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Gli anfibi sbattono pesantemente sulla pavimentazione ma, lo stesso rumore, diventa sfocato, un suono fastidiosamente indistinto che si mescola perfettamente al baccano provocato dalle scarpe altrui. La divisa calza decisamente una taglia più grande rispetto al mio corpo poco forzuto, ma non pesa particolarmente. Non amo gli indumenti aderenti, come la tuta indossata poco prima, perché mi trasmettono un senso di chiusura, di soffocamento impellente. Quel tipo di soffocamento simile ad una stanza senza finestre, ad una scatola senza aperture, ad un pozzo bloccato dall'esterno. Il buio è perenne, c'è sempre, si comporta da velo quasi trasparente ma che allo stesso tempo ti avvolge senza che tu te ne accorga, infondendo quella percezione particolarmente angosciante e angustiante. È una sensazione che vorresti eliminare, distruggere, per paura che possa inghiottirti e trascinarti in quel limbo di eterna inquietudine. Benché non mi trovi d'accordo con la stragrande maggioranza delle regole di questa accademia, non ho alcuna voce in capitolo per cambiare almeno una virgola di tutti questi punti prefissati. Quindi, nonostante sia incline al rifiuto – anche degli abiti che sono costretta ad indossare – decido di far silenzio, di starmene sulle mie e inabissare quelle piccole inquietudini che il corpo e la mia mente percepiscono.

La giacca che indosso copre il mio corpo minuto, rendendolo per certi versi molto più formato e all'apparenza allenato. Sebbene mi alleni più di undici ore al giorno, i risultati si notano ben poco. Non perché sia fiacca o non ci metta tutto l'impegno di questo mondo ma perché il mio fisico non è predisposto a trasformarsi in un ammasso di muscoli e portamento mascolino. È quasi sconcertante vedere donne della mia età più formate fisicamente di un uomo. Ciononostante mi sono abituata. È soddisfacente l'idea che in una possibile missione noi donne possiamo aiutare anche gli uomini. Renderci utili, fare anche la differenza.

Perché in fondo non siamo così inefficaci, non siamo solo importanti per determinate cose. Riusciamo ad avvezzare qualsiasi cosa ci troviamo davanti, senza paure e senza timori: noi donne siamo forti e determinate, forse un po' fragili ma dannatamente utili.

D'altronde la fragilità è una parte della nostra anima che ci rende ricche e uniche nel nostro genere.

Molti definiscono la fragilità una debolezza, io, semplicemente, la chiamo incapacità di capire.

I capelli svolazzano ad ogni passo e non mi curo di legarli in una coda, – come solitamente faccio –, anche perché è l'ultima delle mie preoccupazioni. Al centro di esse, infatti, c'è l'avviso di Trevor che aleggia tra i miei pensieri: un punto fisso, un punto interrogativo inespresso.

L'ufficio di Marxwell si trova dall'altra parte dell'edificio, precisamente sull'ala ovest, luogo in cui vi sono gli uffici più importanti nei quali sono conservati fascicoli ed i laboratori nei quali vengono effettuati esperimenti sui vari ordigni utilizzati nelle missioni. Non ci è consentito attraversare questi corridoi silenziosi, sia perché così facendo si infrangerebbe una regola e sia perché non è una nostra competenza – tranne per alcuni di noi specializzati in questi settori. Di fatti, le volte in cui ho calpestato questo territorio si possono contare sulle dita di una mano.

Il lungo corridoio finisce laddove è presente una porta blindata, interamente rivestita da pannelli laminati – una sorta di materiale resistente agli attacchi – che conferiscono protezione. Inoltre, sono presenti dispositivi antimanipolazione e antitrapano che garantiscono sicurezza continua. La serratura è motorizzata, dotata di riconoscimento dell'impronta digitale e, in questo caso, anche di display, al fine di controllare ogni individuo presente.

I miei passi si bloccano proprio davanti alla porta. I miei occhi perlustrano minuziosamente ogni dettaglio presente, dal quadrante che richiede l'appoggio della mano e quindi il riconoscimento dell'impronta, al display posto proprio accanto, nel quale vi è un pulsante che bisogna premere per passare dall'altra parte.

OLTRE I LIMITI DEL CUORE |HS|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora