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Eric's pov
Allison è bellissima con quel completo!
Indossa un bel completo: ha una gonna svasata bordeaux, che le arriva a metà coscia e una maglietta nera, semplice. Indossa un cardigan bianco panna sopra, che la fa sembrare ancora più elegante.
Ai piedi, ha delle All Star bianche, probabilmente originali.
Ha acconciato benissimo i capelli! Che l'abbia aiutata la fidanzata di Jack?
In ogni caso, li ha arricciati, fino a farli diventare dei graziosi boccoli, che le arrivano poco sopra il seno. Ha anche in mano una giacca nera, un parka leggero.
Viene verso di me con passo deciso e mi saluta.
"Dai, sali" dico, aprendo le portiere.
Lei fa il giro dell'auto ed entra.
"Mi sei mancata oggi..." sussurro, tanto che possa appena sentirmi.
"Anche tu"
"Allora rimedio subito!" Dico, prima di fiondarmi sulle sue labbra e baciarla.
Lei mi mette le braccia attorno al collo e mi accarezza i capelli.
"A che ora è che dobbiamo essere al ristorante?"
"Alle 9:30"
"Uhm... abbiamo quasi un'ora per spassarcela"
"Jack mi ha detto che ci vogliono venti minuti ad andare"
"Sai dov'è il ristorante?"
"No, ma so come si chiama"
"Ok dimmi, così poi lo mettiamo sul Tom Tom"
Gli dico il nome del ristorante, così lui se lo segna.
"Bene, ora abbiamo quaranta minuti liberi"
"Che facciamo?"
"Uhm... io un'idea ce l'avrei..."
"Toglitelo dalla testa"
"Ma se non sai nemmeno cosa voglio dire!"
"Scusa, hai ragione, dimmi."
"Ti va di andare al parco"
"Certo!" Dice, sprizzando felicità da tutti i pori.
"Ero sicuro che ti sarebbe piaciuta l'idea"
Guido verso il parco e poi scendiamo, a passeggiare.
È quasi buio e, forse, questo non piace eccessivamente ad Allison.
La stringo di più a me.
Sarà anche più bassa di almeno una trentina di centimetri, ma è un'altezza perfetta, la sua. Lei si stringe nel suo parka, che porta slacciato sopra il suo completo.
Camminiamo alla tenue luce dei lampioni per un po' di tempo, osservando la fila di alberi ai due lati, il parco giochi al centro e le verdi panchine lì vicino. Non ci sono più bambini al parco, nè madri che li aspettino.
C'è una grande struttura fatta di plastica, acciaio e ferro battuto, con diverse piattaforme e un'astronave in cima. Da lì, c'è un oblò da cui parte uno scivolo verde e vicino, proseguendo in avanti si trova una casetta in legno dipinto e una grande altalena.
Continuiamo a passeggiare e poi torniamo indietro, non credo che le piaccia molto stare qui al freddo. Il cielo è sereno e scuro e si vedono molte stelle, la luna è ridotta a uno spicchio minuscolo.
Camminiamo lentamente, fino alla macchina. Una volta dentro, accendo l'aria calda.
Vedo Allison rabbrividire. Accendo la radio e il motore e inizio a guidare lentamente fino al ristorante. Seguo le indicazioni del navigatore e ci ritroviamo su una strada sterrata, con i sassi bianchi e grigi per terra e due filari di cipressi ai lati. Alla mia sinistra c'è il mare, di un blu scuro, poco mosso. Alla destra si stagliano le colline e le montagne, poco dopo. Le colline sono brulle: sono color marroncino terra secca, con qualche arbusto di ginestra, ginepro ed erbe aromatiche. Si distinguono solo pochi alberi.
Dietro si distinguono appena le montagne, coperte di alberi sempreverdi.
Proseguiamo lungo questo viale alberato, finché non raggiungiamo la deviazione che porta direttamente al parcheggio del ristorante.
Giriamo a sinistra, verso la costa, e raggiungiamo un ampio parcheggio sterrato.
Posteggio la macchina con il parabrezza rivolto verso il mare.
Entrambi, lo guardiamo per un po', poi i nostri sguardi si incrociano ed Allison sorride, così non posso fare a meno di sorridere anche io.
"Ce la facciamo una passeggiata fin giù al mare?" Le chiedo. Dopotutto non dista molto. Il ristorante si trova su una piccola collinetta che permette una visuale spettacolare e che, però, non è tanto alta.
Il parcheggio si trova una ventina di metri sotto, in linea d'aria, dal ristorante.
Per arrivare al mare basteranno dieci minuti scarsi.
"Con piacere" dice, aprendo la portiera e scendendo.
Si chiude il parka, a causa della forte brezza fresca che viene dal mare.
"Tu non hai freddo?" Mi Chiede dopo, quando solo sceso, con solo la camicia.
"Un po'" dico.
"Non hai niente per coprirti?"
"Si sì, stai tranquilla, ora prendo la giacca" dico, aprendo la portiera posteriore e prendendo la giacca del completo, grigia e felpata all'interno.
Me la infilo e chiudo la macchina. Ci avviamo sul ciglio del parcheggio, dove troviamo una scalinata in legno chiaro, di quello che si trova sempre nei locali sul mare, che porta alla spiaggia.
Iniziamo a scendere, tenendoci al corrimano in acciaio inossidabile, sugli scalini illuminati da alcune tenui luci poste al fianco, sulla roccia nuda.
