| I commenti non sono collegati ai capitoli che leggerete. Purtroppo Wattpad ha stravolto tutto. Per evitare spoiler, vi consiglio di non leggerli. Semmai voleste scrivere, siete liberi di farlo|
Trevor chiude la porta alle nostre spalle, cercando di non produrre rumori che possano destare sospetti. Il silenzio padroneggia, ci avvolge come un manto trasparente gravando sulle nostre spalle come un consistente macigno. Un macigno che si percepisce ad ogni passo, ad ogni piccolo gesto o movimento, dovuto all'insicurezza del momento. Ormai, conosciamo tutti i dettagli, sappiamo bene cosa fare ed il tempo necessario per attuare ogni singolo particolare ma non abbiamo la sicurezza di essere completamente soli. L'esterno è strettamente sorvegliato da guardie e sarebbe impossibile infiltrarsi senza essere colti in fragrante, tuttavia studiando la planimetria siamo giunti all'unica conclusione che, fortunatamente, ci ha condotti alla nostra meta desiderata. È possibile che ci siano guardie che monitorano ogni angolo del posto, e la paura che possano sbucare da qualche parte è palpabile. I nostri passi sono leggeri, quasi non udibili mentre i nostri occhi osservano vigili tutto ciò che ci circonda. Il pavimento lucido, nero come la pece, sembra risucchiare le energie che i nostri corpi possiedono e so bene quanto questo sia impossibile ma le luci cupe e soffuse, che adombrano le pareti tinteggiate di un bianco sporco, conferiscono una sensazione ambigua, quasi timorosa. Scruto con attenzione tutto ciò che mi circonda, rabbrividendo al gelo persistente che ci ha accolti e che continua ad accompagnarci. Il corridoio che percorriamo non è lungo, tant'è che siamo costretti a fermarci per scegliere quale dei due percorsi imboccare. Trevor sceglie di proseguire verso destra, in fondo non c'è ampia scelta e se non dovessimo trovare nulla di importante torneremo sicuramente indietro. L'aria che si respira è pesante o forse è sola la mia ennesima impressione. I corridoi, i muri, le porte tutte uguali e chiuse, le luci soffuse... tutto trasmette una sensazione strana. Ed è dannatamente vero quando si dice che i luoghi o generalmente quattro semplici mura infondono percezioni, alcune delle quali solitamente negative. Basta pensare ai colori o ai silenzi che ti trascinano in mondi paralleli; sicuramente questo mondo è fin troppo grigio, oserei dire nero, oscuro.
Trevor lancia diverse occhiate alle porte chiuse, soprattutto alle etichette dai nomi illeggibili. Mi soffermo su una porta in particolare, sfiorando la scrittura indecifrabile e accigliandomi cercando di capire cosa possa significare.
« المراقبة بالفيديو »
pronuncia perfettamente. « è un vocabolo arabo, la cui traduzione è ' videosorveglianza » spiega. affiancandomi.« Sai parlare in arabo?» chiedo curiosa.
Scrolla le spalle. « Non molto, riesco a leggerlo. Sono anni che vivo in Siria e qualcosa devo pur averla imparata»
In effetti, non avevo mai pensato al fatto che possa aver imparato altre lingue eppure dovevo aspettarmelo.
« È illeggibile» lo guardo arricciando il naso.
« È difficile, questo sì» compie qualche passo provando a capire come aprire la porta, già dalla parola non è molto arduo capire cosa si possa celare dentro questa stanza.
Distolgo lo sguardo puntando le mie iridi sulla porta chiusa. Dall'oblò posto al centro non si riesce a vedere molto.
« Le luci sono spente, qui dentro non c'è nessuno,» asserisce aggrottando la fronte. « dentro lo scomparto trovi una tessera magnetica, prendila» istruisce, poi, senza guardarmi.
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OLTRE I LIMITI DEL CUORE |HS|
AçãoCOMPLETA (DA REVISIONARE!) Arabella Nelson è una giovane ragazza di appena vent'anni, con un passato difficile alle spalle e tante insicurezze celate dietro ad una maschera di indifferenza e apatia. Finita la scuola, decide di arruolarsi insieme all...