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| I commenti non sono collegati ai capitoli che leggerete. Purtroppo Wattpad ha stravolto tutto. Per evitare spoiler, vi consiglio di non leggerli. Semmai voleste scrivere, siete liberi di farlo|

Finisco di frizionare la mia chioma rossa, dopo di che ripongo ordinatamente l'asciugacapelli nello scomparto apposito. Considerata la lunghezza ogni volta impiego almeno dieci minuti per concludere ma non mi lamento, tutto ciò che riguarda la cura del corpo mi rilassa. Fisso il mio riflesso allo specchio e sposto le ciocche dietro le spalle, lambisco il mio viso e percepisco istantaneamente il calore che emanano le mie gote leggermente arrossate. Le labbra – già rosse di natura – si colorano di un rossiccio più marcato e quasi sbuffo irritata. Odio quando queste piccole cose che, sommate alla mia corporatura, favoriscono un'immagine del tutto distorta di me. In apparenza potrei descrivermi come una ragazza minuta, dal viso di porcellana e puntinato da lentiggini, incorniciato da una folta chioma rossa e dalle labbra rosso porpora. Una bambolina graziosa, una visione quasi angelica. Tuttavia, l'immagine esteriore non rispecchia per niente la realtà ed il mio carattere. La durezza dei miei occhi scuri eclissa totalmente i piccoli fasci di dolcezza che li attraversano, la mia espressione glaciale e apatica inabissa del tutto l'ammorbidire dei lineamenti e persino i pochi sorrisi – che dovrebbero comunicare qualche momento spensierato – si rivelano solo una smorfia stramba. Tutto ciò che faccio è comunicare quello che voglio che gli altri vedano di me, ovvero l'immagine sbagliata. Mai nessuno è riuscito a superare quella spessa barriera innalzata da me stessa anni prima, mai nessuno è riuscito a capire davvero cosa si cela dietro la mia freddezza e di conseguenza mai nessuno si è interessato talmente tanto da chiedersi il motivo per cui io sia così. Il fatto che non voglia far vedere la vera me non è una questione di paura; la paura di non essere accettata o capita. Semplicemente, non mi piace che gli alti possano anche solo sfiorare con mano le mie debolezze, le mie fragilità. Perché se lo permettessi potrebbero annientarmi, potrebbero giocare con il piccolo involucro che nascondo gelosamente ed io non posso permetterlo. La maschera incollata al mio viso è l'unica cosa che mi protegge, l'unica cosa che mi divide dagli altri ed è il solo modo per apparire immune ad ogni emozione.

Non che non abbia qualità positive, perché in fondo anche i più cattivi possiedono pregi, e questo lo riconosco. Ciononostante, non sono il tipo che esprime apertamente ogni emozione, sensazione o percezione. Preferisco tenermi tutto per me, anche le lacrime che raramente ho versato nell'arco della mia vita e probabilmente è sbagliato il mio atteggiamento, eppure non mi importa. Forse potrei affrontare le mie giornate in maniera diversa eppure non ne sento la necessità. Forse potrei cambiare ma gli input interiori mancano.

Perché, fondamentalmente, lo strascico degli anni passati è talmente lungo da non sentire nemmeno il bisogno di provarci.

« Ara, hai finito?»

I pugni collidono ripetutamente con la porta del bagno e grugnisco irritata. « Sto uscendo!»

« Devo svuotare la vescica, muoviti!» urla dall'altra parte supplicando.

Evito di risponderle e fisso nuovamente il mio riflesso. Scrollo le spalle accantonando tutti i pensieri precedenti e lascio la stanza ritornando dalle ragazze sdraiate sul mio letto. Jessy sonnecchia in posizione fetale; dalle sue labbra fuoriescono piccoli sbuffi mentre le sue lunghe ciglia accarezzano le sue gote leggermente pronunciate. Lily, invece, mi guarda sollevata e, senza accennare una sola parola, corre chiudendosi in bagno.

OLTRE I LIMITI DEL CUORE |HS|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora