POV's MICHAEL
'stasera in TV ci sarà..'
Sentii il programma che offriva la televisione quella sera. Non c'era nulla che mi piaceva. Continuai a fare zapping tra i canali, ma non trovai nulla che mi appassionasse.
"Mamma stasera che si mangia?" Urali a mia mamma che era chiusa in cucina da ben venti minuti.
"La costetella con le scarole, le sto facendo" mi disse gridando a sua volta. Papà sarebbe tornato per le otto ed erano appena le sette e venti.
"Ma non mi va!" Mi lamentai sbuffando e stendendomi sul divano annoiato.
Mi alzai di malavoglia e raggiunsi mia mamma in cucina.
"Non possiamo mangiare la pizza?" Chiesi facendole gli occhioni.
"No, la mangi domani che è sabato"
"E se la mangio oggi e domani?" Sperai che dicesse di si ma rispose di aver già cotto le verdure.
"Ma io mi sto annoiando mamma, non so che fare"
"Dammi una mano a cucinare"
"Nooo" sbuffai e mi sedetti, mi incurvai con la schiena in avanti appoggiandomi con quasi tutto il busto sul tavolo.
"E allora fottiti" rispose lei ovvia togliendo le scarole dalla pentola con l'acqua.
"Ma mamma!"
"Perché non chiami James e lo fai venire qua?" Propose continuando a darmi le spalle.
Ci pensai su poi mi venne un'idea.
"E se facciamo venire qui Sophia e Noah e io vado da James?" Mia mamma si voltò e dovette fare i conti con il mio labbruccio e le ciglia che sbattevano alla velocità della luce.
Mia mamma ci pensò su poi aggiunse "Va bene ora li chiamo"
"Però digli di non dire nulla a James, voglio fargli una sorpresa"
"Che sorpresa.." mormorò mia mamma tirando fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni.
"Ehiiii!" Esclamai offeso.
"Sta zitto" affermò prima di iniziare a parlare con Sophia.
"Ciao Sophia...si tutto bene te?...no volevo chiederti di venire qui per cena..certo... è un'idea di Michael, vuole stare un po' con James...ok, per le otto? Si si perfetto..ciao..ciao...Ah! Non dire nulla a James! È una sorpresa, Michael lo raggiunge da voi..sì sì ciao"
"Grazie mamma, sei la migliore del mondo" mi alzai e le lasciai tre baci sulle guance. Corsi in camera mia per darmi una sistemata e poi chiamai la pizzeria per ordinare una pizza."Dovrei cambiarmi" dissi a me stesso guardandomi allo specchio in camera mia.
"Questo no. Nemmeno questo!"
"Si può sapere che stai facendo?" Chiese mia mamma entrando in camera e vedendo camice, maglie e pantaloni sparsi uno sopra l'altro sul letto.
"Che mi metto?"
"Tieni" mi porse un jeans molto aderente e una camicia bianca trasparente che indossavo solo quando andavamo a ballare.
"Tu dici?"
"Certo" mi sorrise incoraggiante. Guardai gli abiti che avevo fra le mani titubante e lei prima di uscire disse con un sorrisetto malizioso "Starete da soli..." Arrossii e lei uscì."Ah" sospirai iniziando a vestirmi.
Una volta che fui pronto tornai da mia mamma.
"Che ore sono ma'?"
"Le otto meno dieci"
"Allora devo scendere, vado a prendere la pizza"
"Ok" le andai vicino e le scoccai un bacio.
"Stai attento"
"Certo ma' " affermai aprendo la porta d'ingresso e uscendo poi subito dopo.
Scesi le scale del mio palazzo a due a due fino ad uscire saltellando. Quando ero euforico facevo sempre così, saltellavo come un bambino. Nonostante fossimo in estate e le temperature erano alte anche la sera avevo indossato una giacca per sicurezza.
Tra casa mia e quella di James c'era la pizzeria alla quale avevo ordinato la pizza.
A pochi metri dal locale il rumore del clacson mi fece voltare. Erano i genitori di James che bussando mi salutavano. Alzai la mano scuotendola per ricambiare il saluto. Successivamente alle otto e due minuti entrai nella pizzeria."Buonasera" salutai andando vicino al bancone. Quella era una pizzeria italiana. Quando ci eravamo trasferiti quello era uno dei primi posti in cui ero andato a mangiare. Oramai eravamo clienti abituali e anche se non eravamo mai andati oltre il rapporto professionale o quello "superficiale", amavo passare anche ore in quella pizzeria.
Sbirciai il forno che era posizionato in bella vista, ma non riuscii a vedere che pizze c'erano.
"Sono qui per il mezzo metro, quello metà salsiccia e broccoli e metà diavola"
La diavola ovviamente era per James, anche se una fetta sicuramente l'avrei rubata.
"Certo, è in forno" annuii e aspettai. Quando uscii, l'odore arrivò dritto alle mie narici e mi colpì come un treno in piena corsa.
Presi la mia pizza ancora nella calda e fumante e salutai.
Dopo circa dieci minuti fui fuori dalla pizzeria e già ero sulla strada per la casa del mio ragazzo.
STAI LEGGENDO
Storm
Teen FictionL'adolescenza è agire d'istinto. L'adolescenza è essere insicuri. L'adolescenza è sognare. L'adolescenza sono le delusioni d'amore. L'adolescenza sono le canzoni. L'adolescenza sono i baci sotto la pioggia. L'adolescenza è una tempesta. Cosa accadre...