Uno scalino dopo l'altro e ci ritroviamo sulla spiaggia. Camminiamo ancora un pochino verso il mare e poi ci fermiamo, a guardare le onde lievi.
Mi giro verso Allison e le prendo il mento con le dita. Le sollevò il viso e la guardo negli occhi, guardo negli occhi la ragazza che ha cambiato la mia vita da quella di un bullo ignorante a quella di un ragazzo perbene e studioso.
Guardo la ragazza di cui mi importa di più e di cui mi è importato di più.
Sorrido e poi la bacio, di fronte al mare scuro, dove non ci vede nessuno.
Le metto le mani sui fianchi e lei attorno al mio collo.
Quando ci stacchiamo, le dico: "Piccolina, ti voglio bene"
"Anche io, Eric. Anche io"
La abbraccio e le do un bacio sulla fronte. Posso sentire la sua testa appoggiata al mio petto, mentre io le accarezzò i capelli morbidi e scuri. Poi, ci prendiamo per mano e ritorniamo su dalla scalinata, fino di nuovo al parcheggio, dove vede l'auto di Jack, che ha appena parcheggiato e gli va incontro per salutarlo. Lui scende dall'auto in jeans, camicia bianca e felpa blu scuro.
Dall'altro lato, scende una bella ragazza, alta e magra con i capelli rossi. Sono davvero una bella coppia.
Come noi, forse; anche se noi, non lo siamo ancora.
Ci avviamo verso il ristorante, che ha una grossa insegna di legno chiaro, con la scritta in azzurro, illuminata da alcuni faretti.
Davanti a noi ci sono Jack e Crystal, la sua ragazza.
Entriamo nel ristorante e subito mi rendo conto di quando sia accogliente l'ambiente: è molto caldo, sia per la personalità dei camerieri, che per la temperatura effettiva.
Mi tolgo la giacca ed Allison fa lo stesso.
Dentro il pavimento è di cotto, con i tavoli di legno massiccio e curato. Davanti a me ci sono delle vetrate a nastro grandissime, che fanno avere una vista mozzafiato del mare.
La luce non è troppo forte, soffusa, che contribuisce a creare un ambiente più intimo.
Un cameriere con camicia bianca e pantaloni, papillon e panciotto neri, ci guida al nostro tavolo, rotondo.
Jack e Crystal si siedono vicini e così facciamo pure io ed Allison, dall'altro lato del tavolo.
Jack, quando Allison si distrae mi lancia delle occhiate, facendomi dei segni verso sua sorella.
Annuisco.
Arriva il cameriere a prendere le ordinazioni. Poco dopo arriva con un ottimo vino e due antipasti in mano, mentre una sua collega porta gli altri due. Jack ci versa il vino.
"Vuoi anche tu?" Chiede ad Allison, visto che è ancora minorenne.
Lei fa segno di no con la testa e lui posa quindi la bottiglia.
Dopo aver mangiato e pagato, usciamo fuori. L'aria si è un po' riscaldata a causa del mare.
Jack e Crystal passeggiano per mano. Io aspetto Allison, che si sta prendendo la giacca. Quando sono vicino a lei, le faccio scivolare in tasca quelli che devo e poi ci incamminiamo anche noi, per mano.
Scendiamo di nuovo sulla spiaggia e in lontananza scorgo Jack e la sua ragazza, che si baciano. Come sono teneri! Ci fermiamo a pochi passi dalla scogliera. Mi giro verso Allison e la abbraccio. Respiro lentamente. Mi manca il coraggio, in questo momento.
"Perché sei così nervoso?"
"Perché sono una frana, sbaglio tutto"
"Tu non hai sbagliato proprio niente, non riuscirei a chiamarti Eric se tu non fossi così!"
"Ne sei sicura?"
"Ne sono sicurissima. Ognuno di noi è unico, quindi non deve cambiare per nessun motivo e per nessuna ragione, che sia importante o no. Tu sei unico, quindi non cambiare, non lo sopporterei"
"Stai tranquilla. Non cambierò mai, è troppo difficile cambiare, per uno come me"
"Me lo prometti?"
"Certo, piccola"
Ci baciamo di nuovo e poi ci sediamo sulle rocce, uno vicino all'altra.
Ridiamo per cose stupide e parliamo, come fanno due ragazzi della nostra età. Poi, quando Jack e Crystal passano, vedo Jack farmi l'occhiolino e sorrido.
Inspiro profondamente e ...Ciao pandas ♥️🐼spero che questo capitolo vi sia piaciuto ♥️e se è così lasciate una stellina ⭐️⭐️e se trovate errori ditemelo nei commenti 📝📝
Domanda del giorno: quest'anno dove andate in vacanza??♥️♥️
Creta😍, sono qui da quasi due settimane, quindi a proposito, vi dico che non riuscirò ad aggiornare molto 😢😢ma mi impegnerò per fare almeno un capitolo a settimana ♥️♥️
Al prossimo capitolo♥️♥️
Martina XX ♥️♥️
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L'errore più bello della mia vita [IN REVISIONE]
RomanceAllison è una ragazza timida, che ha paura di affrontare la realtà e che viene picchiata tutti i giorni dal ragazzo più carino e popolare della scuola. Eric è un ragazzo che vuole essere al centro dell'attenzione e che se la prende con Allison tutti...