72-Quando vuoi capisci eh stronzetto

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POV's. JACKSON

"Eddai Shawn" dissi aspettando che il mio amico rispondesse dall'altro capo del telefono.

"Pronto?" Chiese il mio amico con la voce assonnata.
"Stavi ancora dormendo?" Chiesi ridacchiando.
"Che cazzo te ne frega" rispose con un po' di affanno, probabilmente si stava alzando dal letto.
"Sono le dodici" gli feci notare sarcastico.
"E stiamo in vacanza, quindi dormo quanto cazzo mi pare"
"Sisì, ascolta"
"Dici" sbuffò.
"Ho comprato un nuovo videogioco, venire a casa oggi pomeriggio per giocare alla play?"
"Mm..si. Chi altro c'è?" Domandò.
"Per il momento Mark, James e Nathan"
"Va bene vengo. Ora?"
"Alle cinque?" Proposi pensando che non era né troppo tardi n'è troppo presto.
"Si"

Chiusa la chiamata, passai agli altri componenti della brigata.
Alla fine quelli che non poterono venire furono i fratelli Moore, William e Michael che forse ci raggiungeva un po' più tardi.

"A che ora vengono i tuoi amici?" Mi chiese Harry. Quel giorno i miei tornavano entrambi tardi, per l'ora di cena.
Posai i piatti a tavola per i miei fratelli e risposi al piccolo di casa.
"Alle cinque"
"Ci possiamo unire?" Domandò Aaron speranzoso.
"Se ai ragazzi fa piacere si" risposi masticando velocemente.
Ero molto affamato quella mattina, non avevo fatto colazione.
"C'è anche Alex?" Guardai Aaron curioso.
"Perché?" Chiesi.
"Michael mi ha raccontato che anche a lui piace suonare, soprattutto chitarra e batteria. Non vedo l'ora di conoscerlo" affermò entusiasta.
Sorrisi contento poi aggiunsi "se lui vuole può suonare un po' con te, ma non troppo forte, ci sono pur sempre i vicini che vogliono riposarsi"
Il biondino annuì felice, mangiò velocemente il suo piatto di pasta poi andò in camera.
"Aaron dove vai? Torna qui" sospirai accasciandomi sulla sedia.
"Starà sicuramente prendendo l'altra chitarra" mi informò Harry.
"Ma mancano ancora quattro ore"
"E tu mi sembra che lo conosci da tanto, non lo sai che è fatto così?" Chiede retoricamente il mio fratellino.
"Hai ragione"
Finimmo di mangiare e Harry mi aiutò a togliere i piatti, ma non illudetevi, non per chissà quale moto di amore, bensì perché in questa casa c'erano dei turni.
Oggi toccava a lui sistemare la cucina, domani ad Aaron e dopodomani a me.
Era un comportamento giusto, così che tutti fossero uguali e nessuno facesse più degli altri.

"Vado in camera mia, per qualsiasi cosa.."
"Ti vengo a chiamare, sisì lo so" continuò la frase per me Harry con tono scocciato.
"Non fare il saputello con me eh" scherzai scompigliandogli i capelli.
"Stai fermo!" Si lamentò.
Lasciai stare e tornai nella mia camera.

Dovevo assolutamente sistemarla un po'. Era un casino. Letto ancora disfatto, sulla scrivania c'erano ancora i libri della scuola, magliette sulla mia fidata sedia e qualche carta di Twix e Mars sul comodino.
Grande!
Sbuffai e mi rimboccai le maniche. Inizia a sistemare i libri nel mobile vicino all'armadio dove tecnicamente dovevano stare. Tolsi le carte sparse per la stanza e subito dopo feci il letto. Tornai al piano di sotto per andare a prendere l'aspirapolvere e passarla in camera.

Mentre passavo l'elettrodomestico svogliatamente, mio fratello Aaron entrò in camera aprendo la porta con un solo colpo.

"Si può sapere che cazzo stai facendo?"
Chiese infastidito.
"Mm non saprei, una festa in maschera con i miei amici immaginari? Tu che dici idiota"
"Lo vedo che stai facendo, il punto è.. perché cazzo lo stai facendo!"
"Perché stasera ci sono ospiti forse?" Chiesi retoricamente.
"E modera i termini signorino" aggiunsi spegnendo finalmente l'aspirapolvere.
"Anche tu li dici" ribatté il mio amabile fratellino.
"Ma io sono il fratello maggiore"
"E succhiami il"
"Aaron!!" Lo fermai prima che continuasse.
"Che cazzo c'è?" Domandò furioso.
"A te che cazzo c'è! Si può sapere che ti prende"
"Niente. Solo smettila di fare tutto questo casino. Anche perché molto probabilmente vi metterete in soggiorno"
Detto questo uscì chiudendo la porta con la stessa forza e intensità con la quale l'aveva aperta.
Rimasi per due minuti buoni con la bocca aperta non capendo cosa era veramente successo.

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