56-La mia bimba

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Pov's Brian

Brian: Mal vengo a prenderti fra venti minuti, fatti trovare già giù

Girlfriend❤: va bene a dopo😘

Non risposi e posai il telefono sul comodino a fianco al letto. Indossai il giubbino nero di pelle e poi le scarpe. Passai velocemente per il bagno per assicurarmi che il mio look fosse tutto in ordine e finalmente andai verso la porta d'ingresso.

"Mamma vado da Malia torno stasera tardi, ti voglio bene" la salutai alzando la voce per farla arrivare in cucina.

Scesi le rampe di scale,che separavano il mio piano all'uscita, a piedi e mi diressi verso la mia auto parcheggiata nei posti riservati ai residenti.
Entrai in auto e presi il telefono dalla tasca dei jeans, o almeno era quello che volevo fare.

"Che palle!" Sbuffai sonoramente e slacciai la cintura di sicurezza, precedentemente allacciata, per poi uscire dal veicolo.

Mi avvicinai al citofono e bussai aspettando che mia mamma rispondesse.

"Chi è?" Domandò la voce metallica.
"Ma' sono io, mi potresti portare il telefono? È in camera, l'ho dimenticato"
Supplicai appoggiandomi al portone d'entrata.

"No"
"Ma mamma ti prego. Non farmi salire"
La sua risposta fu ancora una volta un secco no.
"Ma ormai ti sei alzata per venire a rispondere che ti costa!?"
"Ah che scocciatura che sei e va bene" si rassegnò lei alla fine. La comunicazione via citofono si interruppe e aspettai che sbucasse dal portone grigio e trasparente, al quale mi ero appoggiato prima.

"Tieni" disse lei porgendomi il cellulare con fare annoiato.

"Grazieee" cantilenai. "Sei la mamma migliore del mondo"

"Certo.."  mia mamma si lasciò baciare sulla guancia poi tornò all'interno del palazzo.

Controllai l'orario e vidi che avevo già perso cinque minuti.
Ripetei di nuovo le azioni di prima e, stavolta senza dimenticare nulla, andai sotto casa di Malia.

Una volta arrivato lei era già lì ad aspettarmi sugli scalini leggermente spazientita.

"Avevi detto venti minuti" questa furono le parole che mi riservò non appena mi avvicinai a lei per baciarla.

"E non dire che c'era traffico che non è così"
Ma? Cos'era diventata la mia ragazza? Un indovino.

"Ti ho detto venti minuti, anziché trenta, perché volevo essere sicuro di non doverti aspettare poi giù in macchina"
"Seriamente?" "Si" risposi affermativo.
"Per chi mi hai preso scusa? Per quelle tipe che ci impiegano una vita a prepararsi, quelle tipe che si credono Jennifer Lopez?"
Io non parlai e lei assottigliò lo sguardo scrutandomi nel profondo.

"Beh.. non è che sei sempre così veloce eh!"
Lei mi guardò indignata e si voltò verso l'auto.
Risi al suo comportamento infantile e la raggiunsi. Era davvero permalosa delle volte e odiava essere paragonata a quelle tipe che se la credono e pensano di essere le reginette indiscusse della scuola e della città.

"Andiamo Mal" cercai di farle girare il volto per baciarla, ma il massimo che riuscii a fare fu lasciarle un bacio al lato della bocca.
"No"
"Ah sei tale e quale a mia mamma, ecco perché ti adora"
Lei non rispose neanche stavolta e con decisione le strinse con un braccio i fianchi per portarla a me.
La feci girare verso di me e mi sporsi per ricevere il mio bacio
'Del saluto'. Chi l'ha detto che esisteva solo il bacio del buongiorno e della buonanotte. Non poteva esserci anche quello da dare quando ci si vedeva?

"Non te lo meriti" disse lei voltando il viso verso destra con un accenno di muso su quelle belle, rosee e soprattutto mie labbra.
"Io credo di si".
Malia girò velocemente il capo prima verso destra e poi verso sinistra in segno di negazione.
Io invece, compii sempre questi movimenti del capo, ma dal basso verso l'alto, a dire si.
Finalmente vidi un piccolo sorriso spuntare sulle labbra, riportato poi subito in dietro, per riprendere quella espressione arrabbiata.
Amavo quando voleva fare la dura. La rendeva solo più bella, più dolce, più bimba. La mia bimba.

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