La pioggia colpisce i vetri furiosamente, accompagnata dal fruscio del vento che scuote senza sosta gli alberi quasi del tutto rinsecchiti. Il cielo è scuro, cupo, sempre più somigliante ad un buco nero capace di risucchiare tutto quello che gli capita a tiro mentre la temperatura è scesa a dismisura, soprattutto in questi ultimi due giorni. A causa delle condizioni meteorologiche, infatti, nessuno di noi può continuare l'allenamento prestabilito poiché, la maggior parte delle attività, si svolgono fuori dall'accademia. Di conseguenza siamo costretti a far tutto individualmente. Non che mi dispiaccia, per una volta posso scegliere cosa fare e non senza costrizioni.
L'umore di Lily è in simbiosi con il tempaccio che osservo dalla mia camera – come ogni volta, d'altronde – rendendo divertente quelle ore che passiamo insieme. Odia la pioggia e le conseguenze che ne riporta perché non le permette di allenarsi adeguatamente e come vorrebbe. Da una parte mi dispiace vedere il suo umore, sempre sprizzante di simpatia e allegria, spegnersi totalmente e in un battito di ciglia ma, per quanto possa comprenderla, in un certo senso, non riesco a prenderla seriamente. Basta pensare alle sue guance gonfie e al suo viso rosso dalla rabbia oppure alle sue risposte acide e burrascose ogni volta che la stuzzico, che mi scappa un sorriso migliorando così le mie giornate.
Ammetto che senza di lei le mie giornate sarebbero grigie e cupe. Non amo molto il contatto esageratamente intimo con gli altri e, tanto meno, abbandonarmi facilmente a nuove conoscenze. Mi basta Lily che conosco da tutta la mia vita, tutto il resto non conta. Sin da bambina, la tendenza innata di non fidarmi di nessuno superava di gran lunga la minima voglia di legare – anche quel poco – con qualche mio coetaneo. Non è qualcosa che ho reputato importante, sono sempre stata un tipo che sta bene anche da sola, senza l'aiuto di qualcuno. Un tipo che non ha bisogno di alcun sostegno su tutti i punti di vista e che non sente la necessità di dipendere profondamente da chiunque o da qualcuno in particolare. Il fatto che Lily sia entrata nel mio guscio di solitudine voluta, attraversando quell'involucro spesso, ha una motivazione.
L'ho voluto io perché per quanto mi fossi ostinata a ripetermi i motivi per cui non avessi bisogno di nessuno, Lily, è stata in grado di ribaltarli meritando così un posticino al mio fianco.
Tuttavia, ci sono limiti che non si permette di oltrepassare e questo mi ha intimato a continuare questo rapporto, di cui, adesso, non posso farne a meno.
« Mi sento soffocare» farfuglia melodrammatica schiacciando i palmi delle mani sul vetro.
Le goccioline creano un ticchettio frequente e ritmico; scivolano indipendenti per poi congiungersi definitivamente.
Ruoto gli occhi al cielo legando i capelli fin troppo lunghi in una coda alta. « Non credi di essere un tantino esagerata?»
Sistemo il mio borsone chiudendo la zip e mi abbasso sulle ginocchia afferrando la maglia che gettai malamente a terra qualche minuto prima.
Sbuffa schiacciando anche la faccia sul vetro. « No, sai bene quanto mi angoscia questo tempaccio»
« Vuoi venire con me a fare un po' di palestra? Tanto per sgranchirti» la invito, attendendo una sua risposta appoggiata allo stipite della porta socchiusa.
Scuote il capo. « Non mi va, credo che fra poco andrò al poligono» rifiuta voltandosi.
Annuisco. « Come vuoi, ci vediamo dopo» la saluto accennando un piccolo sorriso e uscendo definitivamente dalla mia stanza.
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Il corridoio, come sempre, è caratterizzato dal via e vai di gente. Tengo stretto il borsone in spalla e schivo gli spintoni di alcuni che non si curano minimamente di chi gli sta intorno. Storco il naso infastidita e a passo svelto mi dirigo dall'altra parte dell'edificio.
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OLTRE I LIMITI DEL CUORE |HS|
AksiCOMPLETA (DA REVISIONARE!) Arabella Nelson è una giovane ragazza di appena vent'anni, con un passato difficile alle spalle e tante insicurezze celate dietro ad una maschera di indifferenza e apatia. Finita la scuola, decide di arruolarsi insieme all...