74-Toy Story 4

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POV's JACKSON

Mi svegliai lentamente sentendo un peso sul petto.
Aprii gli occhi e la prima cosa che vidi fu la testa di Matt appoggiata a me.
Voltai con molta calma il capo a sinistra per cercare di scorgere l'orario segnato a caratteri cubitali sull'orologio digitale del muro.
Segnava le 6.07, era davvero presto.
Mattew e i suoi genitori dormivano ancora visto e considerato il silenzio che regnava nella casa.
Tornai a concentrarmi sul volto e sui capelli scompigliati del mio amico.
Respirava piano e costante. Le labbra erano leggermente schiuse e piccoli sospiri ne uscivano.
In quel momento pensai a tutto il casino che avevo combinato ieri.
Il bacio, la mia gelosia e il mio mancato chiarimento.

Probabilmente l'avevo anche ferito. Sinceramente non sapevo che pensare.
Quello che avevo detto ieri era vero, Mattew mi attraeva così tanto dal punto di vista fisico. Aveva un corpo semplice, slanciato, con qualche accenno di muscolatura...insomma era semplicemente perfetto!
Tuttavia dal punto di vista emotivo e sentimentale per lui non provavo altro se non amicizia.
La stessa che mostravo nei confronti di Michael, Alex, Shawn...tutti quanti.
Certo eravamo diventati subito amici, ma questo era merito del suo carattere aperto e socievole, quando voleva.
E poi le ragazze mi piacevano ancora...direi anche troppo.

Con il braccio sinistro, che era libero dal corpo di Matt, mi tirai leggermente i capelli e sbuffai cercando di non svegliarlo.

Che devo fare???
Come mi devo comportare quando si sceglierà?
Come mi tratterà quando i suoi occhi si apriranno?
Per lui cosa ha significato quel bacio?

Era impossibile non pensarci e tornare a dormire.
Restai lì aspettando che si svegliasse per affrontare la situazione con lui.
Probabilmente mi avrebbe detto di dimenticare tutto, che eravamo stanchi e che è stato un momento un po' così.
Ma sapevo che anche per lui non era solo questo.
Sentire il suo corpo nudo sul mio, le sue labbra dolci sulle mie, era una delle sensazioni più belle che avessi mai provato e al solo pensiero di quello che avevamo fatto mi veniva un'erezione.
Nonostante tutto se Matt avesse voluto quello io l'avrei accettato.
Saremmo tornati amici come prima o almeno ci avrei provato.

Restai a guardarlo cercando di muovermi il meno possibile, non avevo nessuna intenzione di svegliarlo.
Respinsi l'istinto di accarezzargli i capelli rossicci.
Gli stavano così bene, lo rendevano un po' un bambino. Sembrava così innocente e puro, invece era sempre pronto a tirare fuori gli artigli. Una piccola risata scappò dalle mie labbra al solo pensiero di Mattew versione tigre, sarebbe stato solo un cucciolo.
A un certo punto Matt iniziò a muoversi mugolando e in quel momento mi sentii uno stupido per averlo svegliato.
Fortunatamente per me ciò non accadde e si girò dall'altro lato del letto. Adesso avevo solo la visuale della sua schiena ricoperta da uno strato leggero di stoffa. A differenza mia lui aveva indossato un pigiama estivo: un pantaloncino corto e una maglietta di cotone leggero. Erano entrambi di un azzurro chiaro.
Quando si spostò da me sentii di nuovo freddo e una sensazione spiacevole.
Approfittando delle mie nuove possibilità di movimento gli diedi anche io le spalle e vidi che l'orologio segnava le sette e mezza. Era passato già tutto questo tempo?
Chiusi gli occhi sperando di prendere sonno, ma nulla.
A un certo punto sentii dei passi leggeri muoversi davanti alla nostra porta e poi scendere le scale.
Dopo pochi istanti, concentrandomi parecchio, giunsero alle mie orecchie i rumori di pentolame.
I genitori di Matt si erano svegliati.
Ne approfittai e scesi lentamente dal letto. Rischiai un paio di volte di farlo svegliare e capii di non avere nessun futuro da spia. Quando fui finalmente fuori dalla camera da letto tirai un sospiro di sollievo. Arrivai in cucina e vidi i genitori di Matt preparare il caffè e i pancakes.

"Ciao Jackson, già sveglio?" Mi chiese la mamma di Mattew sorridendomi.
"Si" dissi con uno sbaglio coperto dalla mia mano destra.
"Vieni siediti. Stiamo preparando i pancakes, Mattew li adora" rispose il padre mentre rigirava un cucchiaino nella tazza con il caffè.
"Piacciono molto anche a me" risposi entusiasta.
"Perfetto allora" sorrisi di risposta alla mamma di Matt e restai in silenzio.
"Ti piace il caffè?" Mi chiese lei nuovamente.
"Si" risposi affermativamente e mi porse una tazza ancora molto calda.
La ringraziai e a piccoli sorsi iniziai a bere.
"Come è andata la notte?" Mi chiese il padre che nel frattempo si era alzato per posare la tazza nel lavandino.
"Bene credo"
"Siete stati bene nello stesso letto? Mi dispiace ma non ne abbiamo altri. Avevo anche detto a Matt di mettersi sul divano" Continuò la madre.
"No no, siamo stati benissimo"
"Meglio così"

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