In questo capitolo ci sarà solo il pov's di Matt per non essere ripetitivi.
Detto questo buona lettura 🤗🙃POV's MATTEW
Mi svegliai sentendo un peso sullo stomaco. Voltai la testa alla mia sinistra, gli occhi ancora socchiusi e infastiditi dalla luce tenue mattutina. A fianco a me c'era il mio ragazzo, già, ragazzo. Era così bello poterlo definire così. Mi tornarono in mente i ricordi del giorno prima. Era stato tutto perfetto. Finalmente avevamo comunicato alle nostre famiglie che stavamo insieme. I miei genitori sapevano qualcosa, i suoi proprio nulla. I fratelli invece avevano capito la situazione, del resto non erano stupidi.
Avevamo invitato le nostre famiglie in un ristorante. Avevamo prenotato giorni prima. Avevamo organizzato tutto nei minimi dettagli, i loro piatti preferiti, un ristorante calmo e dall'atmosfera calda e familiare.
Quando avevamo detto di stare insieme c'era stato un attimo di silenzio. Non mi ero mai sentito così in imbarazzo e così spaventato prima d'ora. Jackson, al mio fianco, mi stringeva la mano sotto il tavolo. Lo guardai spaventato, non sapendo ancora cosa pensavano le persone più importanti della nostra vita. Tutto accadde in pochi minuti, eppure mi parvero anni.
I miei genitori avevano sorriso e avevano detto che erano felici per noi. Anche i genitori di Jack erano entusiasti della nostra relazione. Aaron e Harry ci guardavano con sorrisetti maliziosi, specialmente il primo.Sentii dei movimenti al mio fianco e tornai alla realtà.
"Buongiorno" mormorò sbadigliando.
"Buongiorno" risposi lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Perché sorridi?" Mi chiese stropicciandosi gli occhi. Che tenero!
"Stavo pensando a ieri" anche lui accennò un sorriso, poi si sporse verso di me.
"Sono così fortunato ad averti, ti amo"
"Anche io" sussurrai ricambiando subito il bacio che mi stava dando. Mi accarezzò una guancia. In quel momento pensai che era davvero fortunato."Amore" mi richiamò.
"Dimmi" risposi mettendomi seduto sul divano. Avevamo appena preparato la colazione per tutti, cioè anche per i miei genitori che ancora dormivano, e ora ci eravamo spostati sul divano in soggiorno.
"Devo dirti una cosa" esordì con tono serio.
"Puoi dirmi quello che vuoi, lo sai" cercai di rassicurarlo.
"Ieri sera, mentre stavi facendo la doccia, mi è arrivata la chiamata dell'accademia di ballo della Scala"
Trattenni il fiato aspettando che continuasse. Subito dopo la scuola aveva mandato dei provini alle compagnie di ballo della Scala di Milano e dell'Opéra di Parigi.
"Mi hanno preso" disse puntando i suoi occhi dritti nei miei.
"O mio Dio! O mio Dio!" Esclamai saltandogli subito addosso.
Lui mi strinse forte fra le sue braccia. Mi arrampicai praticamente su di lui e gli lasciai tantissimi baci su tutto il viso.
"Sono così orgoglioso di te" dissi fissandolo dritto negli occhi e stringendo il suo volto fra le mie mani.
Lui mi sorrise con l'espressione più entusiasta che gli abbia mai visto.
A causa del rumore, mia mamma giunse in soggiorno allarmata.
"Che succede? State bene?"
"Mamma! L'hanno preso alla Scala" annunciai a gran voce, fiero del mio ragazzo.
"O Dio! Ma che bello tesoro" disse mia mamma correndo subito ad abbracciare Jackson.
"Grazie" mormorò un po' in imbarazzo.
"Lo dobbiamo dire alla tua famiglia, ai ragazzi, a tutti" Affermai su di giri.
"Ai ragazzi glielo diciamo stasera" rispose calmo. Come faceva a non saltare di gioia? Ero più felice io che lui.
"Certo, al compleanno"
Con ancora la felicità che alleggiava nell'aria, finimmo la colazione. Tornammo nella mia camera e ci buttammo di nuovo sul letto.
"Ora dimmi un po' le dinamiche" gli chiesi per sapere quando sarebbe partito.
Ammetto che il pensiero di averlo lontano da me non era il massimo, ma sapevo che era il suo sogno. In più avrebbe dovuto fare un solo spettacolo, per il momento. Doveva partecipare a un rappresentazione di Tosca, di Giacomo Puccini. Siccome era la sua prima volta, gli avevano permesso di dare solo questo spettacolo.
Ero stato giorni a piangere in silenzio nella mia camera. Ci eravamo trovati da poco e lui già stava per partire. La parte più egoista di me, sperava che non mandasse quel provino. Ma non avrei mai potuto impedirglielo. Il sorriso che aveva quando me l'aveva detto, era il più bello che avesse mai fatto. Probabilmente sarebbe stato via sei mesi, che poi sarebbero diventati un anno, due e non sapevo proprio come avremmo fatto. Speravo con tutto me stesso, che se anche fosse rimasto lì, tra noi non sarebbe finita.
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Storm
Teen FictionL'adolescenza è agire d'istinto. L'adolescenza è essere insicuri. L'adolescenza è sognare. L'adolescenza sono le delusioni d'amore. L'adolescenza sono le canzoni. L'adolescenza sono i baci sotto la pioggia. L'adolescenza è una tempesta. Cosa accadre...