Il Disegno

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Pov Michelle
Ero in camera di Tanc da sola, lui era andato di sotto da Gian, Diego e Lele, Zoe, Vale e Marta.

Guardai fuori dalla finestra le strade di Milano.
Pioveva.
Respirai l'aria di pioggia.
Sorrisi.

Mi faceva ancora male la testa, ma per fortuna il dolore al sedere è terminato.
Mi sentivo un vuoto.

Mi mancava mia mamma, le sue risate e i suoi pianti, i suoi abbracci e le sue sgridate, la sua dolcezza e la sua spontaneità.

Andai nel cassetto di Tanc e ceraci una foto insieme.

Incominciai a piangere, vedendola.
Mamma e papà stavano in taxi.

Erano andati a lavoro, tornavano a casa sempre con il taxi, ogni sera.
Quella sera non c'era lo stesso autista.
Io e Tancredi eravamo rimasti a casa con la babysitter, si, avevamo una babysitter.

L'autista era malato di mente, si ubriacava pesantemente.
Fece scontrare il taxi contro un camion, facendo sbattere mamma e papà.

Non riuscirono a superare quella botta, morirono all'istante.

L'autista del camion è stato ricoverato, è andato in coma,ma si è risvegliato.
Appena saputa la notizia non ci credevo.

La mia vita si spense.
Tutto buio. Un immenso buio.

Mamma era la mia luce, papà mi metteva paura, ma era sempre mio padre.

Avevo 9 anni se non sbaglio.
Non ricordo bene tutto.
Qualcosa l'ho dimenticato.

Mamma era un dottoressa, ogni giorno salvava la vita a delle persone. Papà era un avvocato, prendeva moltissimi soldi.

Mi mancano. Tutti e due.
Mamma mi diceva sempre :"segui i tuoi sogni."
L'autista del taxi si è salvato.
È lui il mostro, nella mia di fiaba.

Avete presente quando c'è un orco nelle favole?
Ecco lui, era l'orco.
Un terribile orco.

Non l'avevo mai visto.
Ma di certo l'ofiavo.

All'improvviso interrompendo i miei pensieri entrò Vale.

Vedendo che stavo guardando quella foto, mentre piangevo,mi abbracciò da dietro.

V:piccola, sei forte
Io sorrisi.
Guardó anche lui la foto.

V:che piccolina che erii.
Disse dandomi un bacio sulla guancia.

Io misi a posto la foto e abbracciai Valerio.

V:hai fatto i compiti Mich? Domani hai scuola, non te lo dimenticare.
M:no, li devo ancora fare, li faccio dopo.

V:mh ok

La sera
Stavo distesa sul letto con il telefono.
Avevo lasciato la porta aperta quindi Diego notó che non stavo facendo i compiti.

D:oi!
Urlò venendo in camera mia.
M:che c'è?
D:i compiti
M:un attimo

Z:DIEEE VIEN'ATTIMO!
Grazie Zoe! Mi hai salvato dalla morte!

Così corsi al piano di sotto in cucina.

Tancredi e Gian erano in salotto, fino a quando non venirono da me.

G:hai finito i compiti Michelle?
M:ehm.. Si!
G:mh..davvero?
M:ovvio!

Dissi ironicamente.
T:non li hai fatti?
M:n-no

Dissi impaurita della sua reazione.
T:che aspetti a prenderli?
Disse perdendo la pazienza.

M:ce la faccio a farli da sola.
T:come no, l'altra volta li hai sbagliati tutti eh.

Disse facendomi tacere.
G:vai a prenderli!

Io mi alzai borbottando qualcosa di incomprensibile per i due.

Andai in camera mia e mi chiusi dentro.

Ovviamente non avevo intenzione di farli, ormai mi conoscete.

Così disegnai e ascoltai la musica.
Domani a scuola ho pure arte.

Io e Tancredi ce la caviamo. Mamma aveva una bellissima mano e ce l'ha passata.

Infatti è L'UNICA materia in cui vado bene.

La mattina
Mi svegliai da sola, alle 6:30.

Mi preparai e mi lavai.
Mi vestii con dei jeans neri strappati e una felpa lunga bianca.

Mi recai a scuola con Zoe.
Ovviamente non parlammo, io per la mia strada e lei per la sua.
Pensavo ci tenesse a me.

Lei andò dalle sue "amiche" e io dalle mie.

M:ciao amori
A:ciao Michii(mischi)
Gi:bella Mich
Ga:ao

Io risi.

Ovvimanete non eravamo in classe insieme, perciò ci divisimo all'entrata.

Entrai in classe.
4 ore di noia.
All'ultima ora, ovvero la 5°,c'era arte.

P(prof) :bene ragazzi! Oggi dovrete disegnare il vostro rapporto con la famiglia. Ovvimanete vi starete chiedendo come. Disegnate voi i personaggi e decorateli con le cose che appartengono ai sottoscritti. Se avete domande, alzate la mano.

Bene.
Il mio rapporto con la famiglia.
I miei genitori morti e vivo con mio fratello.

Mi vennero gli occhi lucidi.
Senza troppe lagne incominciai a disegnare.

Disegnai un lungo corridoio nero, con me stessa alla fine, girata di spalle.
Alla destra c'erano le tombe dei miei genitori, alla sinistra mio fratello e i miei amici.

Ovviamente stilizzati.
Vi chiedete perché i miei amici?
Loro sono la mia famiglia. Senza di loro tutto sarebbe noioso. Rendono belle le giornate, spesso il sorriso ce l'ho per loro.

P:Bene! Ora che quasi tutti avete finito.. Chiamo qui a spiegare i disegni.

Come sempre la prof voleva che spiegassimo i disegni. Dassimo una motivazione.

P:incominciamo questa volta con... Galli! Vieni tu!

Io andai lì con il foglio e lo attaccai alla lavagna.

M:I-io ho disegnato un corridoio nero con me stessa alla fine. Secondo me la vita è come percorrere un corridoio, quando sei alla fine è giunta la fine della tua vita. Dalla parte destra ci sono le tombe dei miei genitori, dalla sinistra ci sono mio fratello e miei amici.

P:e come mia ha voluto mettere i suoi amici?
M:perché loro sono la mia famiglia.

Terminata la frase, la classe mi applaudì, compresa Zoe.
Vedendo quel gesto sorrisi e tornai al posto.

P:ora vediamo... Massenti..!

Zoe si alzò e appiccicó il suo disegno di fianco al mio.
Aveva disegnato lei abbracciata ai suoi genitori.
Io sorrisi.

Spiegò il suo disegno, anche se ovvio. Applaudimmo anche a lei.


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