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~Due giorni dopo~
Eric's pov
Mi sveglio all'alba, con le prime luci del sole. Rimango un po' sdraiato a letto a guardare quell'angelo che è sdraiato a mio fianco.

Un pensiero mi si fionda nel cervello.

Finalmente è sabato. Finalmente la mia piccola diventa maggiorenne.

Resisto all'impulso di svegliarla, di baciarla e di sussurrarle "Auguri" all'orecchio e mi alzo, silenziosamente.

Prendo la mia valigia, già piena per metà, e ci metto dentro gli altri indumenti che mi serviranno.

Poi tiro fuori dall'armadio un trolley che ho comprato per Allison. Riesco a farci stare tutto il necessario.

Poi cercando di fare meno rumore possibile, scendo al piano di sotto e vado in garage. Carico velocemente i bagagli nell'auto e torno di sopra.

Allison dorme beatamente e mi stendo vicino a lei, abbracciandola. Le spunta un sorriso nel sonno.

Scivolo velocemente in un profondo sonno.

Allison's pov
Mi sveglio e trovo Eric avvinghiato a me, che dorme.

Non ci ho mai riflettuto per davvero, ma questo ragazzo è tanto bello quanto dolce e allo stesso tempo 'letale'.

Sono convinta che sotto questo ragazzo d'oro ci siano ancora i rimasugli del suo passato da bullo.

Tu rifletti troppo, Allison. Stacca la spina.

Eric lentamente si risveglia. Apre gli occhi e mi guarda per un po'. Poi schiude le labbra in un magnifico sorriso, che gli fa spuntare due carinissime fossette.

"Ciao piccola." Mi dice.
"Ciao amore.".
"Buon compleanno." Mi dice, continuando a sorridere.

"Non mi piace il mio compleanno.".
"Te lo farò piacere.".

Mi attira in un abbraccio e mi bacia sulle labbra.

"Dai alziamoci. Abbiamo davanti una lunga giornata, te lo garantisco.".
"E io che volevo dormire fino a domani." Sospiro divertita.

"Forza principessa, indossa vestiti pesanti. Sono stato fuori e si gela.".
"Va bene. Arrivo." Dico sbadigliando.

Lui si cambia in quattro e quattr'otto con addosso un'energia che non gli ho mai visto e scende al piano di sotto.

Mi trascino di fronte alla borsa e alla fine opto per un paio di jeans, lupetto e maglione.

Scendo al piano di sotto, ancora intontita per il mancato sonno.

"Sorpresa!" Esclama Eric spuntando alle mie spalle. Regge in mano un piatto con una fetta di torta al cioccolato.

Mi avvicino e sprofondo nel suo abbraccio.

Dopo la nostra abbondante colazione, a base di torta e biscotti al cioccolato, mi dice di prendere le mie cose, perché mi vuole portare in un posto.

Quando sono in macchina, lo tormento cercando di scoprire dove sia questo "posto".

Ma niente, è una statua e non risponde alle mie insistenti domande o le svia.

Dopo due ore abbondanti di viaggio, non siamo ancora arrivati. Facciamo una sosta all'Autogrill.

Appena uscita dall'auto mi rendo conto del freddo polare che c'è lì fuori. Mi avvolgo nella giacca e mi dirigo verso l'interno dell'Autogrill per non restare in quell'aria a dir poco frizzante.

L'errore più bello della mia vita [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora