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| I commenti non sono collegati ai capitoli che leggerete. Purtroppo Wattpad ha stravolto tutto. Per evitare spoiler, vi consiglio di non leggerli. Semmai voleste scrivere, siete liberi di farlo|

« 010294»

Il bip del quadrante ed il pulsante che si illumina di verde annunciano il riconoscimento di Trevor. La porta metallica si apre qualche secondo dopo ed io ed il resto dei ragazzi seguiamo, senza accennare alcuna parola, la figura alta e slanciata del moro. È la seconda volta che varco la soglia di questo posto totalmente diverso dal nostro e la sorpresa è sempre vivida in me e un po' in tutte noi. La modernità ed il progresso si notano dai diversi aggeggi sparsi per l'ampia sala a forma di U ma niente è cambiato dall'ultima volta che ho messo piede qui. I due uomini si trovano nuovamente dietro le apposite scrivanie e, come immaginavo, non si premurano di sollevare il capo per accertarsi delle nostre presenze. L'oculo si trova sempre al centro della sala e mi chiedo se si trovi lì per un motivo specifico o sia solo un elemento decorativo. Considerata l'organizzazione minuziosa e direi alquanto strana non so fino a che punto la seconda opzione sia azzeccata. Tutto trasuda meticolosità, come se anche la scrivania in vetro abbia un ruolo specifico, oltre che sostenere computer di avanzata tecnologia. I miei occhi perlustrano il posto, soffermandosi sulle varie porte chiuse e su una in particolare che ci porterà dal colonnello e, finalmente, ad un passo dalla verità.

La verità che aprirà i miei orizzonti e che mi farà capire molte cose o che potrebbe confondermi più di quanto effettivamente già non lo sia. La scorsa notte ho rimuginato su una possibile spiegazione, su un possibile collegamento ai cinque ragazzi e all'incendio - a parer mio - doloso. Ho cercato le risposte alle mille domande che frullano nella mia testa, ho spulciato ed ho presupposto anche scenari impossibili ma non sono arrivata a nessuna conclusione. La comparsa improvvisa dei ragazzi ha solo creato scompiglio, ha svelato - a pochi - alcuni retroscena ambigui: molti pensano che alloggino qui solo per la primissima spiegazione paraculo di Marxwell, altri invece credono ci sia qualcosa sotto. Ciononostante, mi ritrovo d'accordo con la seconda teoria.

Con il capo chino seguo Drew e Trevor che, senza batter ciglio e senza guardarsi dietro, proseguono verso lo studio del colonnello. Paul e Tom coprono le loro spalle e parlano fittamente di qualcosa che considerata la mia lontananza non riesco a recepire, Liam e Jessy camminano affianco senza guardarsi nemmeno, Harley non fa altro che fissare insistentemente Trevor e Lily procede al mio fianco pensierosa.

La bionda, dopo averla avvisata di questo incontro, si è chiusa in un silenzio tombale. Conoscendola, non ha dormito neanche qualche minuto e la conferma l'ho avuta proprio la scorsa notte quando i rumori della notte sono stati accavallati dal fruscio delle lenzuola e dai suoi continui sospiri. Lei è il tipo che rimugina e che scova sempre qualche sentenza plausibile eppure, come me, non è giunta a nessuna conclusione.

Il cipiglio sul suo viso la dice lunga ma ho scelto di non disturbarla e attendere delle risposte concrete. Solitamente, ho una mezza teoria su tutto e si rivela, la maggior parte delle volte, giusta ma ho il presentimento che questa volta non sia riuscita nemmeno a sfiorare tre quarti di verità e la cosa mi rende frustrata.

« Tutto okay?»

La domanda incerta di Lily arriva alle mie orecchie e volto di poco il capo osservando il suo profilo. Mi conosce meglio di quanto io conosca me stessa e mentire risulta sempre difficile. Non che stia male, non mi capita quasi mai d'altronde, però ammetto di essere un po' in ansia per ciò che ci aspetta. L'ansia è l'ultimo sentimento che risale a galla e per la prima volta mi ritrovo a considerarlo uno dei primi.

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