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| I commenti non sono collegati ai capitoli che leggerete. Purtroppo Wattpad ha stravolto tutto. Per evitare spoiler, vi consiglio di non leggerli. Semmai voleste scrivere, siete liberi di farlo|

La sigaretta si consuma lentamente, come la voglia di stare in questo insulso posto dimenticato da Dio. Il fumo fuoriesce dalle mie labbra in piccole nuvolette bianche o in piccoli cerchi, entrando in sintonia con l'aria gelida del luogo. Non so da quanto tempo sia qui fuori, forse minuti o addirittura ore, ad aspirare ed espirare la nicotina dal filtro, non badando minimamente alle persone che potrebbero uscire e vedermi. Non mi preoccupo più di tanto, perché so che in questo momento non riuscirebbero nemmeno a distinguere le loro ombre. Non so cosa stia facendo Lily; se stia ballando, bevendo o fumando e non so dove sia finita Jessy. L'ultima volta le ho intraviste ancheggiare per farsi vedere dai ragazzi ma non so fino a che punto abbiano fatto colpo. Non credo siano interessati ad avere una relazione, soprattutto con noi ragazze, scelte per uno scopo ben preciso. Eppure a loro non importa. Continuano imperterrite a pretendere uno loro cenno, nonostante sappiano - in fondo - che non avranno alcuna speranza.

Io, d'altro canto, preferisco dissociarmi da questa loro battaglia persa in partenza. Non ho intenzione di correre dietro ad un ragazzo, soprattutto, ad una testa di cazzo del genere. Ho rispetto per me stessa. Non che loro non lo abbiano per loro stesse, ma sicuramente non vado ad elemosinare occhiate come se fossero gli unici uomini presenti sulla terra. Non giudico l'operato delle ragazze, ognuno è libero di fare ciò che vuole e, inoltre, non condanno le loro idee. Se credono che sia più efficace comportarsi così, per ricevere anche un solo cenno, ben venga. Ciononostante, anche se sono convinte del contrario, non passano inosservate agli occhi dei ragazzi. I loro occhi osservano tutto: ogni movimento, ogni azione ed ogni atteggiamento. Senza alcun dubbio fingono di non essere interessati e riescono a bluffare la loro indifferenza con una buona dose di stronzaggine. Il semplice fatto che Liam stia limonando con quella cagna in calore, la dice lunga.

Il freddo è pungente ma non intendo tornare dentro per prendere una giacca. Mettere piede in quella topaia significa dover sopportare uomini ubriachi, donne senza alcuna dignità e coppie che ballano in pista, ed io non ho proprio la voglia di farlo. Soprattutto se fare dietrofront mi garantisce la visione nauseante di Harley, che cerca in tutti i modi di sbattermi in faccia il fatto che lei faccia sesso con Trevor.

L'ho giudicata male all'inizio. Pensavo che lei fosse diversa dalla sorella e invece sono uguali nelle loro diversità di approccio. È solo una ragazzina, non riesce a capire che di Trevor non me ne frega nulla. Può anche baciarlo ad un metro di distanza, se vuole, non cambierà il fatto che non mi importi un accidente di lui e della sua vita privata.

Rovescio indietro la testa appoggiando il busto al muro alle mie spalle, ed osservo l'oscurità che inghiotte il cielo con aria assorta. L'assenza di stelle rende il tutto più cupo, ma sono poche le volte in cui esse sono visibili e quelle scarse volte rendono la notte un po' meno triste. Molti accostano il loro stato d'animo alle temperie, al mutare della natura e a ciò che essa ne genera. Il mare in tempesta allude al subbuglio interiore; l'arcobaleno alla quieta dopo la tempesta e le foglie in autunno alludono, semplicemente, all'anima che si sgretola lentamente. Metafore che in maniera più sottile e delicata spiegano i sentimenti che si provano in quell'esatto momento ma che, a mio parere, non comunicano a pieno la sovrabbondanza dell'emozione.

Forse, gran parte dei miei pensieri sono solo cause del mio essere, che si distacca totalmente dai sentimenti puri e sinceri, dalle forti emozioni e dal cuore palpitante d'affetto e di amorevolezza. L'amore si allontana anni luce da me e da ciò che sono. Lo ritengo estraneo, come la maggior parte delle cose, e stonante. Qualcosa che mai potrebbe accostarsi a me, alla mia natura e alla persona che sono. Non ho mai ricevuto amore, solo semplice affetto, e non so nemmeno cosa sia. Se sia qualcosa di forte e struggente o solo un ammasso di stronzate rifilate per appigliarsi a qualcosa. Ho imparato a non dipendere da nessuno, a chiedere aiuto unicamente a me stessa, a non dare per scontato niente e a valutare tutto. Ho imparato che se cadi ti rialzi da sola, perché non ci sarà nessuno a tenderti la mano con la buona intenzione di salvarti davvero. Ho imparato che nella vita bisogna guardarsi le spalle e bisogna combattere per ottenere qualcosa, anche a costo di rimetterci. Ho imparato a leccarmi le ferite da sola senza la balia che si occupasse di me, della bambina che ero e che crescendo si è persa.

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