Un'altra possibilità pt 4

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Eravamo in viaggio nell'impala. Io stavo leggendo gli appunti di mio zio Sam. A quanto pare si trattava di un licantropo.

Fuori aveva nevicato molto. Tutto taceva coperto da un gelido manto bianco.

C'era anche molta nebbia. Mio padre mi richiama dallo specchietto retrovisore.

Alzo lo sguardo ed incrocio i miei occhi verdi con i suoi altrettanto verdi.

"Tori?"

"Che c'è?"

"Hai dormito poco stanotte... come Mai?"

Non potevo dire degli incubi.

"Sai,ho dormito per tanto tempo. Non avevo sonno"

Mio zio si gira verso di me.

"Tori sei sicura che non vuoi dirci nulla? Sei tornata dall'inferno, ci siamo stati anche noi e sappiamo cosa si prova."

"No, sto bene. Onestamente non ho ricordi di laggiù."

Non era vero. Avevo troppi ricordi che mi martellavano in testa.

Ho guardato di nuovo gli appunti e sentivo lo sguardo di zio Sam addosso. Ho cercato di farmelo scivolare addosso.

Per uccidere il licantropo ci voleva un proiettile d'argento dritto nel cuore.

Sembrava abbastanza facile. Durante tutta la mattinata mio padre e zio Sam sono stati nell'ufficio di Jodie a buttare giù un piano. Io non ne avevo voglia ed ero fuori a osservare il tutto.

Aveva ripreso a nevicare. Il mio berretto di lana mi scaldava le orecchie mentre l'unica forma di vita apparente era il fumo della sigaretta che tenevo tra le dita.

"Wow sei proprio una ribelle"

Mi sono girata di scatto. Di nuovo Claire.

"Risparmiami la scenata del fumare fa male ed è sbagliato perché già lo so."

"E chi ti dice nulla. Anzi se vuoi ti faccio compagnia."

Ha tirato fuori una sigaretta ed ha iniziato a fumare anche lei.

"Ti sei ripresa da ieri?"

Mi sono girata verso lei.

"E a te cosa importa?"

Ha alzato le spalle.

"Così.  Per fare conversazione. Allora lui è andato a studiare e ti ha messo le corna. Tipico dei maschi"

Ho buttato la cicca.

"Non è andata così."

"E allora come è andata"

Le ho sorriso.

"Claire ti sei mai chiesta perché le persone debbano Morire? Un figlio,una figlia. Giovani e all'improvviso. Non te lo sei mai chiesto perché quando sei giovane non pensi che la morte ti sua vicina. Ma nel mio caso è stato diverso."

"Tori,tu non sarai mica..."

"Morta e risorta? Si"

Lei non sapeva cosa dire.

"Mi dispiace. Non lo sapevo"

"Non preoccuparti. Come potevi saperlo? Anche perché hai i tuoi problemi. So di Jimmy e tuo padre."

Ha annuito. Poi si è avvicinata a me.

"Come sei morta?"

Domanda sbagliata. Mai chiedere le cause della morte.

"Sai che se era una tavola ouija a quest'ora avresti gli occhi strappati via perché non si chiede mai la causa della morte? Comunque sono morta lentamente e in agonia,dopo una grave infezione dovuta all'asportazione di un rene. Pensavo di morire in modo diverso,in fondo sono una cacciatrice. Ma non è stato così.

Ho combattuto contro la morte per tanto tempo. Lei mi ha sere osservata dall'oscurità della mia stanza. Sedeva sempre con me ed era sempre al mio fianco. E lei ha vinto su di me"

Claire era sconvolta.

"Tori mi dispiace molto."

"Quello che è stato è stato. Ora meglio rientrare. Avranno finito col piano."

La sera gli adulti sono usciti lasciando me e Claire da sole. Io non potevo smettere di pensare ad un fischio che continuava a ronzarmi in testa.

Era molto fastidioso. Mi sono portata le mano alle tempie e mi sono inginocchiata.

Soffrivo ed anche Claire se ne è accorta.

"Tori,Tori."

Mi sono sdraiata ed ho aperto gli occhi. Ho visto uno strato di luce ed il fischio si stava attenuando.

"Tori mio Dio. I tuoi occhi. Sono di un verde troppo acceso. Che ti succede?"

Ero inerme e non riuscivo a parlare. Poi go di nuovo chiuso gli occhi e quando li ho aperti erano tornati normali.

Claire mi ha aiutata ad alzarmi.

"Cosa cazzo ti stava succedendo?"

"Non lo so. Claire devo andare a fare una cosa."

Mi sono infilata la giacca e sono uscita.

Ho corso fino al parco giochi. Sono anche scivolata finendo sdraiata per terra sul ghiaccio.

Ho guardato il cielo al parco. Aveva ripreso a nevicare dolcemente e candidi fiocchi bianchi scendevano dal cielo.

Ho chiuso gli occhi.

"Armie ho bisogno di te..."

Niente.

"Armie,non sono cosa mi sta succedendo.  Ti prego dammi un segno."

Per un attimo niente.  Poi un fulmine mi ha colpita in pieno petto. Una scarica elettrica ha attraversato tutto il mio corpo ed io ho visto delle immagini.

Era Henry. La ragazza bionda lo teneva per il collo,mentre lui sanguinava dalla bocca. Era moribondo.

Ho riaperto subito gli occhi. Non mi sono resa conto di una cosa,ma ve la dirò poi.

Poi una scia di luce mi ha avvolta. Mi sono ritrovata nella baita dove era il licantropo. Mio padre,zio Sam e Jodie erano lugati ad una sedia. Henry invece lo stava tenendo per il collo quella ragazza.

Era la sua ragazza. Quella con cui si stava baciando.

Mi sono trovata faccia a faccia con loro. Henry era sempre più debole. Io ho affondato il pugnale d'argento nel cuore del licantropo.

È morta ed ha lasciato cadere Henry. Ho slegato gli altri che mi guardavano in modo strano.

"Sei un angelo ora?"

Mi sono voltata. Ora indossavo un lungo abito bianco. Non sapevo da dove prevenisse, ne dà dove arrivava il pugnale. Sicuramente c'entrava Armie.

Il vestito si era un po' sporcato di sangue e sentivo un pizzicore al fianco,proprio dove si trovava il segno.

Ma mi stavo scordando della cosa più importante. Sono stata richiamata da una voce.

"Tori?"

Mi sono voltata. Era la voce di Henry.

Era confuso. Come gli altri d'altronde.

Io sono scappata sulla neve gelida. Ero presa dal panico e non sapevo cosa fare.

Come se non bastasse ero anche scalza.

Fine quarta parte.

Dean Winchester immagina (Supernatural)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora