41-Dimenticare tutto questo

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POV's EMILY

Indossai velocemente la maglietta blu a mezze maniche e mi fiondai in bagno per finire di prepararmi. Sarei dovuta andare a casa di Jackson alle 18:30 ed erano appena le sei.
Tornata da scuola avevo mangiato velocemente un toast e poi ero andata a riposarmi due minuti, o almeno è quello che avrei voluto fare, avevo dormito per tre ore!

Uscii dal bagno e tornai in camera dove presi la borsa e le chiavi di casa. Mi avvicinai alla camera di Logan e restando fuori lo salutai.

"Io sto andando da Jackson torno più tardi. A dopo"
Sentii un semplice 'ok' ed uscii di casa.

"Quando arriva questo benedetto autobus" dissi ad alta voce sospirando e guardando l'orario sul display del cellulare.
Erano già e venti, non ce l'avrei mai fatta per le sei e mezza a stare a casa di Jackson. Sbloccai il telefono e andai sull'app di Whatsapp, aprii la chat con il mio ragazzo e gli mandai un messaggio per informarlo del ritardo del pullman.

Emily: Jack l'autobus non è ancora arrivato farò più tardi, quando arriva ti scrivo

Jackie💕: va bene piccola non preoccuparti basta che arrivi da me, ho voglia di vederti

Lessi il messaggio e non risposi. Ero sicura di star arrossendo, abbassai il viso per non permettere a nessuno delle persone presenti alla fermata di vedere il mio imbarazzo e chiusi il cellulare.
Passato il rossore mi guardai intorno per scorgere l'arrivo del pullman, ma niente.

Osservai le strade per perdere tempo, erano super trafficate e popolate.

C'erano mamma con i figli che camminavano sui grandi marciapiedi, uomini e donne in tenuta lavorativa che probabilmente stavano tornando a casa  in quel momento, c'erano tante persone al telefono ognuna con un espressione diversa, chi parlava ad alta voce con tono arrabbiato, chi era scocciato, chi felice e c'era chi era preoccupato. Dai finestrini delle macchine si vedevano ragazzi che ridevano e scherzavano e coppiette felici che si scambiava dolci sorrisi e teneri baci quando il traffico si fermava. Mi chiesi in quel momento se anche io e Jackson apparivamo così agli occhi delle altre persone. Così felici, innamorati, affettuosi.
Mentre mi ponevo queste domande improvvisamente la rosea luce del sole che tramontava non mi illuminò più, venni ricoperta dall'ombra. Mi riscossi dai miei pensieri e constatai che era arrivato il mezzo di trasporto.
Salii e mandai un messaggio a Jackson come promesso.
Ci volevano circa venti minuti per arrivare da lui sempre che il traffico non ritardasse ulteriormente l'arrivo.
Nell'attesa presi le cuffiette dalla borsa e decisi di ascoltare un po' di musica, partì
Too good at goodbyes di Sam Smith una canzone che adoravo, ma della quale in quel momento non avevo bisogno. Premetti il tasto next e dalle cuffiette di sprigionò la melodia di dangerous woman. Iniziai a canticchiarla in mente continuando a guardare fuori gli scenari che cambiavano e che portavano con loro vite e storie nuove.

Bussai a casa ......e venne ad aprirmi Harry.

"Hey!" Dissi
"Ciao Emily vieni entra" mi fece entrare e andai in soggiorno dove trovai Aaron seduto a terra vicino al tavolino basso in legno davanti a mille spartiti con la chitarra in mano. Quando alzò lo sguardo dai fogli e mi vide smise di suonare.

"Emily!" Esclamò sorridendo
"Ciao biondino, ti stai esercitando?" Chiesi sedendomi accanto a lui ma sul divano.

"Si devo andare a lezione dopo e sto provando il pezzo che mi hanno assegnato"

"Che ne dici di farmelo sentire?" Domandai

Aaron annuì e si sistemò meglio la chitarra sulle gambe iniziando a suonare.
Era Versace on the floor di Bruno Mars.
Quando terminò mi complimentai e iniziai a battere le mani e anche qualcun altro lo fece.
Mi voltai verso la porta e vidi Jackson appoggiato allo stipite, bellissimo come sempre.

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