POV's MATTEW
Jackson mi strinse il fianco dopo l'ultima spinta e io lo attirai a me per lasciargli un bacio che il biondo non rifiutò. Mi accarezzò dolcemente e lentamente per tutto il corpo, poi uscì da me e rotolò al mio fianco appagato.
"Non ti smentisci mai" mi sussurrò voltandosi verso di me su un fianco. Poggiò le sue labbra sulle mie in una veloce serie di baci a stampo.
"Anche tu" risposi a mia volta intrecciando le nostre gambe. Quando iniziò ad avvicinarsi di più a me e a lasciare una scia di baci e morsi sul collo mi staccai ansimando.
"Jack aspetta"
"Dai Matt, un secondo round"
"Sarebbe il terzo" affermai con una smorfia di dolore che proveniva dal mio sedere.
"Oh capito, scusa. Vado a preparare qualcosa da mangiare allora, aspettami qui" si alzò dal letto e si infilò i boxer della sera prima che erano stati abbandonati sul pavimento. Mi fece un sorriso e si chiuse la porta alle spalle uscendo.
Mi portai le mani in faccia sospirando. Erano due settimane che andavamo avanti così, da quando avevamo chiarito quella sera non ci eravamo più fermati, eravamo diventati due scopamici.
Per Jackson non c'erano sentimenti, per me invece la situazione stava iniziando a darmi fastidio. C'erano atteggiamenti che mi facevano imbestialire ma lasciai perdere, del resto era io il cretino che aveva accettato questo tipo di relazione. Jackson l'aveva messo in chiaro sin dalla nostra prima volta, niente sentimenti solo sesso, e io avevo accettato perché mi sembrava la cosa migliore che potessi ricevere in quel momento. Michael e Alex mi avevano consigliato fin da subito che non appena avrei iniziato a diventarne "dipendente", tutto quello che io e Jackson avevamo avrei dovuto troncarlo, romperlo, porgli fine definitivamente, perché dopo sarebbe stato troppo difficile.
Vivevo le mie giornate così, uscivo con i miei amici, andavo al mare, a divertirmi, a giocare ai videogames, parlavo con Malia e Brian per cercare di scoprire qualcosa per Shawn, prendevo in giro Emily per Mark...Ma non c'erano più le serata con Mike e Alex, non c'erano più i nostri "pigiama party", le notti spese a parlare e ad andare a passo felpato in cucina alle due di notte per prendere i biscotti al cioccolato dalla dispensa. La sera spesso e volentieri mi vedevo con Jackson o a casa sua o alla mia. Passavamo la notte insieme e la mattina era un punto interrogativo. Quando andavo da Jackson la mattina o sgattaiolavo via grazie all'aiuto dei fratelli minori che conoscevano una piccola parte della storia, oppure dovevo fingermi un amico che era rimasto a dormire, tuttavia non potevo farlo sempre o sarebbe stato sospetto. Il biondo in cuor suo, con me e con il nostro gruppo era stato chiaro, sia sulla nostra relazione sia sui sentimenti che aveva nei miei confronti, ma io sapevo, sapevo come andavano le cose. Quando camminavamo per strada Jack si fermava a guardare le ragazze che passavano, non diceva di no a quelle che flertavano con lui e quando vedevamo Zoe, una ragazza di quarta, lui si fermava a contemplarla, anche se per esempio eravamo in mezzo alla strada. L'unica cosa che gli avevo chiesto era di non andare con nessun altro, né ragazze né ragazzi, perché se l'avesse fatto mi sarei sentito ancora di più solo uno stupido oggetto o un esperimento. Gli avevo chiesto di troncare subito quando voleva stare con qualcun'altro, anche solo fisicamente. Lui aveva accettato e mi aveva "imposto" la stessa cosa, ovviamente acconsentii pensando nella mia mente che nient'altro o nessun altro potevo e volevo avere."Hey ti ho portato un cappuccino e questi croissant che stavano in cucina, c'era un biglietto di tua mamma che diceva che erano per noi" disse Jackson entrando in camera e appoggiando tutto su un comodino.
Mamma e papà non sapevano di questa relazione, gli avevo detto che ci stavamo frequentando e li avevo pregati di non fare nessun accenno alla cosa in presenza del biondo. Anche i suoi genitori ne erano all'oscuro, non voleva dire nulla finché non avesse capito tutto al cento per cento.
"Sì quando va a lavoro presto e può me li compra sempre" risposi sorridendo e prendendolo dal piatto dove Jackson li aveva portati.
"Menomale che ne ha presi due" affermò il biondo addentando l'altro.
"Si di solito lo mangio il pomeriggio l'altro" lo informai guardando dritto davanti a me. Jack si fermò subito e smise di mangiare il cornetto "oh..scusa io..se vuoi non lo mangio così lo tieni per te per dopo"
"No tranquillo mangia pure" sorrisi esortandolo. Lui annuì incerto e riprese a mangiare il cornetto in silenzio.
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Storm
Teen FictionL'adolescenza è agire d'istinto. L'adolescenza è essere insicuri. L'adolescenza è sognare. L'adolescenza sono le delusioni d'amore. L'adolescenza sono le canzoni. L'adolescenza sono i baci sotto la pioggia. L'adolescenza è una tempesta. Cosa accadre...