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Eric's pov
Mi sveglio di soprassalto a causa della sveglia. Quello stupido aggeggio infernale deve scomparire dalla vita di noi umani!
Chiara è sempre più strana e mangia sempre meno, ho il sospetto che si sia offesa dopo che qualcuno le abbia detto qualcosa come "Ma quanto mangi?" o "Sei grassa". Dopotutto siamo in un periodo in cui vivono solo ragazze anoressiche, che criticano quella che è magra ma non un grissino, insomma una normale persona magra.
Ma non deve lasciarsi condizionare, lei ha davvero un bel fisico, con la pancia piatta e le giuste forme, sarebbe un vero peccato rovinarlo. Vabbè non importa, gliene parlerò dopo, a colazione. Prendo la felpa grigia della Nike, una maglia bianca e jeans neri. Vado a farmi una doccia e in quattro e quattr'otto, sono lavato, asciugato e vestito. Torno in camera e prendo lo zaino e il cellulare, ma prima metto il mio nuovo paio di scarpe: un paio di Vans, grigio caldo.
Scendo le scale e vado in cucina, dove trovo Chiara seduta, ad aspettarmi, con un piatto colmo di muffin alle gocce di cioccolato, pronto per il mio stomaco.
Ricordati che le devi parlare proprio di questo, quindi cerca di non mangiarteli tutti tu, capito?
Si va bene.
Poso lo zaino nell'ingresso e sul muretto di mattoni che lo separa dalla cucina, appoggio il telefono, vicino alle chiavi. Torno in cucina e mi siedo di fianco a mia sorella. "Chiara devo parlarti" annuncio.
"Dimmi pure" dice sorridente.
"Va bene cercare di tenersi in forma, perdere peso e chiletti di troppo, ma tu avevi un fisico a dire poco perfetto, la pancia piatta, un vitino da vespa, le gambe lunghe e magre. Però non eri solo magra, avevi anche le forme giuste e ben proporzionale. Perché vuoi dimagrire? Rovini il tuo bel fisico. Forse invece che smettere quasi di mangiare così repentinamente, dovresti magari limitare i dolci oppure i grassi. Non sono un dietologo quindi per queste cose non sono un esperto, ma non hai bisogno di mangiare di meno, Chiara, eri perfetta! Ti basta mettere su un paio di chiletti, senza abbuffarti, poi limitare i dolci e i grassi e fare più sport" dico, finendo il mio discorso e stupendomi anche di quanto sia stato lungo e addirittura preciso.
Il sorriso sulla faccia di Chiara però è diminuito.
"Eric però mi prendono tutti in giro, dicono che sono grassa" dice, con gli occhi lucidi. Spero che non scoppi a piangere, non sono bravo a consolare le persone.
"Lasciami perdere. È tutta invidia. Le hai viste le tue compagne di classe? Sono tutte magre, che sembrano anoressiche e non hanno nemmeno un accenno di forme. Fanno schifo! Hanno un fisico magro ok, ma non è proporzionato e mancano totalmente di forme, cosa che tu invece hai nel modo giusto. Lascia correre gli insulti, sono solo invidiose!" Dico, convinto.
"Ma non sono solo loro a dirmelo" la voce le si incrina.
"Chi altro c'è?"
"Alcuni maschi"
"Che scommetto saranno i loro fidanzati o simili, più probabile che siano i loro servetti, nella speranza che si fidanzino con loro"
"Si" dice, risollevata.
"E tu dai credito ai pettegolezzi di quattro galline e dei polli che le seguono come gli anatroccoli seguono mamma anatra, invece che a tuo fratello, ai tuoi genitori, a Logan e a tutti gli altri che ti vogliono bene?"
Abbassa lo sguardo, triste.
"Dai è tutto apposto" le dico "ora mangia un bel muffin ok?"
Annuisce e lo prende, addentandolo.
Incredibile che si sia arresa così facilmente, non è da lei o, forse, stava solo aspettando che qualcuno glielo dicesse. Non credo che le piaccia particolarmente non mangiare.
Boh vabbè, in ogni caso l'importante è che abbia capito che non deve rovinarsi il fisico. Mangio un muffin e nel frattempo è pronto il caffè, così mi alzo e lo prendo, per poi risedermi.
Agguanto un altro muffin, sono una delizia. Finita la colazione prendo cellulare, Chiavi e telefono e vado a prendere l'auto. Si, oggi non ho voglia di andare in motorino. Arrivò in pochi minuti a scuola e cerco i miei amici, Mark e Micheal. Loro non sono stati bocciati, per cui non siamo più in classe insieme, ma loro sono un anno più avanti. "Allora Boy, come va con la tua ragazza?" Domanda Micheal appena mi vede, alludendo ad Allison.
"Non è la mia ragazza" esclamo sbuffando e roteando gli occhi.
Ma vorresti che lo fosse...
Non lo so, non mi piace Allison.
Continui a mentire a te stesso...
Va bene, va bene, forse ci starei con Allison, è molto educata e simpatica.
Bravo, così inizi a piacermi.
"Dai amico, lo sappiamo che ti piace e non c'è nulla di male, è una bella ragazza, simpatica, educata e non la solita gallina" Dice Mark.
"Vabbè Boy, se non la vuoi, mi ci fidanzo io!" Esclama Micheal. Serro i pugni e la mascella, inconsapevolmente.
Scoppiano a ridere. "Cosa avete da ridere?" urlo e parecchi studenti si girano divertiti verso di noi.
"Sei geloso Eric, questo dimostra che ti piace" sussurra Mark, visto che un sacco di persone ci stanno guardando.
"Guarda che non c'è nulla di male" aggiunge Micheal.
La campanella suona e così mette fine a quella conversazione molto imbarazzante. Entro a scuola e salgo le scale, fino ad entrare in classe e trovo già qualche studente seduto, tra cui Allison, in primo banco, come suo solito. Mi siedo come sempre all'ultimo banco, aspettando gli altri compagni che iniziano ad arrivare e prendere posto. Il prof Oliva, con il suo magico sorriso, entra in classe e tutti noi ci alziamo. "Sedetevi pure, ragazzi" dice e noi eseguiamo.
"Oggi parliamo di accelerazione, facciamo un veloce ripasso"
Così facciamo tanti di quei calcoli con metri al secondo, chilometri all'ora e cose simili che ora ho il cervello in pappa. Beh almeno mi sono sforzato di seguire, a differenza di molti ragazzi che si sbaciucchiano con le oche della classe o di quelli che dormono.
Alla fine dell'ora, metto via quaderno e libro e mi alzo, con tutti i miei compagni, per andare in aula informatica, per una lezione con il professore più 'adorabile' di questa scuola, che gioia! Entriamo e subito vediamo quella folta chioma riccia e rossa, o meglio, color pel di carota, che gli è costata il soprannome di "L'irlandese". Dai, a tutti gli effetti, è identico ad un irlandese, anche se detesta ammetterlo e tutte le volte penso: diamine, tingiti i capelli se non ti piace il tuo colore, ma ogni volta torna in classe con lo stesso colore, lo stesso taglio e le stesse onde.
Cosa posso farci se i professori non ascoltano?
Tu lo hai pensato, non lo hai detto, quindi non avrebbe potuto ascoltarti...
Per una volta, hai ragione.
Mi siedo davanti al computer, un HP super piatto e inizio a digitare e fare quanto richiesto dal professore, che fissa a tratti me, a tratti Allison.
Cosa vuole da me e cosa da lei?
Allison's pov
Andiamo in aula informatica, dopo un ora passata a fare calcoli con velocità, spazio, tempo e accelerazione.
Mi siedo davanti ad un computer e inizio a scrivere quanto detto dal professor Brown.
Finita l'ora, vado in bagno, perché ho dimenticato di spegnere il cellulare e lo ho sentito trillare dalla tasca. Per fortuna è insonorizzato. Mi chiudo in bagno e guardo i messaggi, sgranando gli occhi.
Sconosciuto: "Oggi non ti ho visto, ma mi manchi molto"
Sconosciuto: "Sai che sei solo mia, vero?"
Chi cavolo è questo sconosciuto? Mi sta facendo impazzire, ho sempre il sospetto di essere seguita, non mi piace. Chiunque sia, spero che stia scherzando. Io non sono di nessuno, tanto meno di uno sconosciuto psicopatico geloso.
Spengo il cellulare e lo metto in tasca, per poi uscire dal bagno.
Torno in classe ed Eric si avvicina a me.
"Allison, mia sorella vorrebbe il tuo numero, posso darti intanto il suo?"
"Ok, certo, va bene" dico "Aspetta, vieni che prendo un foglio" mi dirigo verso la classe.
Scrivo il numero che mi detta e lo ringrazio. "Eric, aspetta" dico.
"Si cosa c'è?" Dice.
"Ho paura"
"E di cosa?" Dice scoppiando a ridere "mia sorella non è un serial killer"
"C'è uno sconosciuto che mi scrive dei messaggi, ho paura, non so chi sia e cosa voglia da me"
"Sei sicura?" Dice mutando l'espressione divertita in una preoccupata.
"Certo che sono sicura, ho paura Eric"
"Stai tranquilla, se trovo quel basta**o, lo meno a sangue, poi fammi vedere i messaggi, magari riconosco lo stile" dice.
"Grazie" dico, abbracciandolo.
"Non abbracciarmi, non ci devono vedere"
"Scusa" dico.
"Tutto apposto piccola" dice tornando a posto, visto che è suonata la campanella.

Ciao pandas ♥️🐼 spero che questo capitolo vi sia piaciuto♥️ e se è così lasciate una stellina ♥️e se trovate errori ditemelo nei commenti ♥️♥️
Al prossimo capitolo ♥️♥️
Martina XX ♥️♥️

L'errore più bello della mia vita [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora