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Allison's pov
Dopo aver spiegato tutto a Jack, mi rifugio in camera mia, per fare i compiti. Dopo aver scritto, studiato, completato e calcolato e tutte le altre azioni che compiono quotidianamente gli studenti, mi vesto per andare al lavoro. Saluto Jack ed esco di casa, incamminandomi.
Una volta arrivata, saluto il capo con un cenno della mano e indosso il grembiule bianco, con stampato il mio nome sopra, assieme al logo della pasticceria. Arriva il primo cliente, un ragazzo alto e con i capelli e gli occhi scuri. Sarebbe carino, se non avesse quel naso aquilino al centro del viso. Mi squadra da capo a piedi e dice che vuole ordinare una torta abbastanza complicata, così andiamo di sopra a fare il progetto.
Gli faccio segno di seguirmi su per le scale e una volta seduti, uno di fronte all'altro al tavolo di legno bianco, inizia a parlare di ciò che ha in mente: una torta a tre piani, con diverse basi. Ne nomina almeno una decina, probabilmente non sapendo nemmeno cosa fossero.
Alla fine, riesco a convincerlo a farsi consigliare, visto che lui non ne sa proprio niente.
Alla fine optiamo per un Pan di Spagna al cioccolato molto classico, a tre strati. In mezzo, abbiamo deciso di mettere un po'  di orange curd. Per finire per ricoprire la torta abbiamo optato per la classicissima ganache al cioccolato e per arance candite e sciroppate.
Scendiamo al piano di sotto. Il ragazzo, che si chiama Chase, prima di arrivare dal bancone, quando siamo ancora nel vano della scala, mi prende le spalle e mi gira verso di sé e mi di dice: "Come ti chiami, baby?"
"Non sono fatti tuoi" dico, proseguendo giù per le scale, tallonata da questo gigante, alto almeno un metro e ottanta.
"Oh baby, ti ho chiesto solo il tuo nome" dice.
"Vattene dai" sussurro.
"Stavo scherzando, mi chiamo Chase, tu?" Dice.
"Allison"
"Allison, mi piace Allison, ti si addice"
"Ehm... grazie?"
"Vabbè sai quando può essere pronta la torta?" Mi chiede.
"Boh, tra qualche giorno, se mi scrivi il numero sull'agenda ti chiamiamo" dico.
"Si, ma preferirei che il mio numero lo avessi solo tu" dice, strizzandomi l'occhio.
"Dai, non fare lo stupido" dico.
"Va bene dai" dice e mi scrive il numero sull'agenda con sopra scritto il nome Chase. Scrive benissimo, ha dei tratti molto eleganti.
"Faccio l'università sai?"
"Davvero, che facoltà studi?"
"Psicologia, al secondo anno"
"Come ti trovi?" Dico, improvvisamente interessata.
"Benissimo, gli insegnanti sono validi, ma anche divertenti. Tu invece cosa fai Allison?"
"Quarto anno allo scientifico" dico.
"O mio Dio, io me ne vado, prima che mi mettano in carcere per aver parlato con una minorenne" dice e ci guardiamo negli occhi, per poi scoppiare a ridere, simultaneamente.
"Dai, scherzo. Tra quanto lo fai i diciotto?"
"Non tra molto" lancio un'occhiata al calendario "poco più di un mese"
"Oh che bello! Divertiti dai" dice, lasciandomi un bacetto sulla guancia e andandosene. Rimango lì imbambolata, per la spontaneità e l'intraprendenza di Chase.
Esce dal negozio e puff, scompare. Non ho idea di cosa gli sia passato nel cervello.
"Chi era quello?" Dice Sam, rivolgendomi uno sguardo malizioso.
"Uno che ci ha ordinato una torta" dico.
"Uhm... e perché ti ha appena baciata?" Chiede poi.
"Non lo questo, questo devi chiederlo a lui" dico, ridacchiando.
"Va bene, tanto lo so che non otterrò niente da te" dice Sam.
Entra una ragazza, che ha la faccia della classica ochetta, circondata da un gruppo di anice altrettanto oche e dal suo ragazzo, che ha la faccia di un pedofilo, direi.
"Buongiorno" dico loro sorridendo.
"Buongiorno, allora, ceh, io mi chiamo Rachel e tra poco compio vent'anni. Lo so, è una cosa terribile, ceh, sto invecchiando!! Comunque, mi servirebbe, ceh, una torta per il mio compleanno. Mi potresti, ceh, aiutare?"
Dice. Non sopporto le persone che parlano così e tantomeno le persone che dicono delle cose così senza senso come 'sto invecchiando' a vent'anni!!!
"Certo, vieni su di sopra e decidiamo tutto" dico.
"Ceh, può venire anche il mio ragazzo?" Dice lanciando un'occhiata al palo dietro di lei.
"Certo" dico, avviandomi e roteando gli occhi.
Una volta arrivati di sopra li guardo: la ragazza, Rachel, ha i capelli biondi scuri, ricci e lunghi, due occhi scuri e profondi e un viso dai bei lineamenti. Il ragazzo, che avrà almeno otto anni in più di lei, ha i capelli castani e lisci, con i riflessi dorati, tirati su in una cresta. Gli occhi sono molto chiari e quasi apatici. Ha un bel naso all'insù e un incarnato abbastanza abbronzato. Ha un gran bel fisico: spalle larghe e muscoli delle braccia parecchio evidenti, attraverso la camicia bianca.
"Bene, dimmi cosa avevi in mente per la torta" dico.
"Allora io, cioè, noi, pensavamo a una torta semplice, a strati"
"Ok, una torta bianca o al cioccolato"
"Al cioccolato"
"Creme e farciture?" Dico.
"Allora che ne dice lei di una alla nocciola? Oppure alla vaniglia? Una Chantilly? Oppure qualcosa al cioccolato?"
Va bene, è giusto un po' logorroica...
"Allora, i gusti sono gusti, ma io non sceglierei qualcosa al cioccolato, altrimenti diventa molto pesante. Ci vedrei bene la Chantilly" dico.
"Ok, amore che ne dici della Chantilly" chiede al ragazzo con cappellino con la visiera girato e camicia, alla sua sinistra.
"Dico che va bene" dice, baciandole la fronte.
"Ok vada per la Chantilly" mi dice e me lo segno sul foglio.
"La volete ricoperta?" Dico.
"Si dai, la panna montata così, semplicemente, potrebbe andare bene?"
"Certo, vuole sopra una granella di nocciole o mandorle o qualcos'altro?" Dico.
"No, va bene così"
"Ok va bene"
"Grazie mille ehm..."
"Allison" Dico.
"Grazie mille Allison" Dice lei.
"Di niente Rachel" Dico.
Scendiamo al piano di sotto e chiedo loro un numero di cellulare da poter chiamare.
Il ragazzo, che si chiama Simon, mi dà il suo e io lo ringrazio.
Finito il turno di lavoro, dopo qualche altro ordine di paste e brioche, me ne torno a casa a piedi, con il buio tipico della fine di ottobre. Torno a casa e mi faccio una doccia, dopo, vado subito a dormire, perché sono molto stanca.
Mi infilo sotto le calde coperte e inizio a leggere: a tuffarmi in quel mondo fatto di parole e lettere che è un libro e viaggiare con la mente, viaggiare con la fantasia.
Dopo parecchio tempo, metto il segnalibro e poso il libro sul comodino. Spengo poi la luce e mi rannicchio sotto le coperte.
Buonanotte!
Buonanotte rompiba**e!
...
Vedo uno strano bagliore accecante. Mi ritrovo sul marciapiede di una strada sporca. Per terra, ci sono mozziconi di sigaretta fumati, lattine di Coca Cola e bottigliette di Esta The vuote.
Che diavolo ci faccio io qui?
Mi guardo intorno: il cielo è buio e pieno di stelle, così tante, probabilmente non ne ho mai viste. Tutto è scuro. Non sono di certo in un quartiere signorile: la spazzatura per terra, i bidoni dell'immondizia stracolmi di sacchi blu, neri, azzurri, gialli e così via, che cadono anche sul pavimento; i palazzi scrostati e fatiscenti e la luce dei lampioni che va e viene.
Sento improvvisamente un brivido su per la schiena e mi stringo nella giacca. Il mio respiro diventa una nuvoletta, a causa del freddo.
Poi vedo un'auto blu elettrico arrivare, una cosetta abbastanza eccentrica, una decappottabile. Non va a velocità sostenuta e quindi le cammino accanto, per seguirla. Per seguire l'unico segno di vita in questo posto a me sconosciuto. L'uomo e la donna dentro l'auto, non sembrano nemmeno notarmi.
Dopo un po' arriva un vecchietto con barba, baffi e capelli ricci e bianchi, che spinge la sua auto nera e un po' malandata ai limiti del possibile.
Si cozza con l'auto blu in un perfetto esempio di un frontale. Sembra la scena di un qualche film di azione.
C'è una esplosione non troppo violenta e qualche inquilino chiama la polizia, che tenta di soccorrere le tre persone, divenute cadaveri. La donna ha i capelli neri e gli occhi chiari mentre l'uomo ha i capelli ricci e biondi scuri, mentre i suoi occhi sono color nocciola. Le sue ultime parole: la mia bambina, la mia bambina.
...
Mi sveglio con il respiro affannoso, la nuca, il collo e la fronte sudati. Mi metto a sedere nel buio, tentando di regolarizzare il mio respiro. Poi, guardo  l'ora: le 6 e 56. Vabbè dai, poteva andare peggio, potevo svegliarmi alle 3:30 invece solo quattro minuti prima della sveglia. Mi alzo e rifletto, dopo aver acceso la luce.
In poco tempo realizzo tutto. Loro, loro ... erano ... i miei genitori!!

Ciao Pandas♥️🐼!!! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ♥️e se è così lasciate una stellina⭐️♥️ e se trovate errori ditemelo nei commenti 📝📝♥️❤️
Date un sincero giudizio alla storia 📝📝e cerchiamo di raggiungere le 6/7 stelline ⭐️⭐️per favore, ne ho davvero bisogno. ♥️♥️
Scrivere anche il vostro capitolo preferito.♥️♥️
Domanda di oggi: saghe di film preferite♥️😏
-Star Wars♥️
-Pirati dei Caraibi ♥️
-La saga del Codice Da Vinci ♥️
-La saga di Hannibal Lecter♥️
-The ring♥️ (quello con Samara Morgan😂😂, una 'tenera' bambina😂😂; se non la conoscete per favore andate a cercarla e ditemi quanto è bella e dolce da 1 a 10😂😂♥️♥️)
Al prossimo capitolo ♥️♥️
Martina XX ♥️♥️
P.S. Grazie mille per le 5000 visual che abbiamo raggiunto lunedì (16/07/2018) ♥️♥️

L'errore più bello della mia vita [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora