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| I commenti non sono collegati ai capitoli che leggerete. Purtroppo Wattpad ha stravolto tutto. Per evitare spoiler, vi consiglio di non leggerli. Semmai voleste scrivere, siete liberi di farlo|

Trevor's Pov.

Ogni singolo individuo ed oggetto inanimato sprofonda nel silenzio più totale. Un silenzio scomodo, asfissiante e dai retroscena angoscianti. La scia di ripulsione trascina chiunque intralci il suo percorso, inondandolo di sensazioni che si mischiano alla collera preesistente da tempo. Ogni singolo mattone, ogni parete, ogni piccola minuzia e persino il pavimento che sto calpestando la alimentano sempre di più. Tutto quello che mi circonda, che mi sfiora e che i miei occhi incrociano insinua in me una rabbia cieca, una rabbia distruttiva, che incendia solo con la forza del pensiero. Le mie mani non fanno altro che stringersi in due pugni, le cui unghia infilzano con forza non dosata dapprima la mia pelle e poi, con maggior vigore, la mia carne intrisa di ira avvelenata. I muscoli del mio corpo si ribellano, sentono la necessità di agire, di fare qualcosa, la qualsiasi per espellere almeno un quarto dello sdegno provato. I passi sembrano sempre più pesanti, come l'affollamento mentale che supera di gran lunga ogni giornata nera mai avuta in venticinque anni della mia vita. Il mio cervello si rifiuta di ascoltare, la pazienza – seppur poca – non ne vuole sapere di combattere e la razionalità si dà per sconfitta, ancor prima di provare. L'istinto prevale, l'impulso vince su qualsiasi cosa e la voglia immensa di distruggere tutto brulica in me. Non c'è niente che può fermarmi, niente che può convincermi a non finirla qui, niente che può impedirmi di tagliare la sua testa e mostrarla al mondo intero come il trofeo migliore mai esibito. Niente e nessuno può fermare il miscuglio di emozioni che si fondono e confondono tra di loro, che si affrettano ad uscire fuori come il vaso di Pandora. Ingestibile; anche la più piccola cellula del mio corpo non intende ascoltare, non più. Gli spari si ripercuotono insistentemente nella mia testa, come un mantra fastidioso e vorrei colpirmi insistentemente per farli uscire fuori, per svuotare il mio cervello perché ho paura che la follia possa raggiungermi. La rabbia covata è troppa e aggiunta a quella repressa da anni crea un cocktail esplosivo – come i continui botti che fanno tremare la terra sotto ai miei piedi. Impugno la pistola senza badare alla forza impiegata, svoltando a destra, non curandomi minimamente degli uomini di quel pazzo che potrebbero intralciarmi il percorso. Al momento, la paura per la mia incolumità è l'ultimo dei miei pensieri e lo capisco quando dal nulla sbucano due ragazzi dalla pelle scura e armati. In automatico, come se fossi un automa, ancor prima che possano premere il grilletto lo faccio io, piantando in fronte di entrambi due pallottole, dalla quale sgorga sangue scarlatto. I due cadaveri piombano in un tonfo sordo al suolo e senza degnarli più di un singolo sguardo li supero, cosciente di non aver sentito nulla tranne che solitaria apatia.

« Trevor, da questa parte» Liam deglutisce lanciando una breve occhiata alle sue spalle, ai due uomini riversi a terra e circondati da due pozze di sangue.

Lo affianco serrando la mascella e i denti stridono all'ennesimo colpo in canna. L'uomo appena incrociato indietreggia inciampando sui suoi piedi, cadendo infine rovinosamente a terra e stavolta, senza percepire rimorsi, mi soffermo a fissare quel liquido scuro che sgorga dalla sua bocca.

« Trevor»

Le mie iridi incrociano quelle scure di Drew, dal viso contratto in un'espressione seria e allo stesso tempo nervosa. Non riesco a provare un briciolo di rimorso, quel grammo di pentimento che colpisce chiunque ma solo rabbia, forse molta di più di quanto già ne possedessi.

OLTRE I LIMITI DEL CUORE |HS|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora