Tu non eri qui pt3

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Dopo cena i ragazzi hanno salutato mio padre per rimetterci in viaggio.

"Josh posso parlarti un attimo in privato?"

Mi sono voltata verso Dean. Lui mi ha annuito. Mi sono avvicinata a mio padre che mi ha indicato di sedermi davanti a lui.

Ho iniziato a parlare io.

"Ti ricordi quella notte,a Chicago. Diluviava fuori e c'erano moltissimi lampi. Io avevo un po' paura per il rumore, ma tu sei corso nella mia stanza e sei rimasto tutta la notte con me,abbiamo giocato a Risiko e quella notte ho imparato a giocarci. E la mattina seguente il sole brillava in cielo. Ti ricordi?"

"Onestamente no Josh."

"Perché non è mai accaduto. C'è stato il temporale,ma tu non c'eri. Avevo paura ed ero sola,ma chi se ne frega. Ho superato la mia paura con i cuscini sulle orecchie e quando mi sono svegliata il mattino seguente era una bellissima giornata di sole"

Lui ha abbassato lo sguardo.

"Josh. Quando sei giovane,quando hai diciassette anni non pensi che stai per diventare grande e che stai per essere padre. Quindi fai finta di nulla ed eviti tutto,finché piano piano non perdi tutto. Ma tu sei,wow. Sei la mia creazione migliore Josh."

Mi veniva da piangere e mi sono asciugata una lacrima con la mano destra.

"L'anello che porti al pollice era il mio Josh. Mi fa piacere che tu l'abbia tenuto. "

"Solo per ricordarmi di avere un padre. Jake tu non eri li per me,ma sei qui per la tua nuova famiglia. Cosa hanno fatto loro che io non ho fatto?"

"Non hanno fatto nulla. Io ti ho persa tempo fa e volevo ricominciare tutto."

"Se non fosse stato per la chiamata a Dean non mi avresti nemmeno rivista. Io ero quella sbagliata,l'ho sempre saputo. Vedi ho passato tanto tempo a chiedermi se fosse colpa mia,magari tu non tornavi perché c'ero io che ti avevo fatto arrabbiare.
Non c'eri al mio diploma,non c'eri mai per me. Però io per te c'ero sempre. Avevo 4 anni la prima volta che ti ho trovato svenuto in giardino e non è stato bello per niente Jake"

Lui ha sospirato.

"Josh,i primi tempi era diverso,io ci ho provato a fare il padre. Credimi. Ma avevo la caccia e avevo diciassette anni e non sapevo nulla. Ti ricordi solo il male che ti ho fatto,ma non ti ricordi il bene. Quella piccola parte  di bene sono sicuro che si trovi in qualche parte del tuo cervello."

Forse era vero. Non ho molti ricordi belli della mia infanzia.

"Ascolta: When I grow old, will your eyes be blue? Hair stay blonde, no missing tooth. Drive around in fancy cars, see pretty boys and nice guitars
learn a language, find some work
see New York not from Google Earth"

Era una canzone che mi cantava qualche volta da bambina. Le parole me le ricordo ancora bene,così ho continuato

"When I grow old, I'll hold your scan and put my life here where she stands.
And all I own is yours to have,born in arms and raised at hand. I'll share my eyes, my ears with you, you'll be raised on Beatles and Queen too"

Ma non è successo. I miei occhi sono verdi,i miei capelli da biondo sono stati tinti di scuro con meches azzurre,non ho visto New York, non mi ha protetta e non mi ha tirata su con i Beatles e con i Queen. L'unica cosa successa è stato incontrare due ragazzi con una macchina fantastica un pomeriggio d'estate nel South side,mente facevo la bagnina e la mia pelle era rossa per il sole troppo forte.

Quando ho conosciuto Dean e Sam ero ustionata dal sole,ma loro non hanno riso di me.

"Allora te lo ricordi?"

Ho annuito. Ho guardato il suo braccio. Aveva ancora il tatuaggio.

"Perché hai tenuto il mio tatuaggio?"

"Per ricordarmi di te. Josh senti io ho sbagliato con te e sono sicuro che non potremmo mai riallacciare i rapporti,ma con Lucy c'è ancora tempo"

Ero triste e stanca.

"Non sa nemmeno chi sei"

"Io sono suo padre"

"Tu però eri anche il mio"

Si è strofinato la faccia con la mano.

"Ascolta Josh. Non sei più la bambina con trecce e salopette. Ora sei una ragazza con l'anello al naso,lo smalto nero e i capelli colorati. Ti ho fatto male,lo so. Ma non posso cancellare il passato."

Mi sono alzata in piedi.

"Quindi questo è un addio"

"Non so"

Ho annuito. Prima di uscire mi sono voltata verso mio padre.

"Buona fortuna Jake. Forse un giorno sarai abbastanza maturo da dire a Monica la verità su di me. Addio padre"

Sono uscita chiudendo la porta. La rabbia e il dolore dentro me sono enormi. Ho sospirato e sono salita in macchina. Sam si è voltato verso me.

"Tutto ok Josh?"

"Si. Almeno stavolta è passato per dire addio"

"Non ci posso credere. Jake Carter era un mito per me. Come ho potuto non rendermi conto che era tuo padre. Avete anche lo stesso cognome" ha detto Dean.

Mio padre era di pochi anni più grande di Dean. Anni prima con John avevano cacciato insieme. A quanto pare quest'uomo è un eroe per tutti,tranne per la persona che dovrebbe vederlo come un'icona,tranne che per me.

Mi sono poggiata al finestrino. Guardavo la strada scorrere fuori. Volevo solo piangere,ma non ci sono riuscita. Non ne valeva la pena.

Ho guardato il cielo. Era pieno di stelle. Ho sorriso.

"Tutto bene li dietro?"

Era la voce di Dean. Mi guardava dallo specchietto.

"Si,mai stata meglio. Josh sta sempre bene."

Mi vibra il cellulare. Era Sam. Ero confusa. Lui era davanti a me.

Ho aperto il messaggio:

"Tuo padre è un idiota a non aver capito che ragazza meravigliosa sei"

Gli ho mandato un cuoricino come risposta.

Mio padre mi ha persa tanto tempo fa.

La piccola bambina che ha abbandonato è diventata la ragazza forte che lui non ha cresciuto.

Fine terza parte

Dean Winchester immagina (Supernatural)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora