55-Casalinga sola e sconsolata

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POV's MICHAEL

"signorino Rodriguez aspetti un attimo"
La campanella era appena suonata e segnava la fine della terza ora, atletica.

"Mi dica professore"
"Allora tra due settimane iniziano le giornate dello sport qui a scuola, vorrebbe partecipare per l'atletica leggera? So che lei pratica anche nuoto, cosa preferirebbe fare?"

Beh sicuramente mi piaceva di più il nuoto, ma questo implicava James, il dover far squadra con lui o competere contro di lui...
Però soprattutto James in costume!

"Mm direi atletica" affermai alla fine dopo il mio piccolo pensiero rivolto al biondino.
"Ottimo! Allora lunedì alla seconda ora venga nel mio studio che le do i moduli per partecipare e le spiego alcune cose"

Allora lunedì alla seconda ora c'è storia, fantastico! Non dovrò studiare tutta quella noia. Non fraintendetemi amo questa materia, ma ormai la riforma protestante la sapevo meglio dello stesso Martin Luther.

"Certo. A lunedì prof, buon weekend"
Salutai cordialmente il professore poi lasciai l'aula per incontrare Matt.

Camminai per i corridoi della scuola fino ad arrivare all'armadietto 394 dove il rossiccio stava prendendo il materiale per arte.
Cazzo! Oggi era pratica. Che coglione che sono.

"Matt" lui si voltò e mi salutò con un sorriso mentre cercava di tirar fuori l'album con il disegno che si portava per oggi...
Il disegno per oggi! Fantastico non ho nemmeno quello. Ma dove cazzo ho lasciato la testa? Nel cesso?

"Non hai il materiale"
Mi riscosse Matt dal mio rimprovero personale.
"Come l'hai capito?" Chiesi stupito.
"Istinto"
"Comunque si non ce l'ho, che palleee" mi lamentai avvicinandomi al mio amico e stringendogli il braccio piagnucolando.

"Eddai Michael lasciami! E smettila di frignare" mi riprese lui staccando a forza la mia mano dal suo braccio sinistro.

"E va bene, ora andiamo che l'ora sta per iniziare e oltre alla ramanzina per il materiale che non ho, non voglio anche quella per essere arrivato in ritardo"
Dissi prendendogli la mano e dirigendo entrambi verso l'aula.

"Partiamo dal fatto che quella professoressa ti ama e non ti dirà niente, poi lasciami la mano"
Io sbuffai e alzai entrambe le mani in segno di resa.

"Uff si può sapere cos'hai oggi? Guarda che non è che durante la notte ho contratto la peste"
Lui non mi rispose e non mi degnò di uno sguardo, proseguendo la sua strada per i corridoi quasi vuoti della scuola.

"Si si hai ragione, ora muoviamoci"
Io restai fermo per qualche secondo, poi alzai le spalle e lo seguii, accelerando il passo per tornare di nuovo al suo fianco.

"Bah chi ti capisce è bravo"
Matt rise leggermente.
Nel frattempo eravamo arrivati alla penultima classe prima del nostro laboratorio quando Matt si bloccò.
Iniziò a strattonarmi il braccio.

"Che cazzo ti viene?" Chiesi confuso.
"Guarda" disse indicando un punto non preciso davanti a noi.
"Dove di preciso?"
"Lì idiota" mi prese il volto fra le sue mani e lo voltò di novanta gradi? Non ero bravo in queste cose.
Comunque non perdiamoci in discorsi inutili..
Seguii il suo dito che mi indicava la 'cosa' da guardare.
"Credo sia lui Michael il ragazzo della festa" disse emozionato.
Io sbarrai gli occhi e mi alzai sulle punte per cercare di vederlo meglio tra i ragazzi che si stavano dirigendo in quella direzione.

"Seguiamolo!"
Affermai sistemando lo zaino sulla spalla pronto per rincorrerlo.

"Credo proprio che non inseguirete nessuno, se avete questa passione entrate in polizia e ora in classe su"
La voce della professoressa di matematica che passava di lì non fu mai così fastidiosa come in quel momento.

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