Un'altra possibilità

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Era davvero tutto finito in quel modo? Il mio corpo freddo sepolto dietro al bunker e la mia anima spedita all'inferno.

Gridavo Tanto. Ero in una delle tante celle di Crowley. Lui entra piuttosto scocciato. Io ho indietreggiato.

"Sta lontano da me!"

"Questo è il tuo giorno fortunato,pasticcino"

Dietro di lui un ragazzo molto bello. Alto e con dei profondi occhi azzurro ghiaccio. Mi ha posato la mano sulla fronte ed un bagliore di luce mi ha avvolta. Poi ho riaperto gli occhi e mi sono resa conto di essere dentro una bara.

Sono presa dal panico. Inizio a graffiare il coperchio e a strofinarlo forte con le mani. Ma non si muove.

Inizio ad urlare. Ma non mi sente nessuno. Tre metri sotto terra chissà dentro ad una cassa,nemmeno Chuck mi avrebbe sentita.

Ma non so come sono riuscita a spaccare in due il coperchio. Un sacco ti terra è entrata ed io mi sono coperta il viso. Ho iniziato a scavare a mani nude e quando ho visto la luce mi sono fermata. Sono uscita da quel cumulo di terra strisciando e respirando a fatica. Mi sono sdraiata sul prato del bunker. La luce del sole mi dava fastidio.

Quel prato. Dio quanto mi era mancato. Mi ricordo poco e non so quanto tempo è passato dalla mia morte.

Mi rimetto in piedi e mi stringo tra le mie braccia. Fa molto freddo ed io sono vestita solo con un paio di Jeans ed una tshirt bianca.

Sono sporca di polvere e le mie mani sono ricoperte di sangue.

Faccio il giro e non vedo di fronte al bunker l'impala.

Salgo i gradini e vedo che la cassetta della posta è strapiena. Mio padre è zio Sam mancavano da molto.

Ho preso il giornale di stamattina.  Era l'unico asciutto e pulito. Oggi è il 6 dicembre. Cavolo. Sono morta esattamente un anno e mezzo fa.

Ne sono passate di cose. Magari mio padre si è sposato,magari si sono dimenticati di me,magari ho lasciato un segno nella vita di qualcuno.

Ora tira il vento. Non è un vento forte Come quello che dovrebbe tirare in questa stagione, ma un vento calmo ma molto molto freddo. La pelle a contatto con il vento mi diventa rossa e mi fa male.

Devo entrare nel bunker. Ho trovato la chiave di scorta che mio padre mi lasciava al solito posto quando facevo tardi la sera. Sono entrata e subito l'odore di wiskey e polvere da sparo mi ha assalita mentre scendevo le scale.

Sono a casa.

Tutto taceva e io volevo rivedermi. Così sono entrata nella mia stanza. Era rimasto tutto esattamente come lo avevo lasciato. I poster dei Queen alle pareti,la mia scrivania piena di libri,l'armadio semichiuso da cui uscivano svariate felpe e camicie a scacchi di flanella,la foto di me e mio padre sul mio comodino vicino alla custodia del byte,persino il mio letto era rimasto così.  Era disfatto perché ci avevo dormito e sopra c'era un maglione che quel giorno avevo scartato.

Hanno lasciato tutto così Come era. Mi sono voltata verso lo specchio. Davanti la parete Quella con foto e lucine colorate.

Mi sono guardata allo specchio. Non ero più la stessa. I miei capelli ora erano più lunghi,ma la tinta scura con meches era sparita, ora avevo il biondo miele di mio padre,che tra l'altro è il mio colore naturale,tutte le cicatrici erano sparite. Mi sono alzata la t shirt. Non avevo più nemmeno un tatuaggio e sul fianco destro non c'era più la cicatrice del rene mancante.

Ero rinata. Come una volta. Pura e pulita.

Però sentivi una fitta strana al fianco sinistro. Mi sono messa di lato ed ho visto un simbolo strano. Come una mezzaluna divisa da una linea.

Mi sono riabbassata la maglia . Avevo un aspetto di merda e avevo bisogno di una doccia. Ma sono stata riportata alla realtà da un rumore.

Sono uscita dalla mia camera lentamente e sono andata verso la cucina.

Mio zio Sam e mio padre erano lì.  Ma non erano soli,c'era anche Cas con loro.

Ho accostato la porta e loro si sono voltati di scatto. Hanno spalancato gli occhi e tutti hanno guardato mio padre.

"Tori."

Il suo tono era fermo,marcato ma delicato.

"Ciao papà."

Mi ha guardata ancora un po'.  Poi si è avvicinato a me.

Mi ha abbracciata. Forte. A me facevano male le mani.

Quando si è staccato mi ha guardata.

"Tori ma come hai fatto a tornare?"

Non lo sapevo. Mi ricordavo solo di quel ragazzo.

"Io.. Io non lo so"

"Piccola ma hai scavato?"

Mio zio Sam mi ha guardato le mani. Erano sporche di sangue e graffiate.

"Si"

"Aspetta. Ci penso io"

Cas mi ha posato due dita in fronte. Le mie mani sono guarite.

Ho mosso le mani e non bruciavano più. 

"Bentornata Tori"

Ho sorriso. Grazie Cas.

Cas ha iniziato ad annusarmi.

"Hai un odore strano."

"Lo so. Puzzo. Ho bisogno di una doccia per togliermi lo sporco di dosso. Scusate ma vado a fare un bagno."

Sono uscita dalla cucina.

Fine prima parte.



Dean Winchester immagina (Supernatural)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora