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| I commenti non sono collegati ai capitoli che leggerete. Purtroppo Wattpad ha stravolto tutto. Per evitare spoiler, vi consiglio di non leggerli. Semmai voleste scrivere, siete liberi di farlo|

Trevor's Pov.

È notte fonda quando lancio un'occhiata alla sveglia sul comodino, le cui lancette segnano le quattro del mattino, ed un sospiro abbandona le mie labbra alla consapevolezza che anche questa notte non riuscirò a chiudere occhio. Con gli occhi fissi al soffitto bianco, concedo ai miei pensieri di venir fuori senza interruzioni, sebbene sappia quanto essi siano dolorosi e opprimenti. La scoperta del cadavere di mio padre mi ha scosso più di quanto mi aspettassi, pensavo di aver superato la sua scomparsa ed il fatto che non fosse più tra di noi e invece mi sbagliavo totalmente. Scoprire, in quella maniera, che dopo dieci anni tuo padre è stato ritrovato - e per lo più in condizioni disastrose - mi ha annientato. Ero lì quando i ragazzi trovarono la cassa ed ero lì quando l'odore nauseante riempì quel tunnel. La certezza che potesse essere un soldato c'era ma non avrei mai creduto che potesse essere mio padre, colui che in passato cercai in lungo e in largo senza risultato. Le immagini del suo corpo rinchiuso in quella cassa rimpiccioliscono ancora di più il mio cuore; non so bene come sia morto, se lo fosse già prima di essere rinchiuso o se ciò accadde poco dopo, l'unica cosa che al momento so con certezza è quanto abbia sofferto. Mio padre non è mai stato il tipo incline agli abbracci, all'affetto smisurato per la sua famiglia, e in questo caso per suo figlio, e tanto meno amava esternare ogni suo pensiero con facilità - un po' come me, precisamente. Era il tipo di uomo che prediligeva il suo lavoro, che con dedizione e coraggio affrontava i problemi, e che non rimaneva con le mani in mano qualora qualcosa non andava come voleva. Tuttavia, sebbene fosse un tipo particolare, amava mia madre con tutto se stesso. Non la riempiva di fiori, non le diceva mai che l'amava ma lo dimostrava nei gesti, nei fatti concreti... e forse fu proprio questo che la fece innamorare di lui. Sono cresciuto consapevole di quanto fosse pericoloso il suo lavoro, tra le lacrime di mia madre ogni qualvolta che per mesi non tornava a casa e tra la sofferenza di lettere spedite senza alcuna risposta. Vivevo tra la speranza di un ritorno e la paura costante della morte. Mia madre era dipendente da lui, era il suo tutto ed io, frutto del loro amore, fui solo lo schizzo che completò l'opera. Poi la notizia venne a bussarci alla porta e da quel momento esatto rimasi da solo, senza qualcuno a coprirmi le spalle e senza l'amore incondizionato ad abbracciarmi. Non so bene cosa scattò in me quando seppi della sua morte, l'unica cosa che ricordo è il sentimento che prevalse: non fu tristezza o disperazione ma rabbia. A quell'età avrei dovuto affrontare il dolore in maniera diversa, avrei dovuto annegarci dentro com'era giusto che fosse e invece reagii diversamente, mettendo al primo posto l'odio per Iabo.

Un leggero movimento mi desta dai miei pensieri e senza accorgermene mi ritrovo a fissare il corpo rannicchiato al mio fianco. Osservo il suo braccio che circonda il mio addome, la sua gamba che stringe il mio bacino con forza e la sua testa che poggia sul mio petto - il quale viene attraversato da brividi, dal momento che i suoi respiri leggeri si infrangono sulla mia pelle scoperta. Le lunghe ciglia accarezzano gli zigomi alti, ricoperti da numerose lentiggini, mentre i lunghi capelli rossi sono adagiati e sparpagliati sul cuscino. Sorrido quando mi accorgo della lunghezza esagerata, sono talmente lunghi da uscire fuori dal letto. Il suo viso è rilassato, nessuna ruga di fastidio e la sua espressione sembra placarmi un po'.

È così tranquilla in questo momento e la cosa assurda è che, da sveglia, non lo è per niente. È scontrosa, a tratti arrogante e senza peli sulla lingua. Quante volte ho dato di matto, quante volte avrei voluto tapparle la bocca per l'insolenza delle sue parole... è così testarda e orgogliosa, tanto da superare persino me. Non ricordo un giorno in cui mi abbia accontentato, che abbia ascoltato senza sentire la necessità di ribattere il contrario. È insopportabile, chiusa, ed è capace di farti sentire con un solo sguardo una persona orribile. Eppure, sin dall'inizio, mi ha catturato. La sua bellezza fa da contrasto al suo carattere e al suo atteggiamento da ribelle, ciononostante è stata l'unica che abbia mai guardato con puro interesse.

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