83-Eccezione

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POV's MICHAEL

"Sei sicuro di quello che hai sentito??" Domandò per la quinta volta Brian.
"Ancora? Si!" Sbottò Zac spazientito.
"Io sono sempre dell'idea che dovremmo dirlo a Shawn" ribadì Jackson ancora una volta negli ultimi quindici minuti.
In pratica era il giorno dopo della cena a casa Moore dove si erano aggiunti Bonnie e Audrey e dove Zac aveva sentito la sorella ammettere che gli piacesse Shawn.
Zac e Mason ci avevano convocato oggi con la massima urgenza e ci eravamo rifugiati a casa mia.
Sfortunatamente Alex, Malia, Mark e il mio ragazzo non erano potuti venire.
"Io credo che non dovremmo invece" affermò Emily contrariata.
"Ma io lo vorrei sapere se qualcuno fosse innamorato di me, se contraccambio" Jackson si accomodò meglio sul divano mettendo una mano sullo schienale dietro da testa di William.
"Io concordo con Emily" disse Matt.
"Solo perché qualcuno sa chi ti piace non è detto che tu vuoi che la persona lo sappia"
Continuò il mio migliore amico.
"Ma perché?" Domandò Jackson ancora una volta convinto della sua opinione.
"Perché ognuno dovrebbe essere libero di dire quel che vuole quando vuole, non quando lo desidera qualcun altro" ribatté Mattew.
"Io credo che abbia ragione Matt" affermò Mason che ricevette la reazione contraria del fratello.
"Ma no! Si piacciono a vicenda, perché non dovremmo aiutarli?" Chiese Zac.
"Penso ancora che non sia la cosa migliore" disse Emily.
"B tu che pensi?" Domandò Mason.
"Sei il suo migliore amico, che ne dici?" Si aggiunse Nathan.
"Non ne ho idea, ci voglio pensare un po'" mormorò Brian pensieroso.
"Io direi di pensarci su. Tutti" dissi. Effettivamente potevamo rendere la vita a entrambi più facile, fare in modo che si frequentassero. Tuttavia non potevamo prendere le decisioni al posto loro. È vero che si piacevano, ma dovevano scegliere loro come vivere le proprie vite.
"Penso sia la cosa migliore" mormorò William alzandosi dal divano.
"Mi ripeti dov'è il bagno?" Mi chiese e io glielo indicai.
"Mike prendiamo qualcosa, ho sete" esordì Mattew alzandosi a sua volta. Mi superò e entrò in cucina.
"Che vuoi?" Gli chiesi aprendo il frigorifero.
"Ce l'hai la Sprite?" Domandò Jackson entrando in cucina e avvicinandosi a noi.
"No mi dispiace" risposi spostando un po' di roba per controllare meglio.
"Pazienza, vorrà dire che dovrò accontentarmi di altro" disse rivolgendosi a Matt. Gli cinse la vita e gli lasciò un bacio sulle labbra.
Matt si appoggiò al muro e i due continuarono a baciarsi.
Li guardai per pochi secondi, dopodiché presi qualcosa di fresco dal frigorifero da bere. Tirai fuori l'acqua, come prima cosa, successivamente presi un succo ad ananas che papà aveva comprato ieri al supermercato facendo la spesa.
"Non vorrei interrompervi, ma devo prendere altro?" Chiesi al mio migliore amico che si staccò da Jackson.
"Prendiamo un po' di gelato" Affermò e io annuì.
"Jackson inizia a portare le cose di là" gli porsi l'acqua e la bottiglia con il succo. Li mise sotto al braccio e con la mano libera prese i bicchieri che gli porse Mattew, il quale sistemò anche le bottiglie prima che cadessero.
"Grazie piccolo" rispose Jackson sorridendo e uscendo dalla stanza.
Matthew sorrise e si rivolse a me.
"Che gusti hai?" Chiese.
"Piccolo?" Domandai io ancora fermo a prima. Mi ero perso qualcosa.
"Hanno inventato un nuovo gusto?" Rise per cambiare discorso e andando verso il freezer aprendolo, ma con me non avrebbe funzionato questa tattica.
"Matt" lo chiamai.
"Dobbiamo prendere i gelati" lui non mi ascoltò e iniziò a tirare fuori delle vaschette.
"Mattew" Affermai con tono fermo prendendolo per un braccio.
"Che c'è?" Chiese alzandosi e arrivando alla mia altezza, in quanto si era abbassato per arrivare al freezer.
"Ti ha chiamato piccolo, come mai?"
"In realtà lo fa già da qualche giorno, mi pare dal sette luglio, quando siamo andati a casa di Zac, Audrey e Mason" ammise.
Stavo per parlare quando arrivò Emily.
"Questo gelato? Arriva?" Chiese la rossa raggiungendoci.
"Jackson ha chiamato Mattew piccolo"
"Che cosa?" Sbottò Emily sorpresa da quello che avevo detto.
"Davvero?" Aggiunge entusiasta.
"Da quattro giorni" confermò Mattew.
"Da quando è comparso Tod!" Esclamò Emily dopo aver fatto mente locale con il giorno che corrisponde ai quattro prima.
"Si...cazzo Matt è geloso" dissi entusiasta.
"Sì. È geloso del fatto che possa scopare con altri" Affermò infastidito.
"In questi giorni ne ha parlato?" Chiese Emily.
"Quando ci siamo rivisti mi ha fatto una scenata perché non dovevo andare con altri, poi l'abbiamo fatto e nei giorni successivi ho seguito il vostro consiglio. L'altro ieri gli ho detto che non potevamo stare insieme perché sarei uscito con Tod"
"E lui?" Domandai curioso.
"Non era contentissimo, ci è rimasto parecchio male, ma alla fine mi ha lasciato andare" disse e Emily affermò di avere un piano.
"Torniamo di là con i gelati, poi fai finta che ti stanno chiamando. Sorridi quando leggi il nome e vai in bagno per stare a telefono, parla a voce alta, inventati una conversazione"
"Dio Em no! Mi state facendo comportare come un bambino infantile. Seriamente, le fanno i bambini tutte queste messe in scena. A me va bene così, se lui vorrà un giorno qualcosa di più bene, sennò lo lascerò andare io" disse Mattew. Emily a quel punto abbassò lo sguardo pentita.
"Hai ragione. Sono cose stupide, mi dispiace. È solo che non posso fare a meno di sperare che lui apra gli occhi" sussurrò.
Dopodiché prese una vaschetta dalle mie mani, che avevo preso mentre i due parlavano, e tornò dagli altri.
"Andiamo su" esortai Mattew uscendo dalla cucina con gelato, cucchiaini e coppette.

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