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| I commenti non sono collegati ai capitoli che leggerete. Purtroppo Wattpad ha stravolto tutto. Per evitare spoiler, vi consiglio di non leggerli. Semmai voleste scrivere, siete liberi di farlo|

Correre per più di un'ora e mezza attorno ad un edificio immenso richiede una riserva abbondante di energie, una buona dose di preparazione e tanta, ma tanta forza e resistenza fisica. Per chi non è abituato ad assoggettare l'intera muscolatura del corpo ad un esercizio di questo tipo, anche il primo giro risulta estremamente pesante e sfiancante. C'è, infatti, chi si ferma dopo pochi minuti perché non riesce a controllare il respiro, chi già al terzo giro ha il fiatone, chi ha male al fianco e chi, come la maggior parte di noi, riesce tranquillamente a controllare ogni parte del corpo e del respiro, concludendo gli innumerevoli giri imposti in maniera impeccabile. La corsa viene abolita da parecchie persone, poiché ritengono che sia inutile e troppo stancante, ma non hanno idea di quanto effettivamente si stiano sbagliando. Non solo tutti i muscoli vengono messi in funzione già dal primo momento, – come le gambe ad esempio, che incominciano a bruciare già dal primo secondo –, ma facilita molto gli incarichi a cui necessariamente dobbiamo adempiere, come il percorso ad ostacoli o semplicemente il nuoto.

Gli anni di continuo allenamento mi sono serviti a capire il funzionamento di ogni muscolo del mio corpo, della soglia di stress che non si deve obbligatoriamente oltrepassare e dei sintomi che non si devono raggiungere. Ho imparato a controllare il respiro, a non esagerare con i passi da compiere, perché basta un movimento o una mossa sbagliata per raggiungere il fiatone, e ciò causerebbe il termine anticipato della corsa.

L'ennesimo giro viene completato da alcuni di noi, altri invece, rallentano anche se per concludere ci vorrà molto più tempo.

Lily non è qui con me perché Drew ha chiesto di lei prima che potesse solo terminare il primo giro di corsa. Non so per quale motivo abbia richiesto la sua presenza, anche perché di solito l'avviso o ci arriva qualche ora prima o lo comunicano i nostri mentori direttamente, e non come in questo caso mentre l'esercizio è in corso.

Respiro a pieni polmoni l'aria pulita ma densa, causata dal gelo persistente che influisce da una settimana, e poggio le mani sulle mie ginocchia. Le mie gote sono arrossate sia dallo sforzo fisico ma anche e soprattutto dalla brezza che ad ogni passo compiuto colpiva il mio viso. Il sudore impregna i miei abiti rendendo questi ultimi una seconda pelle, ma non bado eccessivamente al mio corpo madido bensì alla regolarizzazione del respiro, chiudendo per qualche secondo gli occhi. I muscoli bruciano per lo sforzo immane a cui li ho sottoposti e la testa pulsa assieme al battito del mio cuore, che riesco a percepire attraverso le orecchie. Non percepisco la stanchezza ma sono sicura che non appena il mio corpo diventerà un tutt'uno con il calore dell'acqua sentirò immediatamente ogni muscolo sciogliersi all'istante. Succede sempre così e non c'è sensazione migliore di questa.

Il fischio del caporale richiama alcuni militari mentre i passi continui e veloci di questi ultimi riecheggiano lievi nell'ampio territorio terroso, sovrastando le urla del maestro su presunti rallentamenti. I suoni arrivano ovattati, attutiti dalla concentrazione istantanea che mi permette di riprendermi in pochi secondi, e non appena apro gli occhi i rumori dapprima tenui diventano forti e potenti.

Mi sollevo nuovamente guardandomi attorno e, non appena giro maggiormente il capo, individuo Jessy tra le varie capigliature diverse. Ha il fiatone ma nonostante tutto è riuscita a concludere i quaranta giri ordinati. Si avvicina con una piccola corsetta e deglutisce poggiando le mani sulle ginocchia.

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