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Le nocche collidono con il sacco da boxe, la cui catena stride provocando un suono acuto. I colpi sono secchi, duri e potenti tanto da farlo oscillare da una parte all’altra. Se non fossi così piena di rabbia mi sfogherei diversamente, magari facendo una corsa di molti chilometri o semplicemente facendo qualche tiro al poligono ma non credo di riuscire a buttar fuori tutto, se considerassi queste ipotesi. È da un paio di giorni che, tra le tante opzioni, scelgo proprio la boxe. Solitamente mi diletto a combattere con Lily o, raramente, con Tom ma adesso più che mai sento proprio il bisogno di espellere tutte queste sensazioni negative con ore intere di pugilato. In effetti, non è lo sport che le donne preferirebbero fare ma ho assodato, come molti altri, che non sono come tutte le altre. Mi piace l’adrenalina, stremarmi fino a non respirare, impiegare tutte le mie forze e non percepire più nemmeno i sensi.
Ogni colpo sferrato è un affronto ai miei problemi, alla mia scarsa pazienza, alla mia rabbia eccessiva, alla vita.
Al mio essere così impulsiva, ingiusta e soprattutto egoista.
Pensavo di non avere alcun difetto, o per lo meno, non così grandi da causare problemi eppure più le settimane passano e più mi rendo conto di quanti io ne possegga.
Sono sempre stata sicura di me, di ciò che ero e di ciò che volevo essere ma adesso non sono più sicura di nulla. Le cose che ritenevo importanti, ad oggi, mi sembrano solo superflue. Le cose che davo per scontate, in realtà, sono quelle più importanti. E più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto stia cambiando, radicalmente.
Non sono più la ragazza che vuole a tutti i costi ottenere il podio, non sono più cinica e priva di sentimenti, i miei interessi non si indirizzano più solo ed esclusivamente sulla mia carriera. Ed è strano da dire ma è proprio così. Il mio cuore sembra essersi liberato definitivamente dalla spessa corazza che lo imprigionava.
La cosa che, però, non riesco a spiegarmi è la pace interiore che provo quando penso alla parola ‘cambiamento’.
Mi sento come se solo adesso stia vivendo la mia vita, come se tutti gli anni passati siano stati una perdita di tempo.
Adesso, per me è normale pensare costantemente a come tenere al sicuro Adham, è normale considerare i ragazzi come una seconda famiglia ed è normale provare del bene per qualcuno che non sia mia zia o Lily o provare qualcosa per Trevor.
Io che provo sentimenti… assurdo, strano.
Fino a poco tempo prima non sapevo nemmeno cosa fossero e adesso non posso più farne a meno.
I ragazzi sono diventati importanti per me, Trevor è diventato fondamentale per me.
E mi costa ammetterlo, mi costa tanto ma è così.Forse è questa la cosa che mi spinge fino allo stremo delle mie forze, forse è proprio questo il motivo per cui non ci sto capendo più nulla. Trevor mi sta trascinando nel suo mondo inconsapevolmente ed io non sto facendo proprio nulla per impedirlo.
Colpisco il sacco con forza fino a farmi male le nocche, le quali sanguinano impregnando la fascia che le avvolge. Un gemito di dolore sfugge dalle mie labbra ma, al momento, non sembra importarmi.
« Non te la cavi male»
Una voce sconosciuta mi riporta alla realtà e di colpo mi fermo. Il mio respiro è affannato ed il mio viso è grondante di sudore.
Deglutisco voltandomi e mi acciglio fissando curiosa il ragazzo appoggiato alla parete. È il famoso ragazzo che io e Lily incrociammo e lo stesso che qualche giorno prima mi fissò senza espressione. La cosa strana è che a pelle non mi trasmette sensazioni positive. Forse sarò paranoica, soprattutto dopo tutto quello che è accaduto in queste settimane, ma solitamente il mio intuito non sbaglia mai.
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OLTRE I LIMITI DEL CUORE |HS|
AzioneCOMPLETA (DA REVISIONARE!) Arabella Nelson è una giovane ragazza di appena vent'anni, con un passato difficile alle spalle e tante insicurezze celate dietro ad una maschera di indifferenza e apatia. Finita la scuola, decide di arruolarsi insieme all...