso capisco la veridicità delle parole di Tom. Jeffrey è spietato, vuole il meglio e riesce ad ottenerlo solo con le maniere dure.
Sono già passati due giorni dalla nostra venuta ad Homs. Due giorni di allenamenti no stop, di ordini impartiti e di sudore senza fine. E all'appello ne mancano altri otto che, fortunatamente o sfortunatamente, passeremo in questo posto senza alcuna lamentela da parte nostra. L'intenzione di Marxwell è stata piuttosto chiara: dobbiamo necessariamente perfezionarci prima di agire.
Il piano richiede impeccabilità ed è ciò che ricercano sia il colonnello, che la sua spalla destra, ed in fondo noi tutti, nonostante la stanchezza, vogliamo la stessa identica cosa.
Capita di voler mollare, di voler gettare la spugna e arrendersi ma poi il pensiero di cosa potrebbe fare Iabo se non agiamo ci spinge a lottare con tutte le nostre forze, ed è quello che faccio. Il mio corpo viene sottoposto continuamente a grosse dosi di stress che, alcune volte, non sono in grado di reggere. Non è facile, non lo è per niente, e non solo per me ma anche per i ragazzi.
Jeffrey è spietato, crudele e non guarda in faccia a nessuno, né tanto meno si ammorbidisce. L'ho capito, purtroppo, quando Jessy è scoppiata in lacrime e l'unica cosa che si è premurato di dire è stato 'non puoi permetterti di frignare, alza il culo e reagisci'. Inutile descrivere le facce di tutte noi dopo la sua fuoriuscita.
Ciononostante, i ragazzi non sembravano troppo sconvolti dai suoi modi burberi e pretenziosi. In fin dei conti, hanno forgiato le loro corazze proprio qui.La coda oscilla ad ogni mio movimento mentre bersaglio con agilità e forza il sacco, sorretto da una catena, che penzola ad ogni colpo sferrato. Le nocche, arrossate e leggermente sbucciate, bruciano ad ogni botta e sebbene sia munita di fasce per proteggermi non riesco ad evitare i tagli netti sparsi in alcuni punti.
Scalcio con prontezza, con estrema concentrazione, come se al posto di quel sacco nero ci sia il nemico peggiore. Lo fisso con rabbia, con rancore, e colpisco senza concedermi un attimo di tregua. Respiro pesantemente ma non mi fermo, sferro colpi nonostante i tagli iniziano a bruciare con più insistenza e scalcio, usufruisco delle gambe nude per assestare batoste sempre più insistenti e potenti. Non so con chi stia lottando esattamente, se stia aggredendo qualcuno in particolare o se la forza che sto impiegando sia effettivamente soddisfacente. Forse sto lottando contro Iabo, contro il male che puntualmente vince su tutto. Forse sto lottando contro i suoi uomini, contro quell'uomo che prima di morire mi ha sorriso soddisfatto o contro l'orrore che circonda queste terre. Forse sto lottando contro la paura di non riuscire a sovrastare la distruzione o forse, semplicemente, sto lottando contro me stessa.
Con la me del passato, con colei che si rifiuta di accettare la me del presente e con colei che categorica respinge le emozioni che pian piano stanno salendo a galla. Assottiglio gli occhi sussultando all'ennesimo colpo doloroso e affondo i denti sul mio labbro, confusa e stordita, arrabbiata con questi cambiamenti che mi stanno divorando lentamente.
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OLTRE I LIMITI DEL CUORE |HS|
ActionCOMPLETA (DA REVISIONARE!) Arabella Nelson è una giovane ragazza di appena vent'anni, con un passato difficile alle spalle e tante insicurezze celate dietro ad una maschera di indifferenza e apatia. Finita la scuola, decide di arruolarsi insieme all...