50-Di nuovo insieme

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Lettori e lettrici di storm,altra piccola premessa,questo capitolo è INTERAMENTE IN ITALIANO,dunque dato che trovavamo antiestetico scriverlo tutto in grassetto abbiamo preferito informarvi qui,buona lettura e grazie per il supporto💜

POV's MICHAEL

Oggi ho deciso di non andare a scuola, del resto non vedo Ale da quattro anni e voglio passare più tempo che posso con lui.
È così strano sentirlo chiamare Alex anche se si potrebbe dire lo stesso di Mike.
I miei genitori ci hanno fatto l'abitudine e mi chiamano così però quando ci capita di parlare in italiano a casa o in spagnolo non mancano mai i Michele di mamma e i Miguel di papà. Credo che non ci farò mai l'abitudine a questi tre nomi.

Uscii dal letto e andai verso quello montato per Alessandro. Avevo insistito affinché restasse a dormire qui, come ai vecchi tempi.
Mi fermai ai piedi del letto a guardarlo. È diventato un ragazzo bellissimo, non che prima non lo fosse sia chiaro.
È alto circa un metro e ottanta, hai capelli biondi come il grano e gli occhi marroni. Quanto amavo quegli occhi, sempre così dolci e accoglienti. L'ultima volta che l'ho visto era alto dieci centimetri in meno, ero poco più basso di lui, beh come ora del resto. Chissà com'erano stati quegli anni senza di me, aveva sentito la mia mancanza? Aveva mai pensato a come sarebbe stata la nostra storia se non me ne fossi andato?
Ieri appena tornati a casa non abbiamo avuto modo di parlare doveva andare a sistemare la casa, ma oggi sarebbe stato tutto per noi.
Mi avvicinai e gli sussurai.

"Ale, Ale svegliati dai"
Il biondino si mosse e mi diede le spalle mugolando.

"Eddai!"
"No" disse scocciato e assonnato.
Provai a togliergli le coperte di dosso, ma se le tirò con forza.
Salii a cavalcioni sopra Alessandro e iniziai a fargli il solletico, il suo punto debole fin da bambini.

Aprì gli occhi di scatto e iniziò a farlo anche a me, ribaltando la situazione. Mi ritrovai ansante sotto di lui.

"Mi ricorda qualcosa questa scena, spero che nessuni bussi alla porta questa volta" disse con un pizzico di malizia.

Sbarrai gli occhi e me lo tolsi di dosso subito. Mi alzai e sistemai il pigiama.

"Che cazzo ti viene?" Sbottai guardandolo.
"Oh andiamo stavo scherzando, non avrei fatto un bel niente...forse" sussurrò alla fine.

"Vedi di finirla di fare il coglione"
"Va bene va bene"
"Bene" affermai.
Andai verso il mio letto sta volta e lo sistemai, poi andai verso l'armadio per vedere cosa indossare. Presi un jeans e una maglietta blu.
Al momento di cambiarmi esitai, quando ero in Italia non c'erano problemi a cambiarci uno di fronte all'altro mentre ora mi sentivo quasi in imbarazzo.

"Se ti fa sentire a tuo agio posso girarmi oppure puoi andare in bagno"
Guardai Ale e, nonostante la mia insicurezza iniziale, tolsi la maglietta del pigiama lentamente, seguita subito dal comodo pantalone.
Per tutto il tempo sentii lo sguardo di Alessandro sul mio corpo, a scrutarmi e studiarmi.

"Sei ancora più bello di tre anni fa"
Arrosii un po' e gli lanciai il primo cuscino che mi capitò sotto mano.

"Forza metti qualcosa"
Anche Ale si vestì poi ci sedemmo sul mio letto per parlare.

"Allora che hai fatto in tutto questo tempo?" Chiesi curioso.

"Niente di che, sono andato allo scientifico, ho continuato i miei studi fino al terzo anno poi sono venuto qui"

"I ragazzi come stanno?"
I miei amici, quanto mi mancavano.
Ci conoscevamo tutti da bambini.
Conobbi Alessandro perché le nostre mamme erano amiche. Poi alle elementari si unì al duo Sara, eravamo diventati amici da quando ci aveva offerto un po' del suo dolce al cioccolato per merenda. In estate per il suo compleanno conoscemmo il cugino Enrico che divenne presto nostro amico. Alla scuola estiva conoscemmo Elisa e infine in prima media due migliori amici come me e Ale, Christian e Andrea.
Alle medie eravamo inseparabili, i professori ci chiamavano i fantastici sette.
Poi dovetti partire e tutto finì. Il primo anno abbiamo continuato a sentirci frequentemente. Poi pian piano i rapporti sono calati, nuove conoscenze, nuove realtà ci hanno portato a sentirci di meno. Però tutti i natali e le estati che torno lì ci vediamo ed è come se una parte del mio cuore si ricongiungesse.

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