59-Io lo volevo

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POV's ALEX

La sera prima Brian mi aveva accompagnato a casa. Michael non mi aveva neanche mandato un messaggio. Non credevo che di punto in bianco avesse cambiato idea su James, me ne avrebbe parlato. Ormai era mattina e i ragazzi erano a scuola, io invece ero intento ad annoiarmi sul mio letto, mentre la mia playlist scorreva indifferente e riecheggiava per la stanza.
I miei erano a lavoro e non sarebbero tornati prima delle due, straordinari permettendo. Decisi finalmente ad alzarmi dal comodissimo letto sul quale ero steso e andare in cucina a prendere qualcosa per fare colazione.

Aprii distrattamente l'anta del frigorifero e tirai fuori una bottiglia già aperta di latte. Ne versai un po' in una tazza bianca e arancione. Successivamente aprii anche lo sportello del mobile situato al disopra del frigorifero e presi dei biscotti simili ai frollini al cacao.

Mi sedetti svogliatamente al piccolo tavolo quadrato della cucina e incominciai ad inzuppare i biscotti nella bevanda bianca di fronte a me.

Diedi una veloce occhiata all'orario segnato dal mio cellulare e vidi che erano le nove e dieci. A quest'ora Matt e Michael avrebbero avuto matematica. Nonostante non fossi certo di ricevere una risposta mandai ugualmente un messaggio al moretto per avere novità.

Alex: Michael buongiorno
Alex: com'è andata ieri con James, avete parlato?
Alex: vi siete comportati in modo strano ieri, è successo qualcosa?

Dove aver inviato i messaggi spensi il cellulare e lo riposizionai di nuovo al suo posto, a fianco alla tazza ormai quasi vuota.

Una volta terminata la mia colazione andai in camera per mettere qualcosa di comodo. Indossai una pantalone della tuta grigia e una canottiera bianca aderente. Stavo davvero bene vestito così! Molto sexy.
Micheal diceva sempre che fossi troppo modesto, sicuro di me e anche un po' narcisista.
Non aveva tutti i torti, ma dopo tutti gli apprezzamenti, specialmente a sfondo sessuale, me ne ero pian piano convinto.

Il mio telefono vibrò, segno che era arrivata una notifica.

Mickey mouse🖤🐭:  dopo posso venire da te?

Fui un po' spiazzato da quella domanda così veloce e schietta. Michael era solito partire una conversazione con domande di circostanza, non andava mai dritto al punto.

Alex: certo, vieni quando vuoi

Era sicuramente successo qualcosa.
Aspettai che le seguenti ore passassero in fretta, impaziente di sapere cosa avesse fatto Michael.

Finalmente, dopo zapping e un tentato sonnellino, arrivarono le tredici e mezza, quindi Michael sarebbe arrivato a momenti.

Quei minuti sembravano interminabili e in quella casa vuota regnava un silenzio assordante.
La mia irrequietezza venne fermata dal suono del campanello. Scattai dal divano e mi precipitai, rischiando anche una caduta, ad aprire la porta d'ingresso.

"Buongiorno" disse Michael quando la porta venne aperta.
"Michael ciao"
Mi feci da parte e lui entrò. Buttò lo zaino in malo modo sul pavimento.
"Che succede?"
"Io...io.. è difficile" sbuffò e senza degnarmi di uno sguardo andò verso la mia camera.
Ok non era da lui assumere questo comportamento.

Lo seguii a ruota e, una volta entrato, chiusi la porta. Anche se non c'era nessuno in casa cercavo di creare una sorta di intimità.
"Ho tempo da perdere, racconta"
Si posizionò meglio sul letto, tolse le scarpe e incrociò le gambe.
Andai a sedermi al suo fianco e aspettai che parlasse.
Ci furono minuti di silenzio nei quali Micheal era in una visibile difficoltà.
"Puoi dirmi tutto lo sai?" Dissi cercando di dargli coraggio.

